Přøf påşsīøñę đıřęttøřę

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"Prof, sono le 15:20 passate, l'orchestra è finita" grida un ragazzo appena finiamo di suonare il brano per l'ennesima volta.
Il pro di sax si volta verso il direttore dell'orchestra di cui ora aveva preso il posto e lo chiama.
"È finito il tempo?" Chiede
Cos'è? Non si fida di noi?
Nel frattempo quasi mezza orchestra è scesa dal palco.
Il brano è solo per archi, quindi i fiati potevano tranquillamente andare via, ma anche la maggior parte dei violini è andata via lasciandoci in pochi.
A quanto pare ,però, il professore ci ha preso gusto a dirigere.
"Dovete andare? Possiamo provarlo un' altra volta o avete il treno?" Chiede vedendoci andare via sotto i suoi occhi.
Alcuni scappano senza rispondere, altri dicono di dover prendere il pullman e io mi alzo per raccogliere le mie cose e raggiungere Margie che ha già messo il violino a posto.
"Tu di dove sei?"
Sento chiedere, ma fin quando non alzo lo sguardo verso il professore non avevo capito che la domanda fosse rivolta a me.
"Di dove sei?" Ripete
"Io?"
Annuisce
"walnuts"
"walnuts? Devi prendere il treno?"
"Il pullman"
"Tra quanto?" Mi chiede
Guardo l'ora sull'orologio che ho al polso e prendo subito il raccoglitore che avevo poggiato sulla sedia
"Tra 10 minuti"
"Ah ok..." mi sorride ma io distolgo subito lo sguardo per la bugia appena detta.
Corro giù dal palco facendo finta di andare di fretta e raggiungo Margie già pronta per andare.
"Cosa ti ha detto?"
"Voleva che restassi"
"Ecco perchè io sono andata subito via, perchè non sei rimasta?"
"Perchè gli ho detto che ho il pullman tra 10 minuti, quindi prendi quel violino e andiamocene"
Mettiamo il violoncello nel suo armadio e saliamo in classe per aspettare il pullman che in realtà arriverà solo tra un'ora.
"Ma perchè non sei rimasta?" Mi chiede di nuovo Margie
"E tu perchè sei subito scappata via?"
"Perchè non volevo rimanere"
"Ecco 2 ore di orchestra dopo una giornata pesante come quella di stamattina sono già abbastanza, fortuna che c'era lui con i suoi occhi verdi a rendere tutto più bello"
"Verdi? Ma sono blu" ride
"Blu? Veramente? Su facebook sembravano verdi"
"Ma no, sono blu"
"Vabbè, non potevo mica cominciare a fissargli gli occhi, è l'unica cosa che non posso guardare senza farmene accorgere, per il resto guardo tutto" rido "Ma tu...verrai con me alla fermata vero?"
"No, devo andare alla prima fermata... oggi siamo tanti, rischio di rimanere in piedi con il violino"
"Te lo porto io"
"Ma che centra? Poi se rimango in piedi mica ci sei tu"
"E vabbè, io te lo porto fino alla fermata così se poi tu rimani in piedi è come se l'hai portato tu, capito?"
"No" ride
"Non fa niente, dai vieni con me"
"Non mi va di rimanere in piedi"
"Non rimani in piedi, ti prego non lasciarmi da sola" la supplico, ci manca solo che mi metta in ginocchio.
"No"
"Dai, non puoi farmi rimanere mezz'ora alla fermata da sola come un cane"
"Ma c'è anche David"
"No, sta com Hanna"
"Ma quindi si sono rimessi insieme?"
"Non cambiare argomento" la schernisco vedendola ridere sotto i baffi.
Io ho detto che non me ne andrò da sola e così sarà.
"Ma quindi alternanza quest'anno sarà l'orchestra?" Mi chiede
"A quanto pare...anche se la cosa non è chiara a nessuno"
"Si, ma se ci dicono così solo per costringerci a venire non è giusto"
"Vabbè, pensa al professore di sax"
"Ma li hai visti gli occhi?" Scatta in piedi e mi raggiunge
"Sono...blu, blu mare" comincia a girarsi su se stessa fin quando non trova ciò che cercava
"Questo blu" dice indicando l'atracca panni sulla parete "sono bellissimi"
Dopo altri 51 tentativi di cambiare argomento, finalmente riesco a convincere margie a venire alla mia stessa fermata.
Giusto in tempo o sarei passata alle maniere forti.
"Lo sapevo che avresti ceduto" sghignazzo
"Giuro che se rimango in piedi io..."
"Tanto non rimani in piedi"
"se mi siedo ti faccio copiare inglese" la blocco "se non ti siedi ti faccio copiare io, ma non so quanto ti convenga" rido, non c'è una materia in cui io vada peggio.
Restiamo in silenzio per un po' di strada e ad un certo punto margie mi si ferma d'avanti bloccandomi la strada.
"Cass, il 25 è il concerto" mi dice.
Ma lo so, ce lo hanno detto prima, si che ho passato tutto il tempo a fissare il professore, ma sentivo cosa accadeva intorno a me.
"Te lo immagini il professore di sax in giacca e cravatta?" Quasi urla
Ok, non ci avevo pensato.
"No ti prego non puoi farmi questo, ora non penserò ad altro"
"Si ma te lo immagini?" Ripete
È questo il problema, lo immagino si.
"Ok, cominciamo a fare il conto alla rovescia" dico prendendo il telefono che avevo messo in tasca. "Quant'è che manca?... 30 giorni." Dico controllando sul calendario, no, sono troppi.
"Ancora?" Chiede Margie
"Ancora." Spengo il telefono e lo rimetto in tasca "ci toccherà aspettare"
Intanto, disperazione a parte, scendiamo il sotto passaggio e andiamo alla fermata dei pullman.
" vedi che ci sono poche persone?"
"Si pochissime..."
In effetti più di una decina di persone sono sedute ad aspettare, ma bisogna essere positivi, non mi va proprio di fare inglese.

SPAZIO AUTRICE

E si, alla fine Margie si è seduta e mi ha mandato le foto di inglese, avevo ragione...ma daltronde io ho sempre ragione.
Comunque è stato un trauma scoprire che in realtà gli occhi del professore non sono verdi, AVREI DOVUTO MODIFICARE LA MAGGIOR PARTE DEI CAPITOLI.
Ma non mi andava.
Anche se è stato un trauma per modo di dire...sono blu mare *-* bellissimi.

musical ties|| ıł pŕøf đı śāxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora