15° capitolo

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Appoggio la testa sulla spalla del ragazzo che amo. Guardo le nostre mani intrecciate e mi godo l'effetto del suo pollice che accarezza il dorso della mia mano, pelle contro pelle. Chiudo per un attimo gli occhi, trovandomi perfettamente a mio agio vicino a lui. Lo amo. Lo amo e lo amo. Appoggia l'altra mano sulla mia coscia e girandosi verso di me, mi lascia un dolce e tenero bacio sulla testa. Siamo ancora in macchina nel ritorno a casa avvolti da una coperta, mentre mio fratello guida davanti. È circa mezzanotte e i miei occhi non reggono più per la stanchezza. È stata una giornata davvero estenuante e piena di emozioni, ma sarei pronta a riviverla ancora e ancora se fosse possibile. Ripenso alle parole che mi aveva detto Harvey quando si trovava sul muretto del ponte, deciso a porre fine alla sua esistenza. "La ragazza che dovevo conquistare eri tu!" e subito dopo "Ti amo, Anna!" continuano a vagare nella mia mente come una dolce sinfonia. La paura di perderlo è stata immensa e a pensarci ancora mi viene la pelle d'oca. Ma, probabilmente, siamo fatti per stare insieme. Alcune ciocche dei miei capelli biondi mi ricadono in modo delicato davanti agli occhi. Mi alzo dalla sua spalla e mi avvicino con le labbra alle sue orecchie. "Non mi lascierai mai più, vero?" dico queste ultime parole prima che una lacrima intrisa di gioia e dolore, mi solchi il viso. "Mai piccola!" sorrido radiosamente prima di riposizionarmi come prima sulla sua spalla.
Appena la macchina si ferma, scendiamo tutti, facendo riacheggiare nel vialetto i rumori degli sportelli che sbattono. Sento mio fratello sospirare e avvicinarsi a noi, tirando fuori dalla tasca un barattolino. "Queste sono per te. Vedi di farme buon uso" lo guarda con aria di rimprovero. "D'accordo" ridacchia Harvey dopo aver guardato attentamente la scatolina e aver capito che si tratta delle pasticche. Dopodiché Nash sposta lo sguardo da me al suo migliore amico circa una decina di volte prima di dire le sue solite frasi "State bene insieme!". Incrocia le braccia ed entra in casa. Lo seguiamo e una volta saliti al piano di sopra, lo saluto con un bacio sulla guancia e lui mi sussurra la buona notte vicino alle orecchie, prima di dirigerci ognuno verso la propria camera. Poco prima di chiudermi la porta alle spalle, mi giro verso di lui, sfoderando uno dei sorrisi più sinceri del mondo, mentre lui mi fa l'occhiolino. Una volta chiusa la porta mi lancio letteralmente sul letto, lasciando fuoriuscire dalla mia bocca un lungo sospiro di gioia. Penso che anche se ho scoperto non più di un mese fa di essere innamorata di Harvey, è come se in realtà lo fossi stata da sempre. D'altronde siamo pur sempre finiti qui, insieme. In terza elementare, ricordo di quando era venuto durante la ricreazione in classe mia, e mi aveva portato una piccola margherita appena colta dal giardinetto in cui ogni tanto ci portavano le maestre. Timidamente me la porse, con le sue guance leggermente rosate che mi trasmettevano un senso di tranquillità e serenità. Mi disse "Questo è per te! Pensavo potesse piacerti" e io lo afferrai, sfiorando le sue dita, leggermente in imbarazzo, mentre Grace ci guardava a bocca aperta e gli occhi che minacciavano di uscirgli fuori dalle palpebre. "Grazie" e mi allontanai con le guance rosse, seguita dalla mia migliore amica. Una volta appartate, mi chiese "Ti piace Harvey?". Io negai spudoratamente, scusando il fatto dicendo che eravamo solo molto uniti. In quel periodo la madre non era ancora morta, ma dopo che vi fu quell'accaduto, io e lui ci allontanammo, soprattutto perché si chiuse di più in sé stesso, non permettendomi di entrare nel suo mondo di dolore e sensi di colpa per cose per cui lui non doveva sentirsi in colpa. Da li sono entrati in gioco i suoi sbalzi d'umore e i suoi continui attacchi. Io ho solo seguito l'evolgersi delle vicende da un'angolazione più lontana. Ho lasciato fare a mio fratello, nonostante io soffrissi molto per lui. Ma quel piccolo gesto, non dimenticai mai e tutt'ora lo tengo stretto ai miei ricordi.
La porta della mia camera emmette due colpetti sospetti, che si mettono a tacere appena sbuca la piccola faccia di Harvey. "Posso?" "Certo!" gli faccio spazio sul letto e sbatto due volte consecutive la mano sul lenzuolo, facendo segno di sedersi. Entra accostando la porta e mi raggiunge sul letto.
"Anna, questo è per te!" sussurra timidamente prima di allungarmi una piccola scatola. Mi sembra di rivivere il momento delle elementari. Lo afferro timidamente, per poi osservare la scatolina. "Grazie!" sento il suo sguardo bruciarmi sulla pelle. "Cos'è?" domando curiosa. "Pensaci... Se eri tu la ragazza che volevo conquistare..." spiega mentre io inizio a slacciare il fiocco che tiene chiuso il regalo "... A chi credi abbia dato il bracciale?" conclude mentre io ho appena aperto la scatola. Guardo il bracciale a bocca aperta, ricordando del bellissimo pomeriggio che avevamo passato insieme per trovare un regalo per la sua crush. Ed invece, era per me! Faccio strisciare lo sguardo su di lui e subito dopo gli salto addosso abbracciandolo. "Da quando in qua Harvey Cantwel è così romantico?" sussurro poi con un sorriso fino alle orecchie e dandogli un leggero pugno sulla spalla. Mi sorride a sua volta e, in questo momento, non desidererei nient'altro che lui!

The end.

(Spazio autrice)
Wowwww!! Questa storia è giunta al termine. Spero che vi sia piaciuta la storia e soprattutto il modo in cui ho espresso alcune parti che magari mi sono rimaste maggiormente più difficili. Comunque sia sono più che contenta di essere riuscita a finire questa storia e spero che sia stata di vostro gradimento! Non ci sarà né il secondo libro né il sequel, ma scriverò altri libri. Non so quando inizierò la nuova "The centenary", per questo sempre su questo libro vi farò sapere la data di questo nuovo libro! Per ora voglio salutare e ringraziare tutti quelli che hanno sostenuto questa storia! Un grazie di cuore! Bye
Noemi

"You are my phobia" (Harvey Cantwell)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora