19. La vasca

49 5 15
                                    

Le parole del metalupo rimbombavano. "L'inverno sta arrivando. Cerca lontano." Ad accompagnarle, quella musica così allegra, così viva, così rockabilly.
Quel sogno ricorrente era, a conti fatti, piuttosto buffo e per niente inquietante. Era impossibile non trovare divertente la scena, per quanto potesse apparire strano che un animale se ne uscisse con una frase tanto strana ed enigmatica.
In effetti cosa stava a significare? Si riferiva davvero al'inverno propriamente detto?

Bastò un pallido raggio di luce per destare Viserys dal sonno, abituato com'era a svegliarsi all'alba.
Non aveva fatto caso alla finestra socchiusa la sera prima, né in effetti alla camera in sé. Aveva solo constatato e ricordato quanto fosse comodo dormire in un vero letto, con lenzuola e coperte calde oltre ad un materasso su cui far riposare il corpo - mai piacevole quanto sul pavimento di una certa torre delle mura di Vaes Aresak, s'intende.
Non aveva dunque fatto molto caso ai due corni di narvalo incrociati - dunque sì, qualcuno li comprava davvero - che decoravano la sommità della porta. Per il resto, la stanza era piuttosto vuota e sobria, ma fornita di tutto il necessario per un ospite: un - utile - vaso da notte, un tavolino con due sedie, un piccolo armadio e persino una vasca da bagno.
Quando fu pronto - e non gli ci volle molto - mise la chiave nella serratura, aprì la porta e scese per la colazione.
"Che faccio voi già sveglio?" Chiese sgarbato l'oste della sera prima mentre era intento a contare del denaro.
"Vorrei fare colazione. E un bagno caldo, per favore." Rispose il giovane con fare altezzoso, sentendosi offeso dai modi rozzi dell'ibbenese.
"Noi presto, non prepari colazione adesso."
Il ragazzo restò in silenzio e puntò l'indice verso le due monete d'oro con cui aveva pagato la cena e la notte senza chiedere il resto e alzò le sopracciglia, ostentando una certa perplessità per sfidare l'oste.
"Oh, certo, oro... Colazione e bagno caldo arriva." Rispose questo, sperando invano in una successiva mancia.
La magia dell'oro fece sì che la colazione arrivasse nel giro di pochi minuti. Naturalmente la colazione prevedeva di nuovo pasticcio di balena con patate e birra, ma in una dose un po' meno abbondante rispetto alla sera.
"Mentre mi preparate il bagno caldo intendo fare un giro." Aggiunse Viserys dopo ad aver svuotato il piatto.
"No è molte cosi a Nuovo Ibbish..."
Lo ignorò e uscì a dare un'occhiata al porto e, già che c'era, alle ultime spettacolari luci dell'alba sul mare.

Avere di nuovo un mantello in cui avvolgersi era senz'altro un ottimo passo avanti, ciononostante il vento freddo del Mare dei Brividi convinse il giovane a indossare anche la pelliccia. Questa peraltro era terribilmente sproporzionata, o meglio proporzionata per un ibbenese, ma abbastanza grande da non andargli corta.
Il gelido mare sembrava invero cullare dolcemente le piccole imbarcazioni del porto, ma il giovane ne notò anche una, più lontana, che sembrava restare completamente immobile al passaggio delle onde, la più grande di tutte. Era una nave così grande che non si era potuta nemmeno avvicinare al molo ed aveva gettato l'ancora al largo, dove il fondale doveva essere molto più profondo. Viserys la osservò attentamente da lontano. Ma certo, doveva essere senz'altro quella che aveva visto due giorni prima dalla scogliera! Forse proprio quella nave lo avrebbe portato ad Ib, anzi, di sicuro.
Il locandiere d'altronde aveva detto la verità: a Nuova Ibbish non c'era proprio niente da fare, specialmente quando persino i proprietari degli strani negozi erano ancora nel mondo onirico. Non sapeva se aspettarsi lo stesso nella capitale di Ibben oppure no.
Sapeva però che per muoversi da lì sarebbe stato costretto a transitare da Ib a prescindere da quanto poco interessante potesse essere. Da Ib poi avrebbe potuto raggiungere Westeros, magari passando pure per Approdo del Re.
Così Viserys Targaryen, terzo del suo nome, colui che per anni si era definito il legittimo erede al trono di spade sarebbe entrato nella capitale, ma con degli ibbenesi e il loro pescato da vendere anziché con un'armata di dothraki per sconfiggere l'usurpatore Robert. Dell'ottimo materiale per una ballata da osteria, meglio persino della storia del cavallo con la diarrea nella sala del trono.
No, non era alla capitale che mirava. Con la catena che aveva sottratto a Maestro Hoscar contava di raggiungere la Cittadella e accedere alla celebre biblioteca dei Maestri per sapere tutto sul re: da dove venisse, di che luogo e tempo fosse stato re, dove fosse fuggito e se fosse diventato davvero immortale. Avrebbe anche fatto volentieri un salto al 'Tupelo' di Altamarea, ma più per sua curiosità che per altro. 
Mentre rifletteva si chinò verso l'acqua a guardare il proprio riflesso è notò i suoi nuovi capelli neri. Gli piacevano: oltre a renderlo irriconoscibile in giro, lo facevano sembrare più giovane, o per meglio dire gli davano il giusto aspetto da ventiduenne.
La sua immagine nell'acqua gli ricordò che doveva tornare alla locanda per il bagno caldo. In effetti, nonostante i frequenti tuffi - volontari e non - nel Ser Jorah o in altri fiumiciattoli nei dintorni, ne aveva davvero bisogno.

Il giovane era abituato a condividere la vasca con una schiava o due a Pentos e ancor più nel khalazar dothraki - se non altro perché non vi erano molti altri svaghi in quell'ora di barbari.
Ora però, nella sua stanza del 'Leviatano Ubriaco', desiderava con sé una sola donna. Una in particolare, benché invisibile.
Marie... Chissà quando si sarebbero incontrati di nuovo. Era certo che sarebbe successo prima o poi, se lo sentiva, ma quando? E dove?
Avrebbe chiesto agli dèi di far sì che avvenisse al più presto, ma non li pregava da quando era poco più che un bambino. Loro non avevano mai mostrato interesse nei suoi confronti ed egli aveva sempre ricambiato.
L'unica cosa che poteva fare era quindi, come la stessa Marie gli aveva suggerito, proseguire nel suo viaggio e prima di tutto godersi quel bagno.

Viserys non è morto: è alle Hawaii con Elvis (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora