Quello che succede a Verona resta a Verona:

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Siamo a Verona, gli assoluti sono in corso. Io ed Alice ben posizionate sugli spalti, manca veramente poco all'ingresso dei ragazzi in piscina. Siamo entrambe in fibrillazione ma soprattutto determinate ad incitarli il più possibile.

E loro lì chiusi in camera di chiamata, a respirare profondamente, a subire i secondi che passano lenti come millenni.
I costumi indosso e ben coperti dalla tuta. Le cuffie nere e le lettere bianche. I loro nomi che spiccano e luccicano come oro. L'adrenalina aumenta, restare seduti è impossibile, che siano assoluti o olimpiadi.
<< Greg? >> Gabriele sussurra per richiamare l'attenzione del suo amico.
Gregorio gli porge attenzione.
<< vinci >> impone Gabriele, è la finale. E' gara secca, è 1.500 e quelle 30 vasche vanno fatte senza sé e senza ma alla velocità della luce.
<< anche tu >> risponde Gregorio poi china di nuovo il capo.
Gabriele vuole che Gregorio vinca per lui, e Gregorio vuole che Gabriele vinca per lui.
Il livornese ispira poi poggia il palmo della mano sulla nuca del carpigiano.

<< è qui Greg, è qui. Solo per te. E' innamorata di te. Sei il suo primo amore, sei il primo con cui ha fatto l'amore. Ti darà forza >>

<< ma non può stare più con me >> dichiara affranto il Paltrinieri.
Smettono di parlare. Gabriele saltella, Gregorio scuote le braccia. Sbuffi profondi. Si caricano, si preparano.
Vogliono entrambi vincere e non deludere.

Ok, si parte. Ad uno ad uno vengono chiamati.

Prima Detti, entra col sorriso ed il braccio alzato per salutare.

Poi Paltrinieri, un sorrisino accennato e forzato. Va al suo posto ed inizia a spogliarsi. Concentrato, come sempre. Concentrato a modo suo.

Il mio cuore batte forte, molto forte. Tremo. Di sedermi non ho la forza. I nuotatori prendono posto manca solo il via. Ispiro profondamente, sono quasi in iperventilazione.

Il suono, quel suono. Quello che ha il potere di una spinta. Tutti in acqua. Gregorio parte alla velocità della luce. Sposta l'acqua con le sue bracciate e va dritto per la sua strada. Di sottecchi sbircia nelle altre corsie, vuol controllare i suoi avversari e vuol capire a che punto è Gabriele.

E procede. Una vasca dopo l'altra, la campanella che lo fa ripartire. Virata e via, una nuova vasca e i minuti scorrono. Qualcuno prova a tenergli testa, qualcun altro si sta perdendo per strada.

Lo seguo attentamente... ma di tanto in tanto, con la coda dell'occhio, controllo e proteggo Gabriele. Tra i due nuota con meno tensione, sulle sue spalle gravano meno aspettative, rispetto a Gregorio.
Cosa succede in acqua alla fine loro lo sanno.

Gabriele ha un modo tutto suo di nuotare. Prima piano, poi forte. Assapora l'acqua e poi la infiamma. La campanella suona per l'ennesima volta. Io ed Alice ci scambiamo uno sguardo. Ultima vasca e nella corsia accanto a quella di Gregorio c'è qualcuno che non accenna a mollare. Ho il cuore in gola. Grido più forte, anche se so perfettamente che le sue orecchie non riusciranno mai a sentirmi. Io grido, lui mi sente con il cuore.
Fremo, con le mani attaccate al corrimano in ferro. Manca sempre meno, Gregorio, a metà vasca, scatta lasciandosi alle spalle l'unico che avrebbe potuto creargli problemi e raggiunge la sua meta. Porta a termine la trentesima vasca, 1500 metri percorsi ed un oro conquistato. Va tutto veloce, siamo persi in un vortice, colui che ha provato a contrastarlo lo raggiunge rimediando un amaro argento. Mi copro il volto con le mani, piango di gioia.

Respiro profondamente e Alice istintivamente mi tira via le mani.

<< Gabri, guarda Gabri >> ordina.
Avanza pericoloso il Detti e raggiunge Gregorio. Trentesima vasca. Gabriele conquista il bronzo. Esplodiamo letteralmente. Provo a scavalcare, voglio andare da loro ma, per fortuna, il buon senso di Alice evita di farmi fare un salto di almeno 3 metri.

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