Capitolo 39

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È passato un bel po' di tempo da quando io e Cristian siamo stati in Spagna, e siamo così felici insieme. Oggi ho la visita di controllo dal ginecologo e finalmente scoprirò il sesso del bambino. Mi preparo e scendo in salotto; sarà papà ad accompagnarmi all'ospedale, e sono molto emozionata per la sua scelta di esserci. Sinceramente, non me l'aspettavo.

Arriviamo all'ospedale dopo circa quindici minuti di auto, entriamo e ci sediamo in sala d'attesa. Sono nervosa; infatti, la gamba comincia a tremarmi. Mio padre lo nota e mi prende la mano che ho appoggiato sul mio ginocchio. Quel tocco mi tranquillizza. Lo guardo e adagio la testa sulla sua spalla. Penso al bambino e a quanto sarà fortunato ad avere un nonno così speciale. Peccato che non potrà conoscere la nonna, ma appena nascerà lo porterò a conoscerla.

Vengo risvegliata dai miei pensieri dalla voce di papà.

< Stai tranquilla tesoro, andrà tutto bene. >

Dice papà mentre mi stringe la mano.

< So che all'inizio non l'ho presa bene la notizia del bambino, ma capisci, sei mia figlia e sei così piccola, ma il bambino che tu porti in grembo è pur sempre mio nipote. >

Aggiunge papà con sincerità.

< Lo so papà, sono solo emozionata. Non mi aspettavo che venissi con me. >

Rispondo.

A quelle parole una lacrima mi solca le guance. Le sue parole mi hanno colpita dritta al cuore. Ricordo quando gli dissi di essere incinta e non l'aveva presa benissimo, ma ora è più felice di me. Finalmente veniamo chiamati per la visita.

La stanza della ginecologa non è grandissima; c'è il lettino, una scrivania, il monitor e una sediolina affianco al lettino. La ginecologa mi intima di sdraiarmi sul lettino e di mettermi a mio agio, e io obbedisco.

Non riesco a stare tranquilla. Voglio sapere il sesso del bambino, ma soprattutto voglio sapere se sta bene. Vedo la ginecologa passarmi sulla pancia uno strumento apposta per guardare l'interno della mia pancia, ma ancora non emette un fiato e comincio a preoccuparmi.

Dopo circa una decina di minuti, che mi sembrano un'eternità, mi guarda e dice...

< I bambini stanno bene. >

<  No, aspetti, ha detto i bambini? > 

Chiedo incredula.

< Sì, sono due gemelli. Maschio e femmina. >

Risponde confermando la notizia.

Sono al settimo cielo. Le parole della ginecologa risuonano nella mia mente come una melodia dolce e rassicurante. I miei bambini stanno bene. È come se un peso enorme si sollevasse dalle mie spalle, lasciando spazio solo alla gioia e alla gratitudine.

Le lacrime di felicità iniziano a solcare le mie guance mentre mi assale un'ondata di emozioni indescrivibili. Guardo mia figlia e mio figlio sulla schermata del monitor, e il mio cuore trabocca di amore per loro, ancora così piccoli e già così preziosi.

La notizia che sono due gemelli, un maschio e una femmina, aggiunge un'altra dimensione alla mia gioia. È come se il destino avesse deciso di raddoppiare la meraviglia e l'incanto di questa esperienza. Due anime, due vite che cresceranno insieme, condividendo ogni momento, ogni sorriso, ogni lacrima.

Mi sento infinitamente grata per questo regalo della vita, per la possibilità di essere la madre di due esseri così speciali. Stringo la mano di mio padre con forza, condividendo con lui l'intensità di questo momento. Guardo avanti con speranza e con il cuore pieno di amore, pronta ad accogliere ogni istante di questa straordinaria avventura che è diventare genitore di due bambini meravigliosi. 

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