07. Sei mia e la roba mia non si tocca.

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-Bocciolo, tu sei divina- disse Bruce masticando con piacere un po' di carne -Fai concorrenza a Diane e Pattie-

-Hey, vuoi per caso farmi morire in una pentola? Guarda che ci tengo alla mia vita- scherzai per poi ridere, seguita da Pattie.

-Non faremo mai una cosa simile- puntualizzò Pattie -Caso mai, ti rapiamo e ti facciamo cucinare per forza con noi-

-Ed io? Rimango da solo?- Justin mise un broncio adorabile, mi addolcii solo guardandolo.

-Tu starai con me, figliolo- affermò Bruce prendendo un altro po' di pasta.

-Bruce!- lo richiamò Diane.

-Che c'è?-

-Basta mangiare, dopo ti sale in diabete- Justin imitò la voce di Diane.

-Come ha detto lui- Diane indicò suo nipote per poi prendere un po' di pasta.

-Hey nonna, basta mangiare, dopo ti sale il diabete- Justin ammonì sua nonna, Diane lo fulminò con lo sguardo -Scherzavo-

Sorrisi ancora alla scena, erano così adorabili. Non avevo mai passato momenti in famiglia simili, era un onore per me poter partecipare ad una cena con loro e, sopratutto, divertirmi così tanto.

Certe persone davano per scontati molti momenti della propria vita, non vivevano al massimo ogni attimo e non riuscivano a capire quanto importante fosse ogni singolo istante di vita. I ragazzi della mia età, molte volte, credevano che passare una giornata in famiglia fosse solo una perdita di tempo quando nel frattempo, nel mondo, molte famiglie erano impossibilitate da varie cause e non potevano passare insieme una domenica o un Natale o un qualsiasi altro giorno. Noi esseri umani tendiamo sempre a sottovalutare ciò che abbiamo, tendiamo sempre a volere di più e non apprezzare ciò che realmente deve interessarci. Soprattutto, sottovalutiamo le cose più importanti. La famiglia rientra nell'insieme dei valori che più vanno apprezzati ma sopratutto amati, sia da giovani che da anziani. Disprezzare un dono così grande come la famiglia è come disprezzare la vita in sé.

Molti bambini desideravano poter abbracciare la propria mamma la sera, ma magari la propria mamma era morta. Molti ragazzi desideravano parlare col proprio papà di baseball, ma magari si trovavano in un orfanotrofio. Molte ragazze avrebbero voluto chiacchierare con le proprie sorelle di trucchi o sentirsi protette dal proprio fratello maggiore, ma magari erano in una casa famiglia. Prima che sia troppo tardi, ognuno di noi dovrebbe prendersi un attimo per pensare a ciò che ha e ringraziare Dio anche per quel poco. Ma soprattutto, ognuno di noi dovrebbe godere, prima che sia troppo tardi, della compagnia dei propri familiari, delle persone che ama. Potrebbero non esserci più un giorno. Per cui, meglio prima che poi!

Io, per esempio, avevo una famiglia un po', come dire, strana. Mio padre viveva in un altro stato, i miei nonni paterni vivevano lontani e gli altri nonni erano morti. La mia vera famiglia era la mia mamma, oltre ovviamente a Diane e Bruce, due persone fantastiche. Ero fortunata, avere loro equivaleva ad avere il mondo.

-Tu e tua mamma verreste a mangiare qua a Natale, Freedom?- mi chiese gentilmente Pattie poggiando poi la sua mano sulla mia.

-Io verrei con piacere, mamma non credo accetterebbe- sospirai.

-Come mai?- s'intromise Justin prendendo dalla mano di sua mamma la mia mano, mi accarezzò poi dolcemente il dorso.

-Odia il Natale e no, non so per quale assurdo motivo- alzai gli occhi al cielo -Cercherò di convincerla-

-Magari posso parlarle io-sorrise Justin.

-Hai intenzione di provarci ancora con mia madre?- alzai un sopracciglio.

We Can Fly To Never Neverland [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora