12° capitolo

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Il telefono squilla e per poco non mi prende un colpo. Ha una canzoncina inquietante, che cambierei se non me ne dimenticassi in continuazione. Appena lo afferro e noto il nome sullo schermo digitale, il cuore inizia a battermi forte e le gambe diventano gelatina. "Grace..." ripeto il suo nome, come se il non averlo pronunciato per tanto tempo, mi avesse portato a dimenticarlo. Ok. So che non sono passati anni dall'ultima volta che le ho parlato seriamente, ma abbiate pazienza. Io sono abituata a passare ogni giornata in sua compagnia, come una sorella e non vederla in giro per casa ultimamente mi sta facendo molto male e mi porta a pensare che non la veda da molto più tempo di appena un mese.
Con il dito tremante arrivo a toccare lo schermo gelato del telefono per poi trascinarlo verso il centro e rispondere. "Grace..." pronuncio ancora con un sussurro. "Apri la porta!" mi comanda gelidamente. Mi allontano il telefono dall'orecchio e lo guardo male. Perché mai? Poi un'altra domanda mi infesta la mente: Avrà letto forse il biglietto? Inizio a scendere le scale e scalino dopo scalino, l'ansia cresce. Appena arrivo a poggiare la mano sulla maniglia per poi spingerla verso il basso, due mani si poggiano sulle mie spalle, facendomi sussultare.
Mi giro lentamente e subito i miei occhi si ritrovano a fissare quelli di Harvey. "Tutto ok?" domanda leggermente preoccupato. Annuisco prima di spalancare definitivamente la porta e trovarmi davanti una Grace particolarmente arrabbiata. Perché dovrebbe esserlo?
La lascio entrare e mi supera per poi arrivare nella cucina. Senza darmi tempo di aprir bocca, inizia a parlare. "Cosa pensavi? Che scrivermi un messaggio pieno di cose dolci e tenere mi avrebbe fatto cambiare idea sul tuo comportamento?" mi guarda forse aspettando una mia risposta. Abbasso lo sguardo triste di queste sue affermazioni. Quello che mi rende ancora più triste è sapere che Harvey sta ascoltando la nostra discussione. Preferirei che non lo facesse. Non voglio che sappia il motivo delle mie future lacrime. Sento già gli occhi pizzicarmi. Appena rialzo lo sguardo, noto quello di Grace addolcirsi e le sue labbra incurvate verso il basso improvvisamente si alzano in un sorriso a trentadue denti. "Perché ci sei riuscita perfettamente!" esclama per poi saltarmi praticamente addosso. "Mi sei mancata" gli soffio nell'orecchio. "Anche tu..."
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"Ok... Ora potete anche smetterla di abbracciarvi eh?" ridacchia Harvey dopo circa mezz'ora. "Shhhhh!" esclama Grace infastidita. "L'hai avuta tutto il tempo tu, ora falla abbracciare a me!" continua imperterrita, facendo diventare rossi sia me che Harvey, che immediatamente tossicchia. "D'aaaaccordo! Io vado su da tuo fratello. Qumm m...... ando avete finito chiamatemi che facciamo qualcosa insieme" conclude e appena sentiamo la porta della camera sbattere, ci lasciamo e senza far rumore arriviamo in camera mia. Chiudo la porta lentamente e appena siamo sole, tiro un sospiro di sollievo. Dobbiamo restare un po' sole per raccontarci le ultime cose che sono successe... Sembra che non lo facciamo da un'eternità.
Mi siedo sul letto dove si era già seduta precedentemente Grace e inizio a parlare. "Hai risolto con Carter? Si, insomma, sempre se ti interessa farlo..." "Lo farò domani!" mi risponde subito.
"Mi piace Harvey..." sussurro pianissimo pensando che non mi possa aver sentito. Mi guarda con la bocca e gli occhi spalancati. "Cosa hai detto, scusa???" domanda ancora per essere certa di quello che ho detto.
"Mi piace Harvey" ripeto ancora con voce più alta e continuando a giocherellare con il mio braccialetto. Dopo minuti interminabili di silenzio, Grace parla "Oh Santo Cielo! Non dirmi che ti sei innamorata di quell"idiota che non hai mai sopportato!"
...

(Spazio autrice)
Hello people! Che gioia "rivedervi" (è un modo di dire) con questo nuovo capitolo. Che ne pensate? Ora che Grace ha fatto pace con Anna, come si metteranno le cose? Mi raccomando, se vi piace questo capitolo, lasciate una stellina e un commento. Noi ci vediamo con il prossimo capitolo! Bye
Noemi

"You are my phobia" (Harvey Cantwell)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora