Capitolo 11: hearing the silence

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angolo scrittrice:

"ascoltando il silenzio"...avete mai provato a chiudere gli occhi e sentirvi circondati dal silenzio? è una bellissima sensazione, che però la nostra protagonista fa fatica a sentire. per scoprire come continua la storia, commentate e buona lettura.


anche il giorno dopo non riuscivo ad esprimermi, stavo vicino a Rain, ma non parlavo, non ascoltavo, pensavo solo. Allo scattare della ricreazione andai in giardino e mi sedetti sulla panchina vicino all'albero di pesco. Senza accorgermene mi scivolò lentamente una lacrima sul viso, ma i miei pensieri furono presto interrotti:

"adesso hai intenzione di dirmi cos'hai?"

"per favore aiutami" gli dissi scoppiando a piangere e buttandogli le braccia al collo. Mi strinse forte, ci sedemmo e asciugandomi le lacrime mi disse:

"possibile che devi sempre arrivare a questi punti? Sei una cretina!"

"lo so" gli dissi asciugandomi le lacrime e appoggiando la mia testa sulla sua spalla

"cosa è successo, per favore dimmelo"

"sono un casino"

"sì, confermo"

"non so cosa fare"

"raccontami, io sono qui"

"è che sono stanca di soffrire. Sono stanca di stare da sola, di sentirmi sola. Sono stanca anche della scuola, mi stessa. Sono stressata, nessuno mi vuole. Nessuno mi capisce. Mi definisco "buona" perché fingo sorrisi alle persone per non farle preoccupare, ma alla fine, se ci penso...chi si preoccupa per me? Chi mai lo farebbe?"

"ok, centra Leonard. È un pezzo di merda, sempre detto"

"confermo"

"è perché non era con te quando eri in coma?"

"mi ha mentito, e anche per quello, dice che non se la sentiva"

"in realtà, quando Rain si addormentava, passava tutte le notti con te, piangendo...già, Leonard che piange..."

"era lì? Harry, perché non me l'hai detto prima? E perché non me l'ha detto? Ecco, adesso mi sento anche in colpa!"

"piantala di preoccuparti, lui non ha fatto la cosa giusta a mentirti, ma secondo me dovresti parlargli"

"non riesco, quando sono davanti a lui...mi blocco. Tutta la rabbia la scarico su di lui, e poi mi sale il nervoso perché non mi risponde e lo mando a quel paese"

"beh, è normale, siete inna..."

"non provare a pronunciare quella parola!"

"ok, scusa. Ma non potrai negarlo ancora per molto" sì che potevo, avrei continuato per tutto il tempo che volevo, e avrei continuato anche ad ignorarlo e a farmi male da sola

"non so più cosa pensare"

"non devi pensare, tu datti del tempo, tornerà tutto come prima"

"e se non succedesse? Se lo perdessi?"

"non succederà, fidati di me, lo conosco troppo bene. Lui è cotto di te, e anche tu, per questo vi evitate. Siete troppo sotto pressione, probabilmente il vostro legame vi sta impedendo di godervi bei momenti"

"no, forse...boh! Ma non era così prima, anche se sapevamo del legame, stavamo bene insieme, ma adesso..."

"tutto è iniziato da quando Edwin ti ha raccontato la tua storia, vero?"

"sì"

"ecco, allora devi solo ricominciare a fidarti di lui"

"è difficile"

"ma ce la farai, tornerete quelli di prima, ne sono sicuro" mi sorrise e guardando il vento che muoveva le fronde del pesco ricominciai ad ascoltare il silenzio.


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