"Ti giuro che se non mi fa uscire prima io...io....aaaaaaah"
Sto aspettando il mio professore di batteria e la bidella ha avuto la geniale idea di darmi solo ora il modulo dell'uscita anticipata.
In pratica o scappo via con il mantello dell'invisibilità di Harry Potter o sarò costretta ad aspettare il pullman delle 4:35.
Che palle.
"Dai, tanto ti farà uscire"
"E da dove passo? Faccio lezione in auditorium, se devo uscire devo passare precisamente d'avanti alla segreteria" non smetto di passeggiare avanti e in dietro con le braccia al petto, mi aiuta a pensare.
Non resterò quì 2 ore senza fare niente.
Appena vedo arrivare il professore lo raggiungo.
"Buongiorno prof, quindi anche oggi abbiamo lezione in auditorium?" Chiefo sempre con quel barlume di speranza nel cuore
"Non lo so, forse"
Grazie per l'informazione.
Aspetto con Megan che finisca di firmare, ma poi si ferma a parlare con un altro alunno.
Mi avvicino a loro non sapendo dove andare ma solo ora mi accorgo che nel cerchio di professori che parlano al centro del corridoio, c'è anche il professore di sax.
Mi volto verso Megan cominciando a parlare di cose senza senso e quando vedo che il suo sguardo è pericolosamente puntato verso la nostra direzione gli do le spalle.
Non lo so perchè...mi mette in soggezione.
"Cassidy, ma che stai dicendo?" Mi chiede Megan ridendo
"Ho il mondo nella terra" ripeto.
Cos'è che ho detto?
Scoppio a ridere e mi ritrovo con le lacrime agli occhi senza neanche accorgermene.
Per mia fortuna il professore di batteria saluta il suo alunno portandomi in salvo.
"Com'è che ridete così tanto? Io non l'ho sentita la battuta." Dice sorridendo, ci sorpassa e ci fa segno di seguirlo.
Ma avete presente quella strana sensazione che riusciamo a percepire quando qualcuno ci guarda? Il calore di due occhi puntati su di te?
Bene, lo sento.
Mi volto e di scatto lo sguardo del prof cambia direzione.
Ma non è possibile, come posso fissarmi fino a questo punto? Mi ci mancano solo le allucinazioni.
Il cuore continua comunque a battermi più velocemente del solito e molto probabilmente ho già le guancie rosse, ma per il rosso pomodoro ormai ci ho fatto l'abitudine.
Credo che la maggior parte dei ragazzi timidi alla fine si metta l'anima in pace, sarò pure prevedibile ma almeno non sono di ghiaccio.
Arrivata in auditorium faccio il grande passo e mi gioco l'ultima carta.
"Professore, io dovrei andare via prima per prendere il pullman"
"Ok"
Ok?
"Hai il permesso?"
Ecco.
"No ma..."
"Allora non lo so, se ti faccio uscire ti vedranno passare"
Quello che avevo detto io.
Non ho via di scampo.
"Ora cominciamo la lezione che siamo già in ritardo, dopo vediamo cosa possiamo fare".
Il "dopo vediamo" non mi ha mai convinta e non mi convince tutt' ora, ma io 2 ore da sola non posso sopportarle.
Poco convinta mi avvicino alla batteria con i miei libri in mano, li poggio sul leggio e mi siedo.
Il tempo passa lentamente tra la batteria che mi bombarda la testa e il pensiero fisso alle 2 ore di solitudine che mi aspettano.
Inutile dire che una lezione più schifosa di questa non l'ho mai fatta e l'unica cosa in cui mi è rimasto porre le mie speranze è che l'auditorium sia abbastanza insonorizzato da non far sentire all'esterno gli orrori che sto facendo.
"Ok ok basta" il professore mi blocca per l'ennesima volta "oggi non è giornata"
Annuisco in segno di approvazione e esasperata smetto di suonare (se si può chiamare così quello che stavo combinando)
"Vediamo se riusciamo a farti prendere questo pullman"
Scendiamo dal palco e prima di seguire il professore fuori dall'auditorium chiamo Megan (che beata lei tra poco va via).
Ci teniamo a distanza dalla segreteria pregando in qualche miracolo, ma in tanto prendo il cellulare per avvisare mia madre che molto probabilmente tornerò a casa alle 5.
Megan mi da una gomitata mentre cerco il numero in rubrica, mi allontano da lei e continuo a scorrere tra i contatti.
"Non possiamo farla uscire senza permesso" sento dire dalla vicepreside
Megan mi molla un'altra gomitata facendomi quasi cadere il telefono.
Mi volto di scatto per capire cosa ci fosse di così urgente da dirmi ma non ho bisogno di spiegazioni.
"Posso prenderla sotto tutela per 5 minuti, ho un alunno assente" questa volta sono io che per poco non lascio cadere il telefono al suolo.
Non ho la minima intenzione di andare alla fermata in macchina con un professore e da sola, anche se si tratta del professore di sax...anzi, peggio.
"5 minuti ti vanno bene?" Questa volta la vicepreside si sporge oltre la cattedra per riuscire a parlarmi
Chi? Che? Cosa? Si ma no.
"Si" rispondono entrambi i professori "è a piedi che ci vuole più di un quarto d'ora" precisa il mio prof
Ok, non so perchè ma ho una voglia matta di aspettare a scuola da sola per 2 ore che arrivino le 4.
"Allora prima dei 5 minuti la ragazza non può uscire di quì, poi sarà sotto la tua custodia fino alla fine del suo orario di lezione"
Scioccata guardo Megan che invece mi fissa con uno sguardo da "mi dispiace non vorrei essere al tuo posto".
E anche se può sembrare strano neanche io vorrei essere al mio posto, insomma...si, quando dico e penso quelle cose sul professore di sax sono seria, le penso veramente...ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
È solo un professore più giovane del solito e quindi più carino, ma è pur sempre un professore e io in auto con un professore non ci andrò mai.
Non sopporterei il silenzio imbarazzante che si verrebbe a creare, anche perchè io non so neanche se riuscirei a dirgli grazie se veramente questa cosa va a buon fine.
Entrambi i professori vengono verso di me felici di aver trovato una soluzione al mio problema, ma se avessi saputo che l'alternativa era questa, mi sarei limitata a sedermi alla cattedra dei bidelli e ammirare il prof di sax quando mi avrebbe sfilato d'avanti.
"5 minuti e andiamo" mi avvisa prima di andare via
Ma se va via poi io dove lo trovo?
"Visto? Ce l'abbiamo fatta...potevi concentrarti un po' di più durante la lezione invece di preoccuparti" gli sorrido colpevole e abbassando lo sguardo verso il pavimento, incredibile quanto possa essere trasparente agli occhi degli altri, tutti capiscono subito cosa sto pensando.
Saluto il professore che torna in auditorium ad aspettare il suono della campanella e vado all'entrata della scuola seguita da Megan.
"Ti prego vieni con noi" la supplico
"E perchè? È dal primo giorno di scuola che continui a parlarci di questo professore" ride "non avrai mica cambiato idea proprio ora"
"Ma tu lo sai che quello che penso io serve solo a esercitare la mia immaginazione"
"Si, esercitare l'immaginazione"
"Si." Dico mettendomi a braccia conserte "ora tu verrai con noi" le dico, ecco quale sarà la mia soluzione.
"Io? E perchè?"
"Perchè così non sarò l'unica a restare in silenzio tutto il tempo"
Il professore arriva da noi prima che lei possa rispondermi
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musical ties|| ıł pŕøf đı śāx
Chick-LitTutte noi ragazze almeno una volta nella vita ci siamo prese una cotta per il prof figo della scuola, ma molto probabilmente nessuna è riuscita a fare colpo. Questo ovviamente non perchè facciamo schifo o non possiamo permettercerlo, ma semplicement...