Entriamo in casa e andiamo a posare i bambini in camera che dormono come angioletti. Io continuo a ridere ad ogni minima parola di Harry mentre conversiamo spogliandoci.
-Sei incredibile quando sei brilla. Il vino fa un certo effetto su di te...- sorride avvinandosi.
- credo di si. Però devo ammettere che era molto buono.- rido ancora. Guardo l'orologio che segnala le due del mattino.
- Harry è Natale- cerco di non urlare per non svegliare i bambini.
- si è Natale.- mi abbraccia e mi bacia la fronte.
- Ma non ti ho fatto nessun regalo- mi imbroncio e lui mi bacia le labbra.
- Se ti fa star bene neanche io te l'ho fatto- mi sorride. Che cosa? Posso stare tranquilla allora.
- ma...- riprende il discorso.
- ho comunque voluto fare un regalo a noi due- inizia a baciarmi il collo e io chiudo gli occhi rilassandomi.
- Ti ricordi lo scorso anno? Quando andammo a New York a festeggiare il capodanno. - continua.
- come dimenticarlo- apro immediatamente gli occhi e mi irrigidisco. Ricordo perfettamente quella mattina. Entrò in camera con gi occhi lucidi e si poteva vedere benissimo il senso di colpa trasparire dalle sue iridi verdi.
- voglio ripercorrere ogni singolo momento da quella mattina. Voglio che sia la volta buona. Che ci godiamo New York veramente.- mi tiene il viso tra le mani guardandomi attentamente.
- voglio riscrivere la storia di quel giorno...- chiudo gli occhi e inizio a ricordare a fondo quei giorni. " ti ho tradito con la mia ex Taylor" nella mia mente suona ancora la sua affermazione. Me ne andai adirata e sconfitta da quella camera d'albergo. Poi incontrai Chris. CHRIS. Lui sicuramente sapeva tutto. Ecco perché era lì. Lui è il cugino di Taylor e sapeva che eravamo lì e cosa sarebbe accaduto. Harry ha permesso di farmi stare con lui? Sapeva di tutto? È questo che mi nasconde?
- Non rimuginare troppo- mi sorride confondendomi.
- I bambini? Sai che per me è importante festeggiare il capodanno con tutta la famiglia riunita- chiedo.
- ecco io avevo pensato a questo. Festeggeremo con tutta la famiglia il capodanno qui e poi andremo in America. Tanto c'è il fuso orario...- io acconsento leggermente. Mi sembra da pazzi.
- Harry non possiamo lasciare ancora i bambini qui. Abbiamo delle responsabilità nei loro confronti. Non siamo più dei ragazzi innamorati e pazzi. Ora siamo degli adulti con delle responsabilità. Non possiamo lasciare tutto e andare. Non più ora.- ed è la cruda verità. Lui stacca e mi guarda.
- Lo so. Ma a volte mi viene da pensare che abbiamo corso troppo. Insomma guardaci, nel giro di una anno siamo marito e moglie e ti devo dividere già con due bambini. Assolutamente voglio tutto questo. Amo questa famiglia più della mia stessa vita, ma questo non era nei miei progetti, o almeno non così presto. Io volevo e voglio viverti intensamente e a fondo. Voglio averti per me, voglio abbracciarti e baciarti quando voglio e fare l'amore con te sempre. E non dire che posso farlo tranquillamente perché sai che non è così. La sera sei sempre stanca perché ti occupi dei bambini, della casa e poi io non ci sono quasi mai. Non troviamo mai il tempo per noi due. Io non voglio questo. Io voglio viverti liberamente.- ha pienamente ragione.
-Anche io a volte penso che abbiamo corso troppo ma...è venuta così. Dobbiamo ammettere che la nostra vita è cambiata da quella mattina a New York. Se tu mi avessi parlato di te e Taylor forse le cose sarebbero andate diversamente. Perché nonostante tutto non riuscivi a starmi lontano e poi quella notte sei venuto da me con la scusa del latte e noi...- mi blocco ripensando a quella notte.