13. La partita

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Il giorno seguente spedisco la foto a mia madre dalla Guferia, e affido il compito ad un gufo nero come la notte. Lo guardo volare via nel cielo già schiarito, e osservo tutto dall'altro. La nave di Durmstrang arenata al Lago Nero. La carrozza di Beauxbatons, poco distante dalla Foresta Proibita e dalla capanna di Hagrid. Non vedo studenti in giro per il cortile a quest'ora, forse saranno ancora tutti quanti ad abbuffarsi in Sala Grande.

Raggiungo Harry e Ron in Sala Comune, e insieme andiamo ad Hogsmeade. Incontriamo Sirius Balck in una caverna, che ci parla degli avvenimenti degli ultimi mesi. Il mio sguardo cade spesso su Harry. Sperava tanto di poter andare a vivere con il suo padrino, e invece...

Quando Sirius se abbiamo delle novità, non dico niente. Non voglio dire di essermi lasciata con Viktor. Ron ne gioirebbe troppo, e non mi va che lo faccia.

Per l'ora di pranzo torniamo al castello. Mangiamo insieme, chiacchierando, poi torniamo in Sala Comune. Li obbligo a sedersi con me a fare i compiti. Ron si perde in un tema di Storia della Magia, mentre Harry fissa sconsolato i compiti di Trasfigurazione che ha lasciato indietro. Ma si mette di impegno ad affrontarli.

Finisco il tema di Antiche Rune e comincio a preparare quello di Storia della Magia. Ron mi lancia delle occhiate e sospiro, e continuo ad ignorarlo fino a quando non ho finito. Mentre gli correggo il tema, Ron passa a fare gli esercizi di Divinazione, subito seguito da Harry. Li guardo scherzare su fatti che, molto probabilmente, non accadranno mai, e sono contenta che Harry abbia ritrovato il buon umore.


Dopo aver concluso la maggior parte dei compiti, decidiamo di uscire. Questa giornata di marzo sta scaldando la temperatura, ormai la neve è solo più un ricordo lontano. Facciamo una passeggiata attorno al Lago Nero, indecisi se andare o meno a trovare Hagrid, e mentre lanciamo sassolini sul lago (lontani dalla nave di Durmstrang), sentiamo i passi di qualcuno.

«Ciao, Harry.» saluta Cedric Diggory. Al suo fianco, come al solito, c'è Cho Chang. I due ormai fanno coppia fissa, e chi non vorrebbe far coppia con un ragazza che ti considera la sua cosa più preziosa?

Oltre alle ragazze confuse a causa di ragazzi dagli occhi grigi, ovviamente.

«Hermione, Ron.» aggiunge Cedric, e noi lo salutiamo di risposta. «Harry, io e altri Tassorosso abbiamo deciso di fare una partita a Quidditch. Ti va di partecipare?» Poi aggiunge, guardando me e Ron: «Volete partecipare?»

Harry esclama «Sì!» senza neanche pensarci per un secondo. Gli manca volare, gli manca andare a caccia del suo amato boccino. Anche Ron è d'accordo.

«Mi limiterò a fare il tifo per voi» dico loro, divertita.

«Okay. Allora vado a cercare altri giocatori. Ci vediamo qui tra mezz'ora, d'accordo?»

Cedric e Cho si allontanano, e li seguo con lo sguardo. Come sarebbe bello se le cose con Draco fossero simili a quello che c'è tra loro due.

Harry e Ron vanno in sala comune a cambiarsi e a prepararsi per la partita, e io vado sugli spalti, in attesa che la partita cominci. Osservo Diggory parlare con dei Corvonero e altri Grifondoro, e resto stupita quando si avvicina anche ad un gruppetto di Serpeverde. Riconosco i capelli chiari di uno di loro, e sento le mie guance scaldarsi.

Nel giro di venti minuti, sul campo da Quidditch sono schierati ragazzi e ragazze di tutte e quattro le casate. Non credevo che sarebbe stato possibile fare una cosa del genere, senza generare insulti o cose simili. Sposto lo sguardo da Harry a Draco, fermandomi più volte a guardare il Serpeverde. Vengono scelti dei capitani (Zabini e Ron), che cominciano a scegliere i giocatori per la propria squadra. Con mia sorpresa, il primo nome che Zabini dice è quello di Harry, e Ron sceglie Malfoy subito dopo. Li vedo discutere, e scuoto appena la testa, immaginando che non sarà una partita poi così amichevole, ma tra membri della stessa squadra.

Hermione Granger - Quarto annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora