-Qui ci sono le medicine. Casomai prendessero la febbre. Questi sono i vestiti, tutine, magliette intime, pantaloni. Ho messo delle maglie leggere altre pesanti e...-
- ok Lú, penso basti. Hanno capito- Harry mi ferma mentre sto spiegando a mia madre e a mia suocera come prendersi cura dei miei figli. Sarà difficile stargli lontano, soprattutto dopo quello che è successo. Lui è già pronto con le valigie e tutto mentre io, invece, sono qui a preoccuparmi per i miei figli. Staremo via due settime per il nostro viaggio di nozze e non so ancora dove dobbiamo andare. Harry dice che "andremo in un altro mondo. Esperienza mai fatta. Nuovo modo di vivere". A dire la verità ho un pò paura perché non so cosa aspettarmi...lui è così imprevedibile in questo.
-Siamo state anche noi madri. Sappiamo come crescere un figlio.-risponde Anne. Ma questo comunque non mi consola. Sarà dura pensare di essere troppo lontana dai miei figli, ma almeno ho mio marito. Harry dice che è per colpa dei suoi impegni lavorativi se restiamo via solo per due settimane, perché doveva essere un mese. A volte ritorna da lavoro arrabbiato e lo sento dire che vuole lasciar perdere tutto, ma so che non avrebbe il coraggio perché la musica è la sua passione.
- Lú dobbiamo andare. Si sta facendo tardi. - Harry interrompe nuovamente il mio discorso di raccomandazioni. Io mi giro verso i miei figli.
-Darcy, amore della mamma, non preoccuparti che ritornerò presto. Fai la brava e non fare innervosire le nonne.- le lascio un bacio sulla fronte mentre i suoi occhi verdi mi guardano fisso.
- Louis, piccolo, anche tu non devi preoccuparti perché starò subito qui, te lo prometto. - saluto allo stesso modo il mio bellissimo bambino. Poi saluto mia madre e mia suocera.
- Divertitevi. A loro ci pensiamo noi. - dice mia madre. Ma neanche questo basta a farmi calmare. Resto a guardare i miei figli quando Harry mi prende per mano.
- È ora di andare- mormora. Io acconsento e prendendo la borsa usciamo di casa per avviarci all'aeroporto. Non riesco a pensare che non li vedrò per due settimane. Già mi mancano terribilmente.
- Allora mi dici dove mi stai portando, marito?- gli sorrido mentre entriamo in aeroporto.
- Lo scoprirai tra poco, moglie.- trascina le valigie di entrambi. Quando guardo l'aeroporto mi viene in mente la prefazione di Love Actually e penso che abbia ragione. Questo posto ti trasmette felicità, in un certo senso. Arriviamo allo sportello 209, prima classe. Non si è fatto mancare nulla il ragazzo. La gente intorno ci guarda e un pó mi da fastidio. Non mi sono ancora abitutata alle occhiatacce e ai mormorii per cui penso che era meglio se andavamo in economy come due persone normali, no? A volte mi scocciano i suoi soldi e la sua fama. A volte vorrei fosse proprio un rispettoso cittadino londinese con un modesto lavoro, ma soprattutto mio. Mio e di nessuna fan. Ma ormai sono cose inutili da dire. Quel che è...è.
- Andiamo in Thailandia? - dico meravigliata guardando il mio biglietto.
- Si- afferma sicuro e sorridente.
- Tu sei matto. Ma quanto tempo ci vorrà? - le persone continuano a guardarci. Forse lo hanno riconosciuto.
- Con il nostro aereo poco piú di una decina di ore...- riprende i bagagli e ci avviamo verso i controlli.
- Tu sei un folle. Ma dico in Thailandia? Cosa faremo lì? È così diversa dalla nostra città. - l'idea di visitarla mi eccita ma pensare che sarò ancora più lontana dai miei bambini mi deprime nuovamente.
- A cosa servono le guide?- mi dice mentre posiamo la nostra roba sul nastro trasportatore.
- oh Harry sarà bellissimo.- passo sotto il metal detector ma questo suona. Cosa ho che non va? Il controllore mi fa tornare indietro e vedo Harry dall'altra parte che mi fa le linguacce. "Ma quarda lì." Penso e alzo gli occhi al cielo. Alla fine riesco a superare il controllo togliendomi anche le scarpe. Ci mancava solo che mi facessero togliere le mutande. Arriviamo al gate B2 e aspettiamo che chiamino il nostro volo. Siamo eccitati di andare in Thailandia. Non sono mai stata in Asia e questo mi incuriosisce ulteriolmente. Chissà come vivranno e cosa mangeranno. Come si dice... paese che vai, cultura che trovi. E io non vedo l'ora di scoprire. La signorina al microfono ci avverte del volo e dopo aver staccato il biglietto entriamo in aereo.
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