Capitolo 33: start?

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angolo scrittrice:

siamo ritornati con un nuovo capitolo: "inizio?". scusate se ieri non ho pubblicato due capitoli, ma ho preferito scriverli con calma. contenta o meno nella vita di Skye è entrato un altro ragazzo, Charles. classico ragazzo figo, atletico, e MOLTO esuberante. è molto forte, e per "colpa" di questo, è il nuovo insegnante di Skye. come comincerà il loro allenamento? commentate e buona lettura.



finite le lezioni mi avviai verso gli spogliatoi, mi cambiai mettendo una felpa invece del maglione e arrivai puntuale alle 15:00 nel giardino. Trovai Charles con la sigaretta in mano:

"ciao"

"ciao" lo salutai sedendomi difronte a lui

"allora, dimmi un po' " mi disse tirando un'altra boccata "ti va di andare a mangiare qualcosa?"

"dopo la lezione" gli risposi senza dargli troppe attenzioni

"conosco un posto molto buono, potremmo andarci per merenda"

"Charles, io sono qui per la lezione!" gli ripetei incrociando le braccia

"non sai proprio divertirti vero? Dovrei darti ripetizioni anche su questo" mi disse ridendo, spense la sigaretta e si posizionò in centro al giardino

"allora? vieni?" mi chiese facendo spuntare una sfera d'aria sul palmo della sua mano destra. Sbuffai e mi misi difronte a lui "in cosa fai più fatica?"

"mmhh...nell'autocontrollo credo"

"capito...allora crea anche tu una sfera" mi concentrai e riuscii nel comando "quella è una sfera? A me sembra una biglia" disse ridendo

"simpatico!" gli risposi sarcastica. Mi concentrai di più ma come al solito vidi la mia sfera scomparire

"non così" mi disse ricominciando a ridere

"se sei capace solo a farmi notare come sbaglio, forse dovrei ricominciare le lezioni con Ward!" gli risposi sedendomi a terra. Smise di ridere e si sedette accanto a me

"scusa, è che sei divertente"

"tu no!"

"ok, hai ragione, scusa. Ti va di farmi vedere cosa sai fare?"

"l'hai appena visto" gli risposi infastidita

"no, so che puoi fare di più"

"e come fai ad esserne certo?"

"te lo dico io, forza, in piedi matricola" mi porse la mano ma mi alzai da sola e riprovai a far comparire una sfera nella mia mano. La grandezza era aumentata rispetto a quella precedente, ed ero anche più tranquilla

"visto? È già meglio. Comunque secondo me per aiutarti dovrei conoscerti un po' meglio"

"d'accordo...cosa vuoi sapere?" gli chiesi arrendendomi

"di dove sei?"

"non lo so neanche io in realtà" gli spiegai mentre ci sedevamo sotto il gazebo "ho scoperto da qualche mese di essere nata qui, ma io mi ricordo solamente della mia vita a partire dai 3 anni. Ho sempre abitato a New York nel mondo umano e lì ho conosciuto Harry, era all'orfanotrofio con me"

"quindi sei un'orfanella?"

"in teoria"

"e in pratica?"

"mia madre è morta, mio padre non so dove sia"

"hai altri parenti? Fratelli, zii, nonni..."

"beh, mio nonno si chiama Aaron Harris..."

"il Capo Supremo?!" mi chiese stupito

"già..."

"non mi sembri felice"

"non lo sono infatti, non è il classico nonno buono e gentile"

"capisco, e fratelli?"

"non credo, non lo so in realtà. Ho cercato delle informazioni anche nella vecchia casa ma non ho trovato molto, solo una lettera di mia mamma, ma niente di più"

"quindi fammi capire bene, tu credi di essere nata qui ma non ti ricordi assolutamente niente, sei stata adottata a New York, poi se tornata qui...ma hai smesso la scuola?"

"sì, per forza. Amy e Brian, i miei genitori adottivi, mi hanno sempre cresciuta come se fossi un'umana, ma quando sono arrivati Rain, James e Leonard, ho deciso di venire a vivere qua, era la cosa più giusta da fare"

"sì, è vero. È stata dura?"

"non sai quanto...ho dovuto abbandonare tutto" gli risposi con un pizzico di malinconia

"chi ti manca di più?"

"sicuramente Amy, Brian e anche Susan, la mia migliore amica. Però ci sentiamo praticamente tutti i giorni e in più ogni domenica torno da loro per qualche ora, per passare del tempo insieme"

"sei una brava figlia" mi disse sorridendomi

"e tu? Adesso tocca a te"

"ahh, cosa vuoi sapere?"


la figlia dell'umanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora