Capitolo 31: I'm a simple freshman

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angolo scrittrice:

ed eccomi tornata con il trentunesimo capitolo: "io sono una semplice matricola". non ho molto da spoilerarvi, perciò vi lascio nel vuoto più oscuro (come sono crudele!). vi lascio al libro, commentate e buona lettura.



"forza, di nuovo" mi disse Ward

"non ci riesco" gli risposi buttandomi a terra sfinita. Mi ero allenata tutta la settimana unicamente sull'aria, per migliorare il mio rapporto con l'ambiente che mi circondava. Ogni pomeriggio facevo lezioni extra con il prof, ma senza successo

"Skye alzati, ricominciamo" mi disse porgendomi la mano. La presi sbuffando e mi riposizionai al centro del giardino

"prof non ci riesco"

"calmati, concentrati. Crea una sfera d'aria" respirai, piantai i miei piedi saldamente a terra mettendo il mio peso esattamente al centro mentre piegavo le gambe per ottenere una posizione più solida e stabile. Rilassai le spalle e strinsi le mie mani l'una con l'altra liberandole poi dalla presa di ciascuna e mettendole in una posizione circolare. Continuai a roteare le braccia compiendo movimenti lenti e sentendo che avevo creato la sfera richiesta. Il problema era un altro: padroneggiarla. Aprii gli occhi e mi immobilizzai incanalando tutta l'energia in un'unica mano. Improvvisamente però la sfera si spense e mi fece indietreggiare per la forza con cui era "scoppiata"

"mi dispiace..."

"sei stata brava"

"no, non sono stata brava!" gli risposi prendendomi la faccia con le mani

"Skye, perché fai così fatica con l'aria? Sai padroneggiare perfettamente fuoco ed energia, mentre con questo tuo potere hai come un blocco"

"crede che non lo sappia? Ma davvero non so perché! Io mi alleno tutti i giorni, con lei e con i ragazzi, imparo sempre qualche mossa nuova, la so rifare tutte le volte che me lo chiedete, ma quando si tratta di autocontrollo sono un disastro!"

"devi capire il motivo di questa tua difficoltà"

"fosse così facile..." gli risposi sospirando

"la tua tecnica è impeccabile, le tue mosse tecnicamente sono perfette, ma i movimenti sono molto rigidi, ti manca la fluidità e la naturalezza che invece possiedi nel fuoco"

"lo so ma..."

"ma niente. Skye, hai un grande potenziale, ed io sono talmente fiero di te..." mi disse guardandomi intensamente negli occhi. Aveva degli occhi verdi scuro molto profondi, veri. Il suo sguardo mi fece arrossire

"la ringrazio prof"

"devi solo credere più in te stessa"

"le prometto che ci proverò, adesso vado a casa. Ci vediamo domani"

"a domani Skye"

Radunai le mie cose e uscii dall'Accademia mettendomi le auricolari nelle orecchie. A metà strada la compagnia della mia adorata musica venne interrotta da un rombo di motore, era di una moto, lo riconobbi subito. Riconobbi subito anche il ragazzo che la guidava: Charles. Non mi girai facendo finta di non averlo sentito, ma mi si piazzò proprio davanti con una sgommata

"sei pazzo?" gli chiesi togliendomi una cuffietta

"cosa ci fai qui a quest'ora?"

"ho appena finito la lezione con Ward"

"su cosa?"

"potenziamento dell'aria"

"anche tu l'aria?"

"hai l'aria?" gli chiesi

"sì" mi rispose aggrottando la fronte, probabilmente Tutti sapevano che aveva l'aria "e perché tu lo sappia sono nel gruppo Alpha"

"ahh complimenti" gli risposi sarcastica. Mi sorrise

"e dimmi, perché fai le ripetizioni con Ward?"

"prima di tutto non sono ripetizioni, seconda cosa perché non sono affari tuoi"

"che permalosa! Dai..."

"perché faccio fatica a padroneggiare l'aria, non lo so perché, con il fuoco non succede"

"wo, hai due poteri?"

"già..." gli risposi: era la milionesima volta che me lo chiedevano

"forte!"

"sì, soprattutto quando non sai usarli" gli risposi alzando gli occhi al cielo

"beh, vuoi un passaggio?"

"no grazie, sono quasi arrivata"

"sicura?"

"sì, ci si vede domani"

"sai cos'è la cosa strana?"

"cosa?"

"che non so ancora come ti chiami"

"io? Io sono una semplice matricola" gli risposi rimettendomi la seconda cuffietta

"in questo caso, a domani matricola" rimise in moto e ripartì non prima di aver fatto un'impennata davanti a me: esibizionista. Charles alla fine non mi aveva lasciata stare come mi aveva detto Harry, ad ogni ricreazione mi pedinava e ci provava palesemente con me nonostante fosse "fidanzato". Era un ragazzo pieno di sé, ma devo ammettere che mi piaceva avere tutte quelle attenzioni. Con Leonard non poteva andare meglio: mi faceva ridere e ogni sera mi dava la buonanotte con un bacio. Ci comportavamo come se fossimo una coppia, ma non lo eravamo. Non sapevo se fosse una cosa positiva o se mi desse fastidio il fatto che non mi avesse ancora chiesto di fare quel passo del "più che amici". Lui mi ripeteva sempre che provava qualcosa per me, ma io? Provavo qualcosa per Leonard?


la figlia dell'umanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora