cap19 la consegna 17:15

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Mi addormentai su di lui e mi risvegliati che erano le 6:00 am del mattino. Tutti dormivano. Io mi alzai e uscii dalla tenda in pigiama. Allora... c'è da fare una piccola premessa. La notte, il tramonto ect.... si sono incantevoli... ma vogliamo parlare dell'alba delle 6:00 del mattino? Mi ero appena svegliata e chiundi non riuscivo ad aprire per bene gli occhi perchè mi dava noia la luce.  Strofinai per 5 secondi gli occhi e poi.... sembrava di essere a Malibu... quei primi raggi di sole che si stiravano su un cielo azzurro opaco, il sole che dava il buongiorno alle nuvole. Il cielo cambiò colore. C'erano delle sfumature che ti incantavano. Sfumature di arancione opaco che andava sul rosa e sul viola. Uno spettacolo. Mi ricordava il primo giorno che arrivai al college e mi alzai presto per l'ansia da primo giorno appunto. Un'aria fresca e pulita. C'era un venticello dolce. Non era ne caldo ne freddo. Feci uno sbadiglio e visto che era troppo presto decisi di rientrare in tenda. Stavo per entrare quando il mio naso sbatte contro qualcosa. "Mattutina te eh" disse Jim
"Shhh...abbassa la voce o sveglierai tutti" dissi io sorridendogli.
"Omh come desidera signorina Alice Belli" disse lui. Gli lanciai uno sguardo e ci siamo messi a ridere. Ci siamo presi  per mano e siamo andati a fare una passeggiata lungo il campus.
"Devo dirti una cosa" dissi io un po preoccupata per la risposta che mi avrebbe dato Jim.
"Ricordi quando l'altro giorno il prof orco ci ha detto quella cosa dei studenti modello?" Domandai io
"Sei stata scelta? È una notizia grandiosa amore. Sai anche tu che ti meriti quel posto" disse lui senza sapere dove volevo arrivare.
"Ecco vedi io non sono ancora stata scelta. Ma seh..." mi stavo agitando troppo. Non riuscivo piu a parlare. "Ma se dovessero scegliere me e io dovessi cambiare scuola tu e gli altri come passerete il resto dell'anno senza di me?" dissi io fermandomi di scatto e guardandolo con aria triste.
"Perchè mi dice questo ora" mi rispose con tono un po scontroso. Che gli era preso? Non era che fino a poco fa aveva detto che dovevo accettare in questo caso? Io lo sapevo che questa storia era troppo strana. Forse avevo corso troppo e questo è il momento per prendere una pausa? "Non lo so beh... ecco vedi
... senti non è colpa mia se mi sono affezzionata al tuo viso, ai tuoi occhi.  A questa vita da collegiana. A voi. Insomma a questo posto." dissi io con controtono. Ne avevo abbastanza di essere sempre quella lì che sta sempre zitta e che si deve subire le urla degli altri. Lui mi guardò e mi disse "tu non ti devi preoccupare di noi... siamo grandi adesso... se ti verrà consegnato il foglio di trasferimento di collegio perchè, dai lo sanno tutti che sei la migliore studentessa della classe... noi in un modo o nell'altro c'e la faremo. Quella è la tua strada. Quella scuola è per te..." e mi abbraccio. L'alba ormai era sparita ed erano quasi le sette. Ci siamo incamminati verso il bar della scuola per fare colazione, nonstante dovevamo mangiare tutti insieme. Togher forever. Si ma qualcosa mi diceva che non saremmo stati insieme per tanto. "Cappuccino e brioches" dissi io al cameriere. "Anche io grazie" disse Jim. Durante la colazione nessuno parlò. Io perchè ero ancora assonnata ma questo non c'entra. Mi sento frastornata ultimamente. Confusa, basita ect...  ero così giu di morale che quasi mi mettevo a piangere.  "Devo andare un attimo in bagno" dissi io a Jim tutt'antratto. Mi alzai di scatto. E corsi in bagno.  Mi bagnai la fronte e la faccia. Poi mi misi a sedere sul pavimento. Si lo so non è igenico, o almeno è da feticista direste voi.  Si si ... avete tutte le ragioni del mondo ma mi sentivo male. Sia psicologicamente che fisicamente. "Dove sono?" dissi io. Probabilmente ero svenuta lì  nel bagno. "Tranquilla ci sono io qui con te. Sei svenuta in bagno. Le infermiere dicono che è per un calo di zuccheri improvviso." Disse Jim con le lacrime in gola. Sapevo per certo che stava  mentendo. Di sicuro c'era un'altro motivo. "Allora Alice. Vedo che ti sei risvegliata.  Hai avuto un calo ma niente di che" disse l'infermiera entrando e guardando una cartella. Mi guardai bene intorno e vidi che nelle mie braccia c'erano attaccati dei fili. "Per caso hai avuto un trauma in famiglia ultimamente?"mi domandò l'infermiera alquanto sospetta. "No o meglio non credo" dissi io continuando a guardare i fili. "In ogni caso devi stare attenta piccolina... la tua età è quella più fragile diciamo, e quindi potrebbero succedere cose più  dannose per te. " disse lei. Mi limitai ad annuire. "Quando potrò ritornare a scuola?" chiesi ansiosa. "Anche ora volendo ma... io ti consiglierei di stare al riposo oggi."
"Già Alice. Ultimamente ti vedo stressata e anche io penso che tu debba riposarti" disse il boy boy...
"Ok... grazie mille infermiera."
"Mi puoi chiamare Jade. Spero di esserti stata d'aiuto" disse uscendo e chiudendo la porta. "Giah" bisbigliai io. Jim si sedette ai piedi del letto e prese le mie mani nelle sue. "Mi accompagni in camera mia please?"chiesi al mio ragazzo.
Mi prese in braccio e mi accompagnò fino dentro la mia stanza, dove mi aiutò e mettermi sul letto. "Resto con te" mi disse facendo il grosso. "Ma... no Jim tu non devi fare assenze per colpa mia."dissi io con le lacrime in gola. Ad un tratto mi gettai nelle sue braccia e mi sfogai. Piangevo e piangevo... avevo un mostro dentro di me che voleva uscire e finalmente andarsene. Ma era come intrappolato. Mi sfogai e mi sfogai. A quanto pare anche lui si mise a piangere. Eravamo tristi entrambi. Si vede per la mia partenza. Ma io non sapevo perchè. Non ero mica partita?! E non è che mi hanno dato il foglio?!. . .

17:15

"Aaaaalliiiiiiiiceeeeee" sentii Jessy e Dana che urlavano dalle scale come sceme. Spalancarono la porta ee..
"Il foglio... tieniii... leggi ti hanno scelto!!!" Feci un balzo dal letto
"Aspettate. Voi mi state dicendo che...aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa... "
"TI HANNO SCELTOO" 

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