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"Che razza di aula sarebbe questa?" Chiedo entrando in classe a bocca aperta.
Muri che da bianchi sono diventati neri, appendi abiti distrutti, cartelloni di storia dell'arte al posto delle tende e sedie che se mi ci siedo si spaccano in due.
Ma la cosa più orrenda è che è un'aula enorme e noi siamo solo 18 in classe.
Siamo lontani un chilometro l'uno dall'altro e nelle verifiche che Dio ci aiuti.
"Ma la lavagna è minuscola e poi non abbiamo neanche quella pentagrammata" dico andando al banco libero più lontano dalla cattedra. Caylay mi raggiunge e prende il banco accanto al mio.
"Ce la porteranno come fecero l'anno scorso" mi dice
"Mi ma dai, avevamo anche la Lim l'anno scorso...e il pianoforte dove l'hanno gettato?"
"Ci porteranno anche quello"
"No, è noi che devono spostare, non tutto il resto." Sbuffo sedendomi di peso rischiando di rompere la sedia
Come se non bastasse la maggior parte dei professori è cambiata e a questo punto sono disperata, si prospetta un anno di merda.
"Chi viene alla prima ora?" Chiedo
"Inglese" mi risponde Megan, wow, fantastico, la mia materia preferita.
"E si, basta che il prof di italiano va via, quella sclerotica poi ce la lasciano...e non dimentichiamoci quell'altra pazza di storia dell'arte, non ce la posso fare" non so perchè ma sono quasi sicura che la disperazione mi si legga in faccia.
"Dicono che la nuova di italiano viene dal liceo classico, sarà tosta"
Avrei voluto bestemmiare tutti i santi del mondo, ma mi limito ad alzarmi e uscire dalla classe.
Oltre a noi 5, ad essere arrivati sono altri 2 ragazzi che hanno preso i banchi all'angolo dietro ai nostri (beati loro) e altri due che sono dalla parte opposta alla nostra.
Di solito il primo giorno è quello della maratona per i posti migliori, ma quì manca ancora più di metà classe.
No, non sono una che odia i ritardatari e che è sempre puntuale ovunque, il fatto è che non è arrivato neanche lui: Elijah.
Se vi state chiedendo chi sia beh, è molto semplice, è l'ultimo ragazzo per cui mi sono presa una cotta.
Per quanto io possa costringermi ad odiarlo non ci riesco e se per qualche strano motivo riesco a dimenticarlo nelle vacanze festive, al ritorno sono sempre allo stesso punto.
Ci sono ragazzi e ragazze passeggiare per i corridoi ma di lui niente, vorrà dire che la mia mente può avere altri minuti di lucidità.
"Oggi deve suonare in auditorium con la band per quelli di primo, molto probabilmente vanno direttamente lì" mi dice Caylay raggiungendomi.
Lei si che mi capisce, riesce sempre a leggermi nella mente, pensa quello che penso io e facciamo in continuazione gli stessi errori.
A poco a poco la classe si riempie, ma come aveva detto Caylay, di Elijah neanche l'ombra.
Stranamentre tra chiacchiere e strilli della prof, l'ora di inglese passa in fretta e nell'ora successiva ci ritroviamo già con la prima supplenza dell'anno. La prof di Fisica non è ancora stata nominata.
"Prof" urla un ragazzo vedendo entrare il professore di fisica dell'anno scorso "ci ha traditi" continua.
Il prof lo guarda con la sua solita espressione da imbecille, sorride prendendo le sembianze di un koala spelato in testa e raggiunge la cattedra.
È uno dei professori più strani lui.
Viene preso in giro da alunni e professori di tutto l'istituto, si dice che la moglie lo tradisca e che una volta ha pianto in classe dopo aver scoperto che un ragazzo a cui aveva messo 10, in realtà non sapeva niente di niente, aveva solo copiato.
Ogni volta che l'anno scorso voleva interrogarci trovavamo scuse diverse e la passavamo sempre liscia, infatti durante l'anno è riuscito a metterci dei voti solo grazie a 2 verifiche tutte scopiazzate.
Si, detto così fa pena, ma in conpenso un po' di ragione ce l'avevamo anche noi...è uno di quei professori che tu ti chiedi "ma chi cazzo ti ha detto che puoi insegnare?".
Non sapeva spiegarci nulla, se glie lo dicevamo lui diceva che eravamo pazzi e se gli chiedevamo di rispiegarci le cose, lui ce le rispiegava peggio della prima volta.
Qualcuno bussa alla porta distogliendomi dai miei pensieri.
"Chi sono gli alunni di violoncello quì?" Chiede un professore
Alzo la mano
"Solo tu?"
Ovviamente al posto mio risponde praticamente tutta la classe
"L'altro deve suonare all'assembrea" e già, con elijah
"Ah va bene, comunque terza e quarta ora dovete venire con me" annuisco e senza dire altro va via.
Fantastico, e ora cosa vuole questo da me?
"Allora professore? Perchè ci ha lasciati così?" Chiede ancora il ragazzo di prima ridendo.
Il prof lo guarda, sorride e tutto tace.
Vabbè.
Un'altra ora di risate a causa delle minacce inutili del professore, passa e siamo finalmente pronti alle 2 ore di musica d'insieme.
Sarebbero dovute essere 3, ma oggi è il primo giorno e usciamo alle 12.
2 professori entrano in classe.
Uno è il direttore del progetto orchestra e l'altro è il professore che è venuto a chiamarmi prima, dovrebbe essere un professore di chitarra.
Dopo i vari saluti più simili a saluti verso un amico che verso un professore, i 2 ci dicono di scendere in auditorium per parlare dei tanti cambiamenti che sono stati fatti.
Il professore di chitarra mi si avvicina dicendomi di non perderlo di vista ed esce dalla classe a parlare con gli altri prof che aspettano fuori, nel frattempo noi prendiamo le nostre cose per portarle giù, pronti a passare le ultime 2 ore della giornata a non fare nulla.
Raggiungo il prof prima che gli altei raggiungano il direttore nel progetto orchestra, ma quando mi vedono capisco che anche loro non hanno le idee chiare sul cosa farne di me, e come se non bastasse sono da sola dato che l'assemblea non è ancora finita.
"E che devi fare con lei?"
"Non lo so, mi hanno detto di prendere i violoncelli"
"E perchè? Dobbiamo stare tutti insieme, devono spiegare come funzionerà la musica d'insieme"
Il professore annuisce rivolgendomi uno sguardo per capire se avevo sentito la loro discussione, ma io ero troppo occupata a pensare ad altro.
Un professore che non avevo mai visto prima, era poggiato alla porta e ascoltava le parole degli altri due.
I riccioli dei capelli gli cadono sul viso appena sopra gli occhi verdi, le guancie scavate gli evodenziano gli zigomi e un leggero sorriso sulle labbra indica che è divertito dal discorso di cui si parla.
Discorso...di cui si parla...ma io stavo ascoltando.
Quando me ne ricordo è troppo tardi, infatti vedo il professore di chitarra fissarmi in modo strano
"Ah eh amh cioè"
"A questo punto andiamo con loro" mi dice
"E si" sorrido ma prima che potessi andare dalle mie amiche che sono ancora in classe, incontro lo sguardo del prof a braccia incrociate ancora poggiato alla porta.
Mi blocco senza volerlo, ma "per fortuna" inciampo sui miei stessi piedi e riesco a spezzare il contatto visivo.

SPAZIO AUTRICE

Tratto da una storia vera hahaha in pratica fino ad ora vi ho raccontato quasi tutto il mio primo giorno di scuola, non ho più una vita privata.
Comunque la breve descrizione del prof è completamente vera...provate ad immaginare la mia reazione.
Che figura di merda.
Forse un giorno vi farò vedere una sua foto.
Ps: scusatemi per gli errori, ho appena finito di scrivere il capitolo e non l'ho corretto.

musical ties|| ıł pŕøf đı śāxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora