ARMIN'S POV
È troppo tardi per fare qualcosa... Oppure... Torno a guardarli. Non si sono ancora baciati, f-forse io... ma dovrei intervenire? Ho come una forza dentro di me che mi fa alzare in piedi e cprrere verso di loro... Lo sto facendo, mi sono alzato e sto correndo a tutta velocità verso Jean e Mikasa!-ATTENTI!- grido per metterli in guardia, per poi scaraventarmi contro la panchina su cui sono seduti. Nell' urtare la panchina, volo in mezzo a loro, separandoli con la forza, e facendo cadere Mikasa dalla panchina.
-Armin! Che hai in quella testa?!- mi grida contro Jean, mentre si precipita da Mikasa.
-Ahia... Non eri tornato a casa?- mi chiede lei, lamentandosi della botta-Ecco... beh... è una lunga storia... e poi... e... ehm... eh... E io e... Cioè, è successo che, in pratica, io... e...-
-Hai delle grandi doti comunicative devo dire, Armin.- dice Jean, con tono sarcastico. -Mikasa, va tutto bene?- chiede, porgendo la mano a Mikasa. Guardo lei, che arrossisce e afferra la mano Jean e rialzandosi in piedi.
-Sì, va tutto bene grazie Jean...- dice, guardandolo con un piccolo sorriso contento.Perché mi sento così... strano? È perché ho fatto male a Mikasa? Oppure... sono geloso di lei? No, non è possibile... Giusto? ...
-Quindi... io e te erava...-
-JEAN, ANDIAMO! HO FAME, VOGLIO MANGIARE!- grido, prendendo Jean per il braccio e tirandolo verso di me. Jean mi guarda storto e osserva l'orario sul suo orologio.-Che stai dicendo, Armin? Abbiamo mangiato poco più di...-
-Non mi interessa! Ho fame adesso, e voglio mangiare!- ribatto, allontanandolo da Mikasa. Lei mi guarda storto, ma subito dopo sorride, e guarda l'orario sul suo telefono.
-Beh... Andate pure! Anche per me é tardi, dovrei tornare... Ci vediamo.- conclude, per poi sorridere e salutarci con un cenno della mano.
-Oh... Ciao Mikasa, a presto!- dice Jean, con tono abbastanza imbarazzato.
-A-Arrivederci...!- dico, sorridendo. Mikasa mi fa una sorta di occhiolino, e poi di allontana.Io e Jean restiamo soli, in silenzio. Non è un silenzio bello... di quelli che di solito erano portati dall' imbarazzo. No, questo non mi piace per niente...
-Che ti ha fatto Mikasa?- Chiede Jean, iniziando a dirigersi verso chissà dove, con passo veloce.
-M-Mikasa? Non mi ha fatto niente! Perché? Credi che...-
-Ah, allora sono stato io?- chiede, guardandomi con uno sguardo truce.-A-A FARE COS...-
-Ti ha dato fastidio quando io e Mikasa ci eravamo appartati? Era un problema?-
-Io non...-
-Rispondi, Armin... Era un problema? Sei forse geloso di me?-
-DI TE?! PIUTTOSTO VADO A MARCIRE IN UNA CHIESA DI SUORE!- Cavolo... sto uscando di testa... E non riesco a fermarmi.Colpisco il petto di Jean con un pugno leggero, e lo guardo con aria arrabbiata:
-CHI TI CREDI DI ESSERE? COME MAI SEI COSÌ SICURO DI QUELLO CHE DICI? MI ANDREBBE BENE SE SI TRATTASSE DI UNA COSA STUPIDA, MA... QUI STAI INSINUANDO CHE IO SIA STATO GELOSO! E DI COSA? DI TE E MIKASA! A ME NON INTERESSA COSA FATE, E TANTO MENO MI INTERESSI TU, JEAN!-
...F-Forse ho un po' esagerato... P-Però... ahm... Jean non può essersela presa... Vero?
-...Capisco. Avanti, torniamo a casa.- dice Jean, guardando avanti e aumentando il passo. -Ti aspetterò lì.- dice, quando è ormai lontano. Mi chiedo se stia bene...JEAN'S POV
Sorpasso Armin, e mi dirigo verso casa sua velocemente. Quando non lo vedo più dietro di me, mi fermo e riprendo a camminare piano. Dovevo aspettarmelo... Sono un idiota... Sono un gigantesco idiota.... Perchè l' ho provocato? Non avrei mai dovuto provare ad avvicinarmi a Mikasa per farlo ingelosire... Ora ho solo peggiorato la situazione. E per di più... Armin mi ha detto che non gli interesso...Arrivo a casa di Armin ed entro, per poi dirigermi sul terrazzo del secondo piano. Spero che Armin non mi raggiunga, e tanto meno che mi veda... Sento di essere morto dentro. Sapevo di tenere ad Armin, ma così tanto... da piangere... Ora che faccio? Mi sento svuotato...
Io volevo solamente stare con Armin... Ma ho rovinato tutto...
Ricevo una chiamata. È mia madre... Tanto vale risponderle.
ARMIN'S POV
Arrivo a casa. Non voglio andare a cercare Jean, piuttosto mi faccio da mangiare. Vado in cucina, e mi preparo un panino in tutta tranquillità. Certo, mi viene da pensare a Jean e a Mikasa... così vicini... e sento il sangue che mi ribolle nelle vene... DANNAZIONE, PERCHÉ NEGLI ANIME È TUTTO COSÌ FACILE?! IO... ODIO QUESTO MONDO!Getto quello che reste del panino sul tavolo e vado a tirare calci all' aria, camminando senza una meta per la casa. Non ricordo di aver mai provato sentimenti così forti e contrastanti tutti nello stesso momento...
-Armin...- Sento chiamarmi. Mi volto, e vedo Jean dietro di me che tiene la testa bassa.
-Devo chiederti un grosso favore... Mi ospiteresti da te per qualche tempo...?- chiede. Riesco a sentire l' imbarazzo che prova... Mi chiedo solo che farebbe se gli negassi di stare qua....no, ho in mente di peggio.
-...Va bene. Ma questa volta staremo alle mie regole, Jean.- affermo, cercando di sembrare il più autoritario possibile. Credo che funzioni... Jean mi guarda con uno sguardo che non ha mai avuto con me!
JEAN'S POV
È come guardare un orsetto del cuore ubriaco...ARMIN'S POV
-Prima regola. Poniamo fine a... q-quei rapporti... Hai capito?-
Jean fa un cenno con la testa, e io continuo.
-Avviserò mio nonno della tua presenza, perciò dovrai essere il più educato possibile, sia con me che con lui!- dico.
-Altro?-
-Ti farò sapere, nel frattempo rispetta queste regole, e segui i miei ordini, o ti butto fuori di qui a calci!-
-Capito.- conclude Jean.
-Perchè ti devi fermare qui?- chiedo.
-Mia madre è dovuta andare da sua sorella, ha avuto un malore improvviso, quindi...-
-Ah, mi dispiace. Spero si rimetta presto...- dico.Cala il silenzio. Di nuovo un silenzio imbarazzante...
JEAN'S POV
E... se ne approfittassi? Non so perchè... il mio cuore batte all' impazzata. Potrei avvicinarmi ad Armin e... e baciarlo... Però mi manderebbe fuori di casa...Non posso trattenermi, io non ce la faccio... Mi avvicino ad Armin, e lui resta fermo a guardarmi. Alza lo sguardo e mi osserva. Le sue gance sono dicentate rosse, e i suoi occhi azzurri sono lucidi...
-Armin, io... io ti a...-
Il campanello suona, e copre la voce di Jean. Il rossore scompare dalle guance di Armin, che sorpassa Jean per andare ad aprire la porta.
-Nonno! Che bella sorpresa, sei arrivato prima!- esclama Armin, con tono esuberante. Lo raggiungo, e lo vedo abbracciato ad un uomo anziano con una barba bianca e un grosso cappotto.
...Scusate di nuovo la mia assenza. Il punto è che sono successe molte cose... No scherzo, ero entrata in depressione perché la persona per cui ho una GRANDISSIMA cotta sembrava innamorata di un' altra. A quel punto sono caduta in depressione e ho iniziato a dirmi "Ma io... questa storia l' avevo scritta pensando a lei... Ora come faccio..." e robe così. Sono debole
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Fin troppo diversi [Jean×Armin]
FanfictionVi prego, iniziate il libro e basta, le descrizioni non sono il mio forte... Dunque... la trama... ehm... REGIA, DICA QUALCOSA, PORCA MISERIA! ...Ok, ce l' abbiamo? No? N-Non abbiamo una trama? E allora mi spieghi come cazzo la scriviamo una Jearmin...