"Ciao" la saluto con la mano e forzando un sorriso. Mi guarda mentre si mette la borsa in spalla e poi inizia ad incamminarsi verso l'aula. Ora mi sento male,uno schifo. Mi sento in colpa, anche se so che non è colpa mia. Solo che Grace me lo fa pesare. Entro guardandomi intorno con gli occhi lucidi mentre tutti quelli della mia classe, compresa Grace, tirano fuori i libri di matematica per la prima ora.
La ricreazione suona e io mi incammino sola per i corridoi... Sola è un modo di dire, visto che la scuola è piena di studenti accalcati uno sopra l'altro che occupano tutto lo spazio a loro disposizione. Vorrei tanto trovare Grace. Vorrei che mi facesse parlare per permettermi di spiegarle tutto. Ma appena mi ci avvicino, scappa. La trovo un po' difficile come soluzione. Finisce la scuola e me ne torno a casa. Appena entro, come sempre, trovo il mio "secondo fratello" praticamente, seduto sul tavolo della cucina. Lo saluto con un gesto della mano e subito dopo faccio per salire le scale. 'Voglio buttarmi sul letto e rilassarmi un po', ma subito le mie aspettative vengono interrotte da qualcuno che mi afferra il braccio. È Harvey. "Si?" chiedo curiosa di sapere cosa vuole da me. "Devo parlarti... Posso venire in camera tua?" "c-certo!" ma perché balbetto? D'altronde non me ne importa niente di lui. È solo un ragazzo super popolare che tutti (anzi TUTTE) trovano gnocco. È un bel ragazzo ma non mi fa impazzire. D'altronde sono cresciuta con lui.
Salite le scale, apro la porta della mia camera e butto lo zaino sul letto. Dopodiché mi ci tuffo io. Harvey si siede all'angolo del letto. Quasi sembra che abbia paura di toccarlo. Lo guardo allibita "Volevi?". Inizia a passarsi ripetutamente la mano nei capelli. Se non lo conoscessi bene, direi che è nervoso. "Volevo... Chiederti se potevi aiutarmi. È una cosa urgente e di vitale importanza" e lo continuo a guardare. Lo sprono a continuare e lui si alza dal letto. "Mi serve il tuo aiuto per conquistare una ragazza di cui ho perso completamente la testa. Ho bisogno di essere perfetto per lei". Wow. Mi sento strana ora. Forse ci sono rimasta un po' male. Forse... Non so... Pensavo di piacergli. Mi aveva quasi baciata e quindi per un attimo ho pensato che... Ma ovviamente è una cosa fin troppo stupida per essere vera! "P-perché? Cioè... In che senso perfetto?" "Carattere e esteriormente" "praticamente mi stai chiedendo di fare un miracolo..." rispondo secca. Mi guarda stranito ma subito riprende la sua normale espressione. Sa che non può arrabbiarsi con me quando mi chiede un favore, se no manderebbe tutto all'aria. "Ti supplico, ti scongiuro! Aiutami a conquistarla!" "non ci penso neanche" "te lo sto chiedendo per favore..." e mi guarda con quei bei occhi azzurri che si ritrova. Dopo qualche istante di silenzio mi arrendo. "E va bene" così mi guarda sollevato. "grazie Anna. ti voglio bene!" afferma per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e uscendo dalla mia camera. "E IO TI ODIO!" gli urlo contro. Ma subito dopo un sorriso compare sul mio volto.(Spazio autrice)
Sciaoo cicii! (Ok sto male, ma questo già lo sapevate).
Coooomunque volevo scusarmi per il capitolo corto, ma se lo allungavo troppo poi mi perdevo in chiacchiere e questo non va beeeeene! Fatto sta che, se vi piace stellinate e commentate.
Detto questo, ci vediamo con il prossimo capitolo
Noemi
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"You are my phobia" (Harvey Cantwell)
Fanfiction"Ti supplico, ti scongiuro! Aiutami a conquistarla!" "Non ci penso neanche" "Te lo sto chiedendo per favore..." e mi guarda con quei bei occhi azzurri che si ritrova. Dopo qualche istante di silenzio mi arrendo. "E va bene" così mi guarda sollevato...