A presto, Marco

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JEAN'S POV
Non ho la minima idea di come poter sfuggire a quel silenzio tanto imbarazzante. Sì, prima io ed Armin eravamo rimasti in una posizione abbastanza... equivoca? Era molto facile fraintendere...
-M-Marco, da dove comincio?-
-In camera mia ci sono gli scatoloni già pronti. Puoi iniziare a portarli giù, lascialo accanto alla porta d' ingresso.- dice Marco. Io annuisco e vado nella camera di Marco. Vedo che ci sono molti scatoloni, sarà meglio darmi da fare.

ARMIN'S POV
Rimango solo con Marco. Sento molta tensione nell' aria...
-Nella camera dei miei fratelli ci sono un bel po' di scatoloni, accompagnami a sistemarli.- dice. Io lo seguo e entriamo in camera. É piena do scatoloni, non c'è quasi nulla di diverso. Prendo una scatola e inizio col portarla accanto alla porta. Marco fa lo stesso, e continuiamo per un po', accompagnati dalla quiete.

-Allora... i tuoi fratelli non ci sono?-
-No, sono fuori con mia madre.-
-Ah... bene...- Marco non é mai stato così freddo... mi fa strano parlargli...
-Senti Armin, io vado da Jean. Ci sono delle cose che non riuscirebbe a spostare da solo, voglio aiutarlo. Aspetta qui, grazie.- dice mentre si avvia. Io non faccio nulla, mi limito a fare un cenno con la testa... anche se non so perché, mi sento strano... Ho voglia di seguirlo e di controllarlo... o meglio, di controllare cosa vuole fare con Jean...

JEAN'S POV
Sto spostando gli scatoloni come Marco mi aveva chiesto di fare. D' un tratto, la porta si apre, e Marco entra in camera. Non mi guarda, ma poco importa, lascio perdere e torno a spostare gli scatoloni. Marco però sta zitto e continua ad avvicinarsi a me... Inizio ad insospettirmi, così alzo lo sguardo e lo vedo davanti a me. Provo a dire qualcosa, ma in meno di un istante, Marco mi abbraccia con tutta la forza che ha.

-Marco tutto ok? Perchè mi abbracci?-
-Jean, non voglio andarmene... Non voglio lasciarti qui, non voglio...- dice. Gli trema la voce, si sente distintamente. Ricambio l' abbraccio, e poi mi allontano oer guardarlo negli occhi. -Non devi preoccuparti della distanza! Continueremo a sentirci, stai tranquillo! Figurati se mi dimentico di te, amico mio!- dico sorridendogli. Spero di averlo consolato, e invece... Marco inizia ad avere gli occhi lucidi. Non so che fare, sono totalmente spaesato... Marco sta zitto per un po', fino a guardarmi con aria tranquilla. Faccio fatica a crederci, ma sembra tranquillo... più tranquillo del solito.
-Hai ragione Jean, non smetteremo di sentirci...- dice, prendendo tre scatoloni e iniziando a trasportarli fuori. Il suo strano comportamento non mi fa effetto, lascio perdere senza troppi problemi. Prendo uno degli ultimi scatoloni, sopra c'è la scritta "Effetti personali, non toccare. È riferito a voi, cari fratellini mei ^_^". Rido fra me e me, e sollevo la scatola. Da questa vola fuori un foglio, che finisce lontano da me. Sospiro e poggio la scatola, per poi prendere il foglio in mano. È un disegno... davvero un bel disegno...

Stringo fra le mani quel disgno, e arrosisco sempre di più a guardarlo

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Stringo fra le mani quel disgno, e arrosisco sempre di più a guardarlo... Allora era così. Sento dei passi avvicinarsi alla stanza, così nascondo il disegno nella tasca della felpa e torno a fare finta di pensare agli scatoloni. ...Mi sento dannatamente in colpa... Marco mi ama, e io non posso ricambiare i suoi sentimenti...
Armin apre la porta.

Fin troppo diversi [Jean×Armin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora