7. Raise the curtain, it's showtime

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L'inverno non era mai stata la stagione preferita di Zayn. Faceva freddo, doveva mettere i vestiti pesanti, le sue mani erano costantemente congelate e, cosa ancora più catastrofica, Niall cantava canzoni di Natale tutto il giorno. Fortunatamente ormai era gennaio e l'ebete irlandese si era un po' calmato, ma comunque il freddo era ancora lì. Zayn lo sentiva bene, filtrargli nel giubbotto e nei vestiti fino alle ossa, avvolgerlo completamente nella sua morsa gelida, irrigidirgli le dita delle mani e dei piedi nonostante i guanti e le scarpe pesanti.
Perchè non poteva essere estate tutto l'anno? O almeno primavera...

Il ragazzo tirò fuori le mani dalle tasche per strofinarle tra loro e si calcò meglio il beanie sui capelli. Era sicuro al cento percento che in quel modo si sarebbe spettinato in modo orribile, ma al momento nemmeno quello gli importava poi molto.
L'unica cosa a cui riusciva a pensare era che gli mancava Louis.
La sera precedente si era sforzato in tutti i modi di evitarlo e quella mattina era uscito di casa prima che lui e Niall si svegliassero, ed era piuttosto sicuro di non aver mai passato tanto tempo lontano da Louis in vita sua.

Si conoscevano da quando erano soltanto due bambini, erano sempre stati migliori amici e avevano condiviso migliaia di esperienze, sia belle che brutte.
Zayn aveva perso il conto di tutte le notti che avevano passato a giocare ai supereroi, quando erano piccoli e si fermavano a dormire nella casetta sull'albero di casa Tomlinson. Josephine fingeva di non sentire le loro risate e quando spuntava il sole portava loro marshmallows, biscotti e cioccolata calda per colazione, senza sgridarli per non aver riposato abbastanza.

Ricordava alla perfezione tutti i problemi e le avventure adolescenziali, i giorni in cui avevano saltato scuola e i pomeriggi passati a studiare tutto all'ultimo secondo perchè nessuno dei due aveva molta voglia di applicarsi. Ricordava le poche litigate e ricordava quando Louis era disperato perchè non riusciva più a capire quale diavolo fosse il suo orientamento sessuale, e temeva che se non fosse stato come tutti gli altri i suoi genitori l'avrebbero cacciato di casa. (Era una paura stupida, in realtà, perchè Josephine e il suo compagno lo amavano alla follia. Ma si sa, le paure sono così, irrazionali.)

Zayn ricordava anche il giorno in cui Louis l'aveva abbracciato e il suo cuore aveva battuto in modo più veloce del normale; aveva diciassette anni e aveva capito che qualcosa era cambiato.
Ma, al momento, era piuttosto stanco di continuare a ricordare. Aveva passato l'intera mattinata a riflettere su quelle cose e ormai gli faceva male la testa, stava morendo di freddo e aveva fame. D'altronde erano quasi le quattro di pomeriggio, e quando un paio d'ore prima era entrato nel piccolo negozio di un uomo che vendeva kebab, aveva scoperto di aver lasciato il portafoglio a casa.
In compenso, il tizio l'aveva scambiato per un suo connazionale e aveva cercato di assumerlo come addetto alle verdure.
Fantastico, davvero.

Sospirando afflitto, Zayn raggiunse finalmente l'Always You e si diresse verso il retro per entrare dalla porta del personale, dato che a quell'ora il cinema non era ancora aperto al pubblico. Invece, si trovò di fronte proprio l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
O in qualsiasi altro istante della sua vita, in realtà.

«Liam»
«Ciao, Zay»
Il moro inarcò le sopracciglia, sorpreso dalla mancanza di nomignoli assurdi come "zuccherino" o "pasticcino", e si limitò a fissare l'altro ragazzo, che nel frattempo si era avvicinato con espressione impacciata.
«Questa mattina mi ha telefonato Niall.» esordì Liam dopo qualche attimo di silenzio «Mi ha chiesto se sapessi dove tu fossi, ma io non lo sapevo e avrei davvero voluto chiamarti, però poi mi sono ricordato che non ho il tuo numero e allora ho pensato di venire qui e aspettare l'inizio del tuo turno per controllare se stessi bene, ma ora mi sento un po' stupido perchè evidentemente stai bene e quindi mi sono preoccupato per niente.» disse tutto d'un fiato. Poi sbarrò gli occhi e sospirò, mentre Zayn lo guardava. «E... ecco, mentre venivo qui ho pensato che potessi aver voglia di qualcosa per scaldarti, perciò ti ho preso questo.» Liam porse al moro un grosso bicchiere provvisto di coperchio. «È cioccolata calda.»

Drama Queens || L.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora