Marta era così apparentemente uscita dalla mia vita, tanto velocemente quanto era entrata.
Come trasportati via da un impetuoso vento viaggiavano i miei pensieri, nell’iraconda tempesta del mio animo venivano spazzati via come Paolo e Francesca, anche loro amanti, infedeli quanto noi, ma senza i nostri rimorsi.
Loro morti pagando le conseguenze di un amore illegittimo, noi vivi e vegeti, solo i nostri sentimenti parevano uccisi dai sensi di colpa, eppure dentro di noi entrambi soffrivamo.
Dopo la rottura ogni esperienza nella mia vita era vissuta in piccole dosi monouso, ecco che con lei non era così, ne volevo di più, non volevo che finisse, volevo che il suo caos fosse dentro la mia vita e magari essere io a sistemarlo.
Quelle lacrime non ci sarebbero state se io non avessi provato nulla nei suoi confronti e pensandolo mi compiacevo nel vederle.
Rimasi steso a letto quando il telefono squillo, Marco rispose al posto mio e mi passò la cornetta dicendo:
“È una ragazza per te!” Subito pensai fosse Marta, ma non fu così.
“Sto arrivando, fatti trovare alle 18:30 in stazione, sappi che mi manchi.”Agganciò.
Contro ogni previsione, Federica stava arrivando in città. Non sapevo come reagire, ero troppo confuso per poterle rispondere in maniera sensata, riapparendo ora nella mia vita come un fulmine a ciel sereno.
“Avanti un'altra.” Pensai buttando giù la cornetta senza rendermi conto che la mia vita stava per ricadere in quel baratro di eccessi che volevo abbandonare partendo, come fossero i problemi a seguirmi e raggiungermi in ogni posto in cui andavo.
Fin da quando ero piccolo avevo sempre avuto la sensazione di essere ‘diverso’ dagli altri e avevo sempre amato cacciarmi nei guai per richiamare la loro attenzione e anche ora che ero cresciuto, non era molto diverso.
“Chi era?” Chiese Marco notando un pericoloso ghigno sul mio volto.
“Soltanto un'amica, che sta scendendo in città.” Provai a mentirgli.
“Non raccontarmi palle,sai che le detesto, vedo benissimo quel sorrisetto sul tuo volto.”
“Diciamo che è una ragazza che ho frequentato per alcune settimane prima di partire, nulla di serio almeno da parte mia…”
“Anche fin troppo da parte sua, se è arrivata a prendere un treno per te.” mi punzecchiò lui.
“Esattamente.” gli risposi.
“Dalla voce sembrava quasi una bambina, come si chiama questa ragazza?” Mi chiese.
“Hai ragione, diciamo che ha qualche anno in meno rispetto a noi, comunque si chiama Federica”
“Quanti per l'esattezza?” Continuò a domandare.
“Quasi sedici.” risposi imbarazzato io.
“Spiegami come diavolo hai conosciuto una quindicenne...Hai ventiquattro anni, cazzo!” Mi rimproverò duramente.
“Senti non ho chiesto il tuo parere, mi pare,è successo e basta.”-Risposi irritato.
“Avresti almeno la decenza di spiegarmi come?” Chiese più pacatamente lui.
“Verso fine Maggio ho visitato il nostro ex liceo per salutare i vecchi professori.-Presi fiato e poi continuai.- Mi sono fermato nella classe della nostra ex professoressa di lettere, stava tenendo una lezione di Italiano, io ho voluto approfittarne per vedere quanto mi ricordassi dei promessi sposi, quando entrando ho notato trai banchi una ragazza identica a Bianca, sul momento sono rimasto come impietrito pensando che non potesse essere lei. Aveva notato che la stavo guardando e era diventata particolarmente attenta alla mia lezione. A fine ora approfittando dell'intervallo le ho chiesto il numero e l'ho sentita alla sera, il resto è facilmente immaginabile...”
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Io Forse Partirò
RomanceQuesto romanzo narra la storia di un giovane aspirante scrittore, Francesco, che a seguito di una brutta rottura, decide di compiere un viaggio e lasciarsi tutto alle spalle. Evento fulcro della vicenda è l'incontro con Marta, una ragazza problemat...