Everything change.

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Mi sono sbagliata.
Non che per me sia una novità, ma di certo non mi aspettavo un "errore di calcolo" così enorme.

Di chi sto parlando? Francesco. Sì, il ragazzo di cui ho parlato in "Vetro e Cotone", per chi lo avesse letto.

Mi pensa ancora, lo ha fatto in tutti questi maledetti mesi.
Tiene ancora a me, dopo tutto questo tempo.

E io che mi sentivo patetica e stupida quando, quelle poche volte che mi scriveva, saltavo sul letto come una bimba a cui hanno detto che andrà a visitare Disneyland.
Perché credevo che a lui non importasse più niente di me. Pensavo che mi cercasse perché non aveva niente di meglio da fare. E invece...
Ha pianto in silenzio per me, per quello che eravamo e che saremo potuti essere.
Ha rinunciato alla Germania, il suo grande sogno, perché sta pensando di trasferirsi a Bologna, che si trova ad esattamente 331 chilometri da Torino. Un bel cambiamento rispetto ai 1526 della tratta Caltagirone-Torino.

"Mi sono reso conto di essere stato un coglione" mi ha detto, tenendosi la testa tra le mani, mentre era seduto sul mio divano. Ha detto di aver trovato una ragazza bella, simpatica, con il quale stava bene e di essersela fatta scappare come un vero coglione.

E io?
Io ho sognato per mesi che queste parole uscissero dalla sua bocca. Ho sperato, dandomi della stupida ogni volta che lo facevo, ma mai smettendo di pregare che un giorno questo accadesse.
Ma se vi aspettate un lieto fine tra me e lui siete capitati nella vita sbagliata.
Perché io sono fidanzata, da poco più di due mesi certo, ma pur sempre impegnata e felice.
Perché con Bilel (si, lo so, è un nome strano, ma non è colpa mia se l'ho scelto con le origini tunisine) sto davvero bene e sono felice.
Lui mi ha visto piangere e crollare per Francesco. Mi è sempre stato vicino, anche quando mi ha confessato che provava qualcosa per me e io, inizialmente, l'ho respinto. Un po' per Francesco e un po' perché non riuscivo a vedere Bilel se non come un amico.
Poi il dolore inizia a passare e inizi a vedere le persone con un occhio diverso.
E quando prendi consapevolezza del fatto che quello che credevi essere solo il tuo migliore amico  rischiava di finire seriamente in ospedale (era a Piazza San Carlo a Torino, durante la finale della Juventus a Cardiff, sono sicura che ne avrete sentito parlare al telegiornale) capisci che forse quello che vi lega non è soltanto una bella amicizia.

Se ricevevo un messaggio non saltavo più come una bimba, ma abbandonavo il telefono sul comodino e lo riprendevo a volte dopo ore.
Iniziavo a non aprire le sue pagine su Facebook o Instagram (e le ragazze che leggeranno capiranno cosa questo voglia dire).
Avevo smesso di chiedere di lui a Marghe.
E il mio corpo, che era stato posseduto dal dolore per mesi, aveva ricominciato a respirare ed io ero di nuovo senza pensieri.

Fino ad ora. 
Perché, volente o nolente, sono pensieri che difficilmente mi abbandonano.
Cosa avrei dovuto fare dopo che Francesco mi ha vomitato i suoi sentimenti repressi nei miei confronti? Dire a Bilel di prenderci una pausa per darmi il tempo di scegliere con chi stare dei due? Neanche per idea.
Anche perché la mia scelta io l'ho già fatta. Più di due mesi fa. E non torno indietro.

Certo, rivedere Ciccio mi ha fatto un certo effetto...diciamo che l'impatto non è stato recepito bene dal mio corpo e dalla mia psiche: ho avuto la nausea dal momento in cui l'ho rivisto fino al giorno prima della mia ripartenza per Torino, giorno 5 settembre, e sono stata assalita da vari attacchi di panico. Non ero per niente preparata.

Ma non ho smesso di volergli bene e, non so spiegarmi il perché, non voglio che esca completamente dalla mia vita.

Mettiamo poi il caso che in questa equazione impazzita Bilel non fosse il mio ragazzo.
Ad ogni modo non penso che le cose sarebbe diverse. Perché i motivi che hanno spinto Francesco a prendere la decisione di otto mesi fa valgono ancora, anzi sono più forti.

Per ora aspetto con ansia che sia domani per poter riabbracciare Bilel, anche se dovrò trovare il coraggio e le parole per dirgli tutto.
Penso che, dopo tutto quello che gli ho fatto passare, si meriti almeno la verità.

Ma intanto ho un grande vuoto in testa e un fastidio al petto che non so proprio come scacciare.

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