Poi nulla più.

102 5 0
                                    

Tempo fa ho scritto questa...cosa, nemmeno io so come definirla, per un piccolo concorso in occasione della giornata globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati.
Non so come ma, insieme ad un'altra ragazza, io ho vinto.
Eh niente volevo semplicemente condividerlo con voi. Buona lettura. E fatemi sapere cosa ne pensate :)

Vedo la luce, mentre osservo un banco dei pesci che sguazza vicino a me.
Eccomi, un altro dei tanti fiori fradici che sta per raggiungere il nostro personale campo santo, sotto la superficie del Mediterraneo.

Vedo la luce, bella sotto questo mare freddo, un freddo che oramai non sento più.
Tanto ci pensa la luce, mi culla, lasciandomi questa sensazione di torpore non poi così sgradevole, anzi, mi fa sentire come se fossi sprofondata nelle lenzuola del mio letto, la domenica mattina, quando non dormi ma non sei del tutto sveglio, è tutto ciò che desideri è rimanere in quel groviglio di piumoni e cuscini, al riparo dal resto del mondo.

Vedo la luce, ed è l'ultima cosa che ricordo, un attimo prima di toccare il fondo sabbioso del mare, un mare che è portatore di novità e morte, con la sua terrificante bellezza, con il suo azzurro cristallino che è contemporaneamente blu profondo.
Anche io sono profonda adesso, compagna di pesci che mi hanno adagiato su questa tavola di sabbia e che ora banchettano con le mie carni, e con le carni dei miei genitori, dei miei fratelli e delle mie sorelle, dei miei nonni e dei loro padri.

Ossa bianche è tutto ciò che rimane di noi, ossa bianche è ciò che siamo tutti, sotto quei colori, e di ossa bianche è fatto il campo santo che si erige sotto la superficie di queste acque azzurre.

Vedo la luce, poi nulla più.

Pensieri deliranti di una mente contorta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora