Pensieri deliranti di una mente contorta.

Amore d'altri tempi.

11/11/2017

Laura e Luigi erano seduti in macchina, fermi in piazza XVIII dicembre, con le doppie frecce accese.
Litigavano. Ancora. Sempre la solita storia.
<<Non mi ascolti mai!>>
<<Sei sempre il solito bambino!>>
<<E tu urli sempre.>>
<<Ho ragione io.>>
Sempre il solito copione.
Se un passante qualunque li avesse visti avrebbe subito pensato che quei due non sarebbe andati da nessuna parte, anzi che si sarebbero lasciati quella sera stessa.
Ma non conosceva Laura e Luigi. Loro si amavano come nessuno si amava da tempo. E si odiavano in egual misura.
Erano capaci di gettarsi addosso insulti, bestemmie, piatti e bicchieri per poi, il secondo dopo, unirsi in un'anima sola facendo l'amore. E poi graffiarsi e mordersi, la pelle e le ossa, lasciando segni di un'amore tutto loro. Vero.
Potevano giurarsi odio eterno l'attimo prima e prendersi un proiettile per l'altro quello dopo.
Si odiavano.
Laura era una bambina in cerca di attenzioni e urlava quando aveva torto, mentre Luigi recitava la parte del ragazzo lavoratore indipendente, ma temeva l'ira di sua madre e per questo si faceva comandare spesso da lei.
Si odiavano.
Ma Laura sosteneva il lavoro di Luigi e il suo sogno di aprire un'attività tutta sua, un giorno.
Mentre Luigi adorava vedere gli occhi di Laura brillare quando scartava i suoi regali, soprattutto per l'ultimo: un peluche, regalo della settimana scorsa. Lei aveva lanciato un urletto di felicità per poi buttarsi tra le braccia di lui, lasciandogli segni del suo rossetto ovunque lo baciasse.
Si odiavano.
A Luigi infastidiva il fatto che Laura continuasse a detestare sua mamma, mentre lei minacciava di lasciarlo se lui non avesse smesso di farsi mettere i piedi in testa da sua madre e magari avesse deciso di trasferirsi definitivamente a casa sua.

Si amavano. Tanto da dilaniarsi le anime e uccidere chiunque ferisse l'altro, persino loro stessi.