Da: Justin.<3
'Non osare fare colazione, la facciamo insieme al bar. E no, non accetto un no come risposta. Bluongiorno, piccola.<3'Esisteva un risveglio migliore? La risposta era semplicissima: no.
Mi girai più volte tra le calde coperte del letto col cellulare stretto al petto, il battito del mio cuore andava così veloce che riuscivo a sentirlo perfettamente anche senza poggiare la mano sul cuore. Guardai nuovamente il messaggio e chiusi gli occhi sorridendo contenta. La notte appena passata l'avevo trascorsa in completa tranquillità, avevo dormito bene e mi sentivo pronta e carica per affrontare la mattinata. Sopratutto, mi sentivo pronta e carica per poter uscire con Justin.
Mi alzai col busto dal materasso e, immediatamente, l'aria fredda colpì la mia schiena scoperta. Rabbrividii. La maggior parte delle volte avrei mugugnato qualcosa di incomprensibile e mi sarei rituffata sotto le coperte, ma quella era una mattina diversa. Mi feci coraggio, tolsi anche le mie gambe da sotto le coperte e toccai con le dita dei piedi il pavimento freddo della mia camera. Feci subito una corsa in bagno, aprii la doccia e tornai in camera mia, prendendo dell'intimo pulito e un asciugamano dal cassetto. Sembravo Saetta McQueen, facevo le cose col turbo.
Tolto il pigiama entrai in doccia, insaponai i miei capelli con lo shampoo alla vaniglia e il mio corpo col bagnoschiuma allo zucchero filato ed infine mi sciacquai. Avevo poco tempo e dovevo ancora scegliere cosa mettere. Diedi una passata veloce con il phon ai miei capelli, non li asciugai del tutto dato che ci avrei pensato dopo aver scelto i vestiti da indossare.
Ed ecco che sorgeva il problema, cos'avrei dovuto indossare? Cercai tra i miei vestiti, non mi capitava spesso di farlo. Di solito prendevo ciò che mi capitava sotto mano e lo indossavo, ma quella, come ho già detto, era una mattinata diversa. Optai per un semplice paio di jeans attillati scuri con un taglio sul ginocchio e qualche borchia, delle all star nere borchiate e una felpa dai motivi natalizi. Semplice. Indossai i vestiti, rientrai in bagno e finii di asciugarmi i capelli per poi truccarmi. Volevo sentirmi bella almeno per una volta. E mi sentivo bella.
Soddisfatta del lavoro, tornai in camera trotterellando come una bambina che aveva preso il suo primo dieci a scuola. Diedi uno sguardo veloce al display del cellulare che segnava le nove meno dieci e immediatamente tirai un sospiro di sollievo, almeno non ero in ritardo ma bensì in anticipo. Con tutta la calma che possedevo nelle mie viscere, presi tutto ciò che mi sarebbe potuto servire, cioè soldi e cellulare. Scesi al piano di sotto sorridente, entrai poi in cucina.
-Buongiorno, mamma. Non trovi che sia una splendida giornata?- chiesi, sprizzavo gioia da tutti i pori.
-Come mai sei così contenta? E soprattutto, perché sei già pronta?- rispose mamma schioccandomi un bacio sulla guancia -Shampoo alla vaniglia?-
-Stamattina esco- feci spallucce senza smettere di sorridere, bevvi un sorso d'acqua -Sì, è quello alla vaniglia che ho comprato qualche giorno fa. Ti piace?-
-Lo adoro- sorrise -Come esci?- chiese prendendo due tazze dal mobile sopra al lavabo.
-Ti ricordi il ragazzo di ieri? Mi ha chiesto se potevo accompagnarlo in centro che deve fare un paio di regali per Natale, non me la sono sentita di dire no e quindi, be', usciamo insieme. E comunque io non faccio colazione a ca..-
-Come non fai colazione?- m'interruppe mamma -Tu fai sempre colazione, tu mangi sempre! Cos'è questa storia che non fai colazione?!- sembrava più allarmata per il fatto che non mangiavo a casa che per l'uscita con Justin che era più grande di me di dodici anni. Peggio delle nonne.
-Mamma,- ridacchiai -fammi finire. Faccio colazione con Justin al bar, io non riesco a non mangiare- sospirò sollevata posando poi la mia tazza dove l'aveva presa.
STAI LEGGENDO
We Can Fly To Never Neverland [COMPLETA]
FanfictionCos'è un Natale senza le persone che ami? Freedom lo sapeva, Freedom l'aveva sempre saputo. Genitori separati, un padre che viveva in un'altra città, una mamma sempre impegnata a lavoro, la casa vuota ventiquattro ore su ventiquattro. La magia del N...