Capitolo 18: my little spirit

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angolo scrittrice:

finalmente anche Skye si è illuminata! sarà per il legame? lei non la pensa così, anzi ne è convinta. come continuerà la sua storia, continuerà a credere in quella sua "convinzione", o perdonerà ciò che Lui le ha fatto? per scoprirlo commentate e buona lettura.

P.S.: il titolo è "il mio piccolo spirito (= spiritello)". volevo farvi un'introduzione che vi lasciassen un grandissimo dubbio ma questo titolo non centrava niente con quello che era successo nel diciassettesimo e quindi...storia complicata eh'? Vabbeh, facciamo che vi auguro una buona lettura e ci si vede nel prossimo capitolo.


stavo per rientrare in classe quando una mano mi toccò una spalla facendomi girare:

"cosa vuoi Grace?" le chiesi infastidita

"voglio solo dirti di non montarti la testa: la migliore della classe sono io e se sei riuscita in questo esercizio è perché c'era Leonard che ti aiutava. Sei solo una novellina, devi imparare ancora tante cose, ma non illuderti, non sarai mai al mio livello" mi disse scandendo molto lentamente l'ultima frase

"tranquilla, non ti ruberò il posto di cocchina del prof, ma non arrabbiarti se sono già al tuo livello"

"Tu? Al mio livello? Non farmi ridere! Lo senti questo rumore? È l'ascensore che devi prendere per arrivare al mio piano, cioè alla perfezione! Ma ci sono molti piani, e l'ascensore è rotto, non sarai Mai migliore di me!" esclamò e schioccando le dita. entrammo in classe e Harry mi chiese incuriosito:

"cosa ti ha detto?"

"che non sarò mai brava quanto lei, sai ha usato anche la metafora dell'ascensore" gli risposi facendo la stessa mossa di Grace di prima

"ahh sì, un classico" ci mettemmo a ridere "io mi chiedo come possa avere sempre quelle battute orribili a portata di mano, anzi di borsetta"

"già non so se ha capito che il suo comportamento minaccioso è un po' rovinato dall'atteggiamento da barbie, e più che un pitbull sembra un Chihuahua rabbioso"

"già, troppo rosa" finalmente suonò la ricreazione e mi precipitai nella stanza delle ombre, aprii velocemente la porta viola e mi richiusi dentro altrettanto velocemente: "kumora meri hora" dissi alzando la voce e trovandomi subito in compagnia del mio spiritello

"ciao, eccomi tornata" le dissi felice "tutto bene?" sospirò, voleva dire sì

"sai, oggi è successa una cosa incredibile, abbiamo potenziato l'energia, e sono andata molto bene...purtroppo mi hanno messo in coppia con un ragazzo che detesto, cioè, con lui ho un legame, vedi la schiena?" le chiesi mostrandogliela. Lei sgranò gli occhi, forse sapeva cosa voleva significare

"non so se sai cosa sono, crediamo sia slahariano, ma non ne siamo sicuri. Comunque, ti stavo dicendo che per la prima volta anche io mi sono illuminata, di solito si illuminava solo lui, ma oggi anche io. Strano vero? Chissà cosa vorrà dire. Ah ti ricordi quando ti ho chiesto chi fossi?" sospirò

"stavo pensando che tu mi assomigli, puoi venire più vicino" lei acconsentì e fluttuò più vicino a me

"aspetta un secondo, io ti ho già vista: capelli lunghi occhi grandi bocca piccola...sono sicura di conoscerti...no, forse mi sto sbagliando. Oh è tardi" dissi guardando l'orologio

"scusa, ma devo andare, tra poco ci sarà l'ultima lezione e devo arrivare in orario, magari torno domani. Ciao" le dissi uscendo dalla porta e chiudendomela alle spalle. Mi piaceva stare in sua compagnia, anche se per poco, riusciva ad ascoltarmi. Peccato però che non potesse parlare, non capivo perché utilizzasse solo dei respiri. Ritornai in classe e trovai Leonard che mi aspettava a braccia conserte davanti all'entrata dell'aula:

"quindi? Cosa c'è?" gli chiesi infastidita dal suo sguardo

"dove sei stata?"

"era ricreazione, si può uscire dalla classe. e sono per caso affari tuoi? Non credevo che dovessi farmi da babysitter!" gli dissi cercando di entrare, ma era troppo forte

"Skye, ti ho vista entrare nella stanza" mi disse secco

"q-quale stanza? Sono andata in bagno" gli risposi cercando di sembrare il più convinta possibile

"ti avevo detto di non entrare, dammi subito la chiave"

"no! Tu non mi comandi! E la chiave è mia adesso" gli risposi incrociando le braccia a mia volta

"quella stanza non è niente di speciale, chi ci trovi dentro?"

"cosa ti interessa?" mi guardò con aria di rimprovero "c'è il mio spiritello lì"

"il tuo chi?"

"è un'anima, una ragazza"

"non ci credo! Hai incontrato un'anima?"

"sì, qual è il problema? Almeno lei mi ascolta" gli dissi abbassando lo sguardo

"sei tu quella che non mi ascolta" mi disse con tono serio

"e tu sei quello che non parla" approfittando di quel momento in cui era distratto lo scansai ed entrai in classe. Che problema c'era a conoscere un'anima? E chi era lui per dirmi come comportarmi? Non aveva alcun diritto di ordinarmi quello che avrei o meno dovuto fare. Decidevo io quello che era più giusto per me, e la mia spiritella era l'unica che mi ascoltava.


la figlia dell'umanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora