Inaspettata salvezza

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 All'esterno della palafitta, il Capitano continuava a tenere uno sguardo turbato.

«Una storia del genere sarebbe incredibile pure in un film...»

«Capitano, la polvere in quei sacchi che ha fatto raccogliere dai suoi agenti... L'ha già analizzata il RIS?»

«A breve mi faranno sapere.»

«Bisogna avvertire i paesani di non utilizzare l'acqua. Bisogna che qualcuno raccolga dei campioni dal pozzo, Capitano.»

«Ci penso io. Faremo diffondere il divieto alla televisione e alla radio.»

Varcò l'ingresso del Belvedere, rivolgendo un sorriso finto a Fausto, dietro il bancone di accoglienza.

«Si suda la fuori, eh, signora Mancini?»

«Un caldo bestiale.»

«Scommetto che sta rimpiangendo il clima mite di Genova.»

Lei scrollò le spalle. «Ha qualcosa di fresco da offrirmi?»

«Sicuro. Gratuito, ovviamente, come le avevo promesso.»

Le servì un succo di frutta con della vodka.

«Questo la rimetterà in sesto.»

Vera lo sorseggiò.

Prese il cellulare dalla tasca.

Una scusa pronta da servire.

«Accidenti, è scarico!»

Fausto fece una smorfia. «Quegli aggeggi ti lasciano sempre nel momento di bisogno.»

«Già dovevo fare una chiamata urgente... Mi presta il suo?»

«Tenga.»

Mentre Fausto tornava a sbrigare le proprie faccende, Vera fece scorrere la lista delle chiamate ricevute.

Si fermò a ieri sera. All'orario in cui lei si trovava all'esterno del Belvedere per controllare la cinquecento.

La chiamata che Fausto aveva ricevuto portava il nome di...

Sindaco.

«Accidenti, non risponde nessuno... Beh, grazie lo stesso.»

Fausto alzò lo sguardo dal bancone. «Si figuri.»

Vera uscì, corse lungo il parcheggio, dove il Capitano la stava aspettando.

«Capitano, dove abita il Sindaco?»

La Punto svoltò lungo la strada provinciale che costeggiava il lago.

Non un posto nuovo per Vera. Aveva seguito e perso di vista il cinese su quella strada.

Si fermarono sotto l'ombra delle querce.

«Vera, ne è davvero sicura?»

«Capitano, ieri sera Fausto è stato chiamato dal Sindaco... l'ho sentito dire... I sacchi sono nel baule della mia macchina, sto arrivando adesso. Sicuro che vuoi nasconderli lì da te?... quei sacchi li ha il Sindaco di sicuro.»

Lui trasse un profondo respiro. Pensieroso.

«Allora, qual'è la casa del Sindaco?»

Le indicò la villetta che lei aveva già visto, quella dove c'era esposta la bandiera italiana sul terrazzo.

«Non posso presentarmi dal Sindaco per una perquisizione senza avere un mandato, Vera, se ne rende conto?»

Lei annuì. Dispiaciuta. Nervosa.

Trovami, Vera.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora