No way to escape.

Capitolo 6.

Come nelle mie speranzose e folli aspettative, al mio risveglio mi trovavo in una stanza molto luminosa e completamente abitabile. Aveva persino un bagno al suo interno. Mi alzai molto lentamente, senza preoccuparmi di controllare data e ora. Era parecchio tempo che avevo perso la cognizione del tempo. 

Mi avviai verso quella che si prospettava una doccia secolare, quando mi imbattei nel mio riflesso. 

Ero orribile. 

Corsi in bagno e, tra un singhiozzo e l'altro, iniziai a lavarmi furiosamente i denti, nella speranza di rimuovere lo spesso strato di tartaro che li ricopriva. Poi afferrai la saponetta, la passai sulle mani e mi insaponai il volto. Cercai disperatamente una spazzola e, quando la trovai all'interno di un cassetto,  presi  a districare i nodi che si erano insinuati nei miei capelli corvini.

Poi mi feci una lunga doccia calda. L'acqua bollente scrosciava rumorosoamente sulla mia pelle la cui carnagione stava, molto lentamente, ritornando della tonalità originale.

Avvolsi il mio corpo ormai anoressico in un caldo asciugamano bianco ed uscii di lì.

Scelsi con una certa accuratezza i vestiti da indossare da un ampio e ben fornito armadio bianco.

Un brivido si impossessò della mia schiena e, successivamente, delle mie braccia: era come se quella stanza aspettasse solo il mio arrivo.

Mi abbandonai al morbido materasso matrimoniale che stanziava al centro della camera, e, in attesa del suo arrivo mi appisolai.

Spazio me
Oggi troppa voglia di pubblicare quindi eccomi qui.
Lo avevo pronto e volevo farvelo vedere.
Fatemi sapere cosa ne pensatee ciauu.