Convivere

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JEAN'S POV
Sbadiglio, mentre apro gli occhi e i raggi del sole attraversano la finestra del salotto dove ho dormito. Già, dormirò qua per un' intera settimana, ma la cosa non mi dà fastidio... Mi sono anche alzato bene, quindi non penso sarà male stare qua! Esco dal mio futon, e sbaragliando nuovamente giro lo sguardo verso l'orologio, per vedere che ore sono. Le dieci del mattin... COME LE DIECI?! MA IO... IO NON HO MAI DORMITO COSÌ TANTO! COME HO FATTO A SVEGLIARMI A QUEST'ORA?! DEVO CORRERE! ARMIN NON MI HA SVEGLIATO?! INGRATO! IO CHE MI FACCIO IL MAZZO PER LUI, E POI VENGO RICAMBIATO COSÌ!

-Ben svegliato!- mi dice la voce calda e pacata di Armin, che entra in salotto. Mi alzo e gli tiro contro tutto quello che mi capita a tiro, dicendogli :- MA PORCA TROIA, BRUTTO IDIOTA CHE NON SEI ALTRO, COME MAI NON MI HAI SVEGLIATO?! SIAMO IN RITARDO! LA SCUOLA E INIZIATA DA UN PEZZO!-

Armin viene investito da uno dei cuscini che gli avevo lanciato contro, e stramazza al suolo tramortito. Mi avvicino a lui reggendo le coperte del futon, con l'intenzione di saltargli addosso con tutta la mia furia, ma Armin mi rilancia contro il cuscino e si rialza in piedi con un balzo.

-Idiota ci sarai!- sbuffa -Eren mi ha scritto che la scuola oggi sarà chiusa, c'è uno sciopero...- conclude, guardandomi male. Io lascio a terra il futon e guardo da un' altra parte. -Ah... B-Beh, fa niente! Mi hai fatto prendere un infarto!- provo a giustificarmi. Armin mi guarda storto, per poi sospirare e andarsene. Lo seguo istintivamente, per poi arrivare con lui in salotto. Armin si siede su divano e prende un computer portatile che appoggia sulle sue gambe. Prende alcuni biscotti da... Da dove cazzo sono sbucati quelli?! Come ha fatto?! Erano nascosti nel divano?

ARMIN'S POV
Inizio a mangiare i biscotti che avevo lasciato dietro al cuscino, e accendo il computer. Sono pronto per passare la mia giornata al meglio, ma Jean mi fissa... Che vuole?

-...- (Jean fissa Armin come Homer Simpson fissa una ciambella... no, non vuole mangiarlselo)
-...Vuoi una foto? Dura di più...-

Jean scuote la testa come segno di disapprovazione, e incrocia le braccia. -Quindi tu, al posto dormire in una giornata di vacanza, ti metti al computer? Vuoi davvero studiare anche quando hai la giornata libera?- chiede guardandomi male. Io rido e giro il computer verso Jean, per mostrargli la copertina di uno dei miei anime preferiti, lasciata come sfondo del Desktop. Jean la guarda stranito, per poi ridere.

-Ti piacciono ancora i cartoni animati, Armin?-

(Spazio autrice provvisorio: MUAHAHAHA! QUANTO AMO FAR ODIARE I PERSONAGGI!)

Lo guardo male e gli tiro contro il telecomando della televisione, il mio mouse e alcuni dei biscotti che avevo portato dietro, mentre gli grido contro.

-IDIOTA! QUELLI SONO ANIME, NON CARTONI ANIMATI! ANIME! A-NI-ME! IGNORANTE BABBANO!-

-ARMIN SMETTILA DI LANCIARMI COSE! FINO AD ADESSO HAI RISPOSTO AI MIEI COMMENTI SOLO COSÌ!- dice riparandosi il volto con le braccia.

-NO! DEVI SCUSARTI! E DEVI ANCHE DIRE CHE GLI ANIME NON SONO AFFATTO CARTONI ANIMATI! CHIARO BABBANO?!-

-COS'È UN BABBANO?-

NO! NO, BASTA! NON POSSO PIÙ STARE NELLA STESSA STANZA DI QUESTO TIZIO!

-DANNAZIONE! Jean, sei totalmente disacculturato!- sospiro, fermandomi. Avrei voluto continuare, ma ho finito le cose da lanciare...

Jean si avvicina e si siede accanto a me, osservando il mio descktop. -Allora fammi vedere di che si tratta, così non ti darà più fastidio avermi qui. E magari la smetterai anche di darmi dell'ignorante.- dice.

JEAN'S POV
-...No!- ribatte Armin, girando la testa e dandomi le spalle.
-C-Come no?! Ma io volevo solo...-
-Se non ti interessano ora, non ti interesseranno mai! Otaku si nasce, Jean! Non lo si diventa!-

Detto questo si alza dal divano indignato, e se ne va in camera sua. ...Non lo capisco, ma pazienza, non ci tenevo a scoprire cosa fossero quegli anime... Ora dovrei pensare a come passare la giornata libera... Detto fatto. Il telefono suona, e inizio a parlare con Mikasa al telefono.

ARMIN'S POV
Non mi va di far vedere a Jean il mio mondo... Mi reputerebbe strano. Voglio tenerlo con me senza che si accorga dei miei lati ossessivi, oppure potrebbe andarsene... Solo che l' unico mio problema è che non riesco a capire perché io lo stia facendo. Ho Eren e Mikasa come amici, e anche Berhold, Sasha, Reiner, Connie... Perché proprio Jean per me è così importante? Io non lo capisco. Ma se c'è una cosa che so è che lo voglio vicino a me.

Cavolo, sembro una ragazzina complessata... Bah, che mi prende? Torno a guardare anime e...

-ARMIN!-
-AH! PORCA PALETTA, JEAN POTRESTI ANCHE BUSSARE!-

Jean entra in camera mia con la stessa delicatezza che potrebbe avere un cavallo imbizzarrito, e si siede sul letto mentre mi mostra alcune immagini sul suo cellulare. Sono foto del bosco qua vicino... Ma non credo si tratti del bosco in cui ci siamo persi quella volta.

-Allora? Che ne pensi?- chiede
-Che ne penso?-
-Sì. Ti va di raggiungere Mikasa, Eren e Levi? Sono accanto ad un bosco qui vicino, e vorrebbero compagnia. Anzi... È Mikasa a voler compagnia. Dice che Eren e Levi si accorgono di rado della sua presenza, potremmo andare da lei.- mi spiega.

Io scuoto la testa e mi copro meglio con la coperta. Non ho per niente voglia di uscire, voglio stare qui a casa mia. Jean mi guarda e mi strattona leggermente il braccio.

-No Jean, non mi va di uscire...- dico, girando la testa.
-Oh, andiamo... Vuoi fare l' asociale anche in una bella giornata come questa?-
-Sì, ora lasciami guardare il mio anime e bast...-

Non faccio in tempo a finire la frase che Jean mi salta addosso e butta il computer a terra, mettendosi su di me.

-Jean! Il computer! Se me lo hai rotto ti faccio vedere!- dico mentre mi dimeno per togliermelo di dosso. Jean mi prende per i polsi e mi immobilizza sul letto.
-JEAN! LASCIAMI I POLSI! LASCIAMI!-

Lui mette una mano sulla mia guancia e sposta il mio viso verso il suo. Smetto di dimenarmi e mi fermo a guardarlo... Ha un' espressione strana. Sta trattenendo un ghigno compiaciuto... Ma perché lo fa? Io non lo capisco per niente...

-JEAN, LIBERAMI! LASCIAMI ANDARE, TI PREGO!-

Jean mi guarda, poi appoggia la testa sul mio petto. Appena lo fa vengo colto da un brivido che mi percorre tutta la schiena, e divento completamente rosso. Jean fa scorrere la sua mano su di me in modo dolce, partendo dal petto e scendendo sempre di più... E io naturalmente inizio ad avere il respiro affannato e ad avvampare.

-Ti do due alternative, Armin...- dice, mentre fa scorrere la mano sempre più giù. Più si avvicina alla mia vita e più mi sento morire...
-Q-Qua... Quali?- riesco a chiedere.
-La prima è andare dagli altri a passare un pomeriggio con loro... E l' altra è stare tutta la gioanta a fare questo.- dice facendo strisciare la mano nelle mie sottovesti.
-Ma... M-MA NON È GIUSTO! Io voglio restare a casa e bast... Ah! J-JEAN, TOGLI... TOGLIA MA MANO DA... AH...- prima che finisca di parlare, Jean inizia a strisciare la mano sul mio membro, e mi interrompo bruscamente gemendo. Jean continua a strisciare la mano sopra il mio membro, e lentamente inizio ad eccitarmi... Ah, sto facendo una figuraccia...

-Su Armin, scegli!- dice alzando la voce. Man mano che aspetta la mia risposta, inizia a strisciare la mano sempre più velocemente... Ma io che rispondo?

...già, vorrei scegliere la seconda alternativa... ma no, non mi va di fare la figura di quello in calore! Non sono Jean!

-V-Va bene, usciamo... ma ora lasciami!-
-Bene, ce ne hai messo di tempo!- dice, lasciandomi e alzandosi da sopra di me alla velocità della luce. Lo ammetto, ci sono rimasto un po' male... mi ero illuso che volesse veramente continuare e basta... CAVOLO, PERCHÉ CONTINUO A FARE QUESTI PENSIERI?! SONO DAVVERO IN CALORE?! NO, NON VOGLIO CREDERCI!

JEAN'S POV
Lascio che Armin si rialzi, e non appena lo fa uso la scusa dell' andare a prepararmi per rifugiarmi in bagno. Spero di non averlo spaventato quando gli ho gridato di muoversi, ma non volevo si accorgesse di un rigonfiamento nei miei pantaloni... Meglio rimediare in fretta, potrebbe accorgersene.

ARMIN'S POV
Mi preparo davanti alla porta, e vedo Jean uscire dal bagno. Sembra tranquillo, come se si fosse appena tolto un peso... Bah.

-Allora Armin? Andiamo?- chiede. Io annuisco senza guardarlo, usciamo di casa e ci avviamo.

Fin troppo diversi [Jean×Armin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora