È colpa mia...

369 34 17
                                    

ARMIN'S POV
Devo tornare a casa... e fare i compiti... Devo anche cucinare il pranzo... e la cena...

Mi avvio verso casa, e sento che la pioggia si sta lentamente affievolendo. Ormai sento solo poche gocce schiantarsi contro l'ombrello quasi asciutto. Vorrei tanto continuare a riflettere su Jean e su quello che abbiamo fatto... Ma non c'è molto da dire. É semplice, lui non mi ama, ma vuole comunque avermi per... per fare quello, basta. Ne sono sicuro... La prossima volta proverò a riparlargliene. Eccomi, sono a pochi metri dal grande portone di casa mia.

Entro senza problemi e mi dirigo verso la porta d'ingresso, ma mentre estraggo le chiavi per aprire la porta, noto che questa é già aperta. Significa che c'è qualcuno a casa? Oggi non sarebbe dovuto esserci nessuno... Forse mi hanno fatto una sorpresa! È una data importante? Il mio compleanno forse?

Vediamo... Non mi sembra che oggi si debba festeggiare nulla... Il giorno dell'anniversario di matrimonio dei miei è fra ancora una settimana! ...Bah, che sto a fare qui? Mi basta entrare e scoprirlo! Magari hanno preparato una torta, i festoni, forse anche dei regali...!

Entro in casa tenendo gli occhi chiusi, e quando li apro... Non riesco a crede ai miei occhi... letteralmente... Il soggiorno é completamente sottosopra... Le foto e i soprammobili sono sparsi a terra... La televisione é stata buttata sul pavimento, ci sono scheggie di vetro ovunque, e sembra che qualcuno abbia anche lottato su questo pavimento. Lo deduco dai tappeti spostati, e dal parquet macchiato da alcune chiazze rosse, per niente rassicuranti...

Oltrepasso quel mare di cocci di vetro sparsi a terra e cerco in tutti i modi di arrivare alla porta che conduce alla cucina. Ce la faccio, e apro la porta come se nulla fosse, sentendo un lungo e stridulo cigolio. La porta non ha mai fatto questo rumore... Forse qualcuno ha provato ad entrare con la forza... M-Ma perché avrebbe dovuto farlo?

Mi guardo in giro. Anche qua é tutto sottosopra. Le stoviglie sono state buttate a terra, il tavolo ribaltato e portato accanto alla porta da cui sono entrato. Ci sono delle macchie colorate sul pavimento, hanno versato qualcosa... Noto anche delle macchie di un rosso acceso, ma non riesco a fissarle.

La cosa che più mi preoccupa é il fatto che qui non ci sono porte che conducano ad altre stanze della casa. Ci sono solo due porte... Una per il ripostiglio, non troppo distante da me, dove teniamo la spazzatura, e poi una porta scorrevole che fa uscire direttamente nel giardino. Solo adesso noto che é spalancata... Ma noto anche mplte altre cose.

Dalla porta del ripostiglio è sgusciata fuori una macchia di liquido rosso e denso. La guardo restando completamente immobile, e quella macchia... Mi dà l' impressione che possa trattarsi di sangue... Mi inginocchio e tasto la chiazza di sangue a terra. Non si è ancora seccato... No, é solo coagulato. Mi guardo la mano con cui ho tastato quel liquido, e questa é sporca. N-Non lo so... mi fa uno... uno strano effetto... Perché ho questa orribile sensazione...?

Alzo lo sguardo. Il pomello della porta é così vicino a me... É tanto, tanto vicino. So che non dovrei farlo, so che non dovrei aprire la porta, ma la curiosità mi pervade. È un istinto irrefrenabile che devo soddisfare, per quanto già sia consapevole che me ne pentirò. Allungo il braccio e raggiungo quel pomello. La mia mano sporca di sangue afferra saldamente il gelido e levigato pomello d' argento. Lo giro, e un rumore meccanico mi fa provare un brivido lungo la schiena, così tiro il pomello, per poter aprire la porta.

Un peso che si trovava dall' altra parte della porta mi cade addosso. Mi schiaccia completamente, facendomi sbattere la faccia contro il suolo, e anche contro la chiazza di sangue ancora abbastanza fresco. Caccio un piccolo lamento di dolore, e poi mi accorgo di avere sopra di me due corpi... o almeno, così mi viene da pensare per un istante. Una parte di me si rifiuta di crederci. Porto una mano su quel peso che mi sta schiacciando e lo spingo via, facendolo rotolare accanto a me insieme al secondo corpo. Nel farlo, però, il sangue mi si è sparso per tutta la faccia, e anche sugli occhi. Mi rialzo e mi pulisco con la maglietta, e non appena riapro gli occhi... Mi ritrovo davanti quello che non avrei mai pensato di vedere.

Fin troppo diversi [Jean×Armin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora