Giornata movimentata per Vera

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La polenta nel piatto fumava. Era una fetta abbondante. Anche le verdure di contorno avevano un ottimo aspetto.

Nella sala da pranzo del Belvedere, Vera faticava ad alzare la forchetta.

... gli abitanti di Miniera vengono avvelenati!...

La frase che Tamara aveva detto all'avvocato era un continuo tormento. L'idea che il veleno fosse proprio nel cibo continuava a ronzarle in testa. Nutriva un forte sospetto per il miele, ma, di fronte al quel piatto, provava comunque una certa paura.

Al diavolo...

Iniziò a mangiare.

Finì in un batter d'occhio.

Non successe nulla. Nessun tremore. Nessuna sfera di luce.

Uscì e salì le scale per raggiungersi la sua stanza.

Il suo cuore quasi si fermò.

Lo spettro di Tamara. Immobile al centro del corridoio. L'acqua le gocciolava da ogni angolo del corpo.

«Ta... Tamara...», bisbigliò.

Lei indicò col dito indice la porta di una stanza.

Ci passò attraverso con l'intero corpo e svanì.

La camera era la 28.

Vera udì due voci trapelare.

Origliò.

«... È stato Y ha dirmelo, al telefono...» Era Fausto.

Sentì una parola in una lingua straniera, che a Vera suonò come un'imprecazione.

«Scusi, ma io non capisco il cinese! Che ha detto?!»

É il tipo cinese...

«Risparmia l'ironia, X! Pensa a risolvere il problema!»

«Certo, signore.»

«Se fallisci, fallisce il progetto... e nessuno di voi prenderà più un soldo, chiaro?!»

«Non fallirò, signore!»

«Non devi parlare! Devi fare!»

«Lo consideri fatto!»

«Così mi piaci.»

«Stasera vado a risolvere il problema.»

«Bravo. E prima di tornare qui buttane ancora un po'.»

«Ma... come? Ancora?»

«Ti pago per fare domande?!»

«No, no... farò come dice.»

«Ottimo. Ora devo uscire, ho appuntamento con Z.»

Vera scattò verso la sua stanza. Si poggiò di spalle alla porta.

Provò a fare chiarezza nella sua mente.

Perché continui a portarmi da quei due, Tamara?!

Dalla finestra, vide il tizio cinese allontanarsi dal Belvedere.

Stavolta non lo perdo di vista...

Vera cercava di non collassare sotto il sole cocente.

Sul ciglio della strada, il cinese teneva un'andatura sostenuta, un postura dritta, da militare.

Superarono il campo di granoturco.

Lungo le strette vie del centro, il cinese entrò al Piacere.

Trovami, Vera.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora