12. Il Serpente di Mare

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La chiara luce dell'alba illuminava la vegetazione e le rovine del villaggio; per fortuna nella notte aveva smesso di piovere. Viserys si addentrò nel bosco per cercare qualche animale; d'altronde era abituato a svegliarsi a quell'ora - il vecchio evidentemente no.

Tornò al villaggio dopo qualche ora con un fagiano senza testa. In realtà aveva passato la maggior parte del tempo ad affilare la spada e curiosare tra gli alberi e le capanne abbandonate, ma anche cacciare un animale abbastanza sveglio gli aveva richiesto pazienza e un minimo di sforzo.
Il vecchio intanto si era svegliato e stava controllando se la tempesta avesse rovinato le piante del suo orto quando vide il giovane arrivare con la preda in spalla.
"Mattiniero, ragazzo! Vedo che mangeremo carne oggi, ah! Io non so cacciare, o meglio sono troppo vecchio e gli animali sono più veloci di me, non mangio carne da più di un anno, credo." Esclamò Maesto Hoscar entusiasta.
"Mi sveglio sempre all'alba: è il momento migliore per fare qualsiasi cosa, senza contare che non c'è luce più bella di quella del sole nascente. Cacciare per voi è il mio modo per ringraziarvi dell'ospitalità; posso arrostire il fagiano?"
"Meglio bollito. Sai, per i miei denti..."
"Certo, Maestro." Entrò quindi nella casetta per eseguire il suo compito.

"Ah, ci voleva proprio questo fagiano!" Esclamò il vecchio pulendosi la bocca con la manica - uno spettacolo poco gradevole.
Viserys non disse nulla, si limitò ad annuire mentre mandava giù l'ultimo boccone - del terzo piatto, naturalmente.
"Penso che i tuoi abiti siano asciutti, se non ti piace quella tunica da vecchio." Proseguì il Maestro, indicando i vestiti stesi accanto al fuoco.
Il giovane ringraziò e si andò a cambiare nello sgabuzzino della sera prima. Legò la cintura come se dovesse partire, anche se sapeva che probabilmente sarebbe rimasto anche quella notte.
Quando uscì tornò a sedersi di fronte al vecchio dopo ad aver versato della birra per entrambi. Era pronto per fare le sue domande.

"Maestro Hoscar, quali sono le leggende sugli Ifequevron e sulla foresta?"
"Sei un ragazzo curioso, Tobyas..."
"Tomas."
"Tomas. Dicevo, sei un ragazzo curioso, Tomas. Una qualità che ammiro.
Devi sapere che intorno al popolo dei camminatori dei boschi vi sono antiche leggende. I dothraki sono sempre stati alla larga dalla foresta proprio per via degli Ifequevron. Secondo alcuni, per rispetto del popolo dei boschi, ma, onestamente, i dothraki non rispettano niente e nessuno."
"Non ditelo a me... " Commentò il ragazzo. "Ma continuate pure, voglio sentire tutto."
"Beh, dicevo, c'è un'altra teoria, molto più condivisa da noi Maestri. I signori del cavallo temevano gli Ifequevron, per via dei loro misteriosi poteri sovrannaturali. Parlo di magia, ragazzo."
"Ma se il popolo dei boschi è stato distrutto dagli Ibbenesi, perché i dothraki dovrebbero temere ancora il bosco?" Domandò il giovane, che forse sapeva già la risposta.
"Perché gli Ifequevron, secondo molti, non hanno mai abbandonato la loro foresta."
Viserys sentì un brivido lungo la spina dorsale.
"Come sarebbe a dire? Che fine hanno fatto?"
"Nessuno lo sa. Si pensa siano ben nascosti, magari persino con qualche incantesimo. Il Serpente di Mare, quando esplorò questi boschi, scrisse nel suo diario di viaggio di alberi intagliati con figure misteriose, strani silenzi tra le piante e grotte infestate."
Un secondo brivido attraversò la schiena del giovane, molto più forte del precedente, poi anche un terzo.
Il villaggio abbandonato, la voce del silenzio e la grotta di Marie. Tornava tutto in quel quadro inquietante - se non fosse stato per Marie, si sarebbe pentito di aver seguito le dannate acque del Ser Jorah!

"Cosa infesterebbe le grotte?" Domandò nervoso.
"Non lo scrisse, ma è ciò che studio io. Penso si tratti di spettri, forse proprio gli Ifequevron sotto un loro stesso incantesimo. Purtroppo però i miei libri parlano di un'infinità di tipologie di spettri del genere e non ne ho mai visto uno."
"È possibile per questi spettri interagire con noi esseri umani? Intendo, parlare o... Altro."
"È strano che tu mi faccia questa domanda, Toad."
"Tomas." Sbuffò il giovane. Possibile che il vecchio fosse così smemorato?
"Tomas. Tu li hai forse visti?"
"Visti no, ma una di loro... In confidenza, non è facile da spiegare."
"Una? Ci hai parlato?" Chiese il Maestro stupito.
"Sì, ma non solo..." Rispose con un lieve imbarazzo.
"Ti ha attaccato?"
"No."
"E cosa avete fatto?"
"Sesso."
Il maestro rimase a bocca aperta, perplesso.
"Sì, lo so, è una cosa strana."
"Strano, Jason? Per i Sette, ti sei fottuto uno spettro! Questa sarebbe solamente 'una cosa strana'?!"
"Tecnicamente mi chiamo Tomas... E comunque è stata lei a farsi avanti."
Maestro Hoscar scolò due boccali di birra per riprendersi dal colpo.
"Tutto qui? Ti rendi conto di quanto ciò sia importante per la nostra conoscenza del mondo? Dovrei mandare al più presto un corvo alla Cittadella."
"Non ho altri dettagli, mi ha detto solo di essere uno spettro prima di iniziare a spogliarmi..." Mentì. Non aveva voglia di rispondere alle innumerevoli domande che il Maestro gli avrebbe sicuramente fatto.
"Immagino quindi di poter scrivere solo questo, o mi sbaglio?"
Il ragazzo annuì, nonostante l'evidente delusione negli occhi del vecchio, che non poté fare a meno di versarsi un'altra pinta.
"Chissà se anche il Serpente di Mare ha avuto la tua fortuna!" Esclamò ridacchiando mentre portava la birra dal boccale al suo stomaco.
Viserys lo accompagnò nella risata - e, ovviamente, nella bevuta.

"Cosa intendi con 'Serpente di Mare'? Una persona?" Conosceva già le avventure di quell'uomo, ma tentò così di sviare la conversazione, per paura che il Maestro potesse cambiare idea sul non fare domande circa la notte con Marie.
"Corlys Velaryon, il più grande esploratore di Westeros di tutti i tempi. Navigò dove nessuno aveva mai navigato prima: a nord della barriera, poi nel Mare di Giada a sud di Essos e fino alle Mille Isole qui a nord, a bordo della nave 'Serpente di Mare', da cui deriva il suo soprannome. Ma non confonderlo con il primo lord comandante della guardia reale di Aegon il Conquistatore, anch'egli Corlys Velaryon: è da costui che prese il nome, ma vissero in tempi diversi.
Era anche primo ammiraglio della flotta dei Sette Regni e Primo Cavaliere centosettant'anni fa, ai tempi della Danza dei Draghi, la famosa guerra civile tra Aegon II e Rhaenyra Targaryen." Rispose Maestro Hoscar, felice di poter raccontare quelle storie. Poi però cambiò tono.
"Peraltro il Serpente di Mare sposò la principessa Rhaenys. Insomma, era piuttosto legato ai tuoi antenati, giovane Targaryen!"

Viserys trasalì. Come aveva potuto scoprirlo?

Viserys non è morto: è alle Hawaii con Elvis (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora