Capitolo 25: dream's world

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angolo scrittrice:

et voilà il venticinquesimo capitolo: "il mondo dei sogni". questo titolo stavolta è strano anche per me, ma se leggerete questa nuova parte, lo capirete. perciò ora vi lascio al libro, commentate e buona lettura.


"cosa intendi?"

"la foto che ti ho fatto vedere, secondo me era la metà di quella di me e dei miei genitori, ma non la trovo più e neanche la lettera di mia mamma, quindi non lo scoprirò mai" gli spiegai con anche un po' di rabbia: come faccio ad essere così sbadata?

"ah, ho capito. Ecco perché ti serviva il diario. Beh, se vuoi possiamo controllarli, magari c'è scritto qualcosa"

"sì, magari...sì" gli risposi sorridendo

"e dimmi un po' " mi disse sfoderando il suo sorriso sghembo "com'è che prima hai deciso di baciarmi?"

"i-io? No, sei tu che sei arrivato da dietro come uno stalker"

"ah davvero? Avresti potuto dirmi di andare via"

"l'avresti fatto?"

"mhh...magari no" mi rispose scoppiando a ridere. Passammo l'intera notte al buio sdraiati sul letto con la finestra spalancata per vedere il cielo. Parlammo dell'Accademia, ancora della nostra vita, di musica e di cosa ci piace: lui ha risposto che sono io quello che gli piace. Sicuramente sarò stata bordeaux, ma fortunatamente eravamo al buio. Non mi accorsi neanche di essermi addormentata, ma le sue braccia che mi stringevano e il suo petto al contatto con il mio, il suo profumo e le sue risate, mi trasportarono nel mondo dei sogni.

La mattina dopo era domenica, decisi di andare da Amy e Brian perché era da più di un mese che non li vedevo e magari avrei potuto anche andare a trovare Susan:

"che devo fare?" chiesi a Rain mentre mi sceglieva i vestiti

"direi una coda, hai i capelli gonfi"

"intendevo con Amy e Brian" le risposi scoppiando a ridere

"ahh...non lo so, ti senti di dirgli la verità?"

"no, ma loro mi chiederanno perché non sono andata a trovarli per un mese"

"sì, questo è ovvio. Puoi sempre dirgli che sei stata impegnata"

"deciderò al momento" sbucando fuori dal mio armadio mi passò la maglietta blu elettrico con un paio di jeans chiari attillati, forse i miei preferiti. Come mi aveva consigliato mi legai i capelli e mi truccai molto poco come al solito. Ci teletrasportammo tutti e quattro per la mia sicurezza, non volevano che mi rapissero di nuovo.

"Skye!" esclamò Amy venendomi incontro seguita subito da Brian

"ciao ragazzi, venite entrate!" ci sedemmo tutti in salotto sui divani

"come state? È da così tanto che non ci sentiamo! Tutto bene?" chiese Brian facendo notare un po' d'agitazione e lanciando irrimediabilmente un'occhiata a Leonard

"sì, sto bene. Scusate se non sono potuta venire, ma avevo tante cose da fare e in più mi sono anche ammalata"

"davvero? Hai preso l'antibiotico?" chiese Amy

"certo, ho preso tutto quello di cui avevo bisogno. Sono passata per farvi un saluto, sapete che non posso trattenermi a lungo"

"sì, certo. Ci manchi tanto tesoro"

"anche voi, ma tranquilli, sono in buona compagnia"

"lo immagino" disse Brian con un tono sarcastico

"Brian! È grande!" gli disse Amy con una gomitata

"vado da Susan, ci vediamo" dissi interrompendo quella che sarebbe diventata una conversazione estremamente imbarazzante

"sì, fatti sentire"

"verrò ogni domenica"

"va bene, ciao Skye" mi salutarono con un abbraccio che ricambiai.


la figlia dell'umanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora