MATTINO SEGUENTE.
FREEDOM'S POV.
La sveglia del mio cellulare cominciò a suonare fastidiosamente, dovevo assolutamente togliere quella canzone dannata canzone di Ylvis, stavo cominciando ad odiarla. Grugnii in segno di disapprovazione e allungai il braccio per spegnerla, ma prima che riuscissi a prendere il cellulare tra le mani qualcuno spense la sveglia al posto mio. Chi c'era? Aprii prima un occhio, poi aprii anche l'altro. Sopra di me, nessuno. Alla mia destra, nessuno. Alla mia sinistra, Justin. Dietro di me - fermi tutti. Justin?! Strabuzzai gli occhi e mi focalizzai sulla sua figura, era steso su un lato a petto nudo e sorrideva, i suoi sorrisi erano così belli. Non parlò, continuò a sorridermi e basta. Si avvicinò a me, poggiò una mano sulla mia guancia e mi accarezzò amorevolmente, in quella carezza si celava tutto l'amore del mondo.Chiusi gli occhi e sospirai ricordando tutti gli avvenimenti della sera precedente. O meglio, ricordando alcuni avvenimenti della sera precedente, perché dopo l'abbraccio nel bagno non ricordavo più niente.
-Come stai, piccola mia?- mi chiese avvicinandosi a me.
-Bene- risposi sorridendo appena -E tu?-
-Adesso bene- mi strinse tra le sue braccia -Meglio- continuò baciandomi una tempia.
-Che ore sono?- chiesi stringendomi a lui.
-Le sei- baciò la mia tempia -È ora di alzarsi- sussurrò.
-Voglio restare a letto con te- mormorai, stringendo più forte le braccia di Justin attorno al mio corpo.
-Purtroppo dobbiamo alzarci- sussurrò al mio orecchio -Abbiamo tutto il tempo di stare insieme oggi pomeriggio- socchiusi gli occhi -Questa volta non vado via-
Sorrisi impercettibilmente sentendo nuovamente quel calore che tanto mi mancava. Era bello riprovare quella sensazione, mi era mancata così tanto.. Proprio come mi era mancato lui, la sua risata, i suoi abbracci.
Quello precedente era stato davvero il giorno più brutto di tutta la mia esistenza. Quando Dafne lo aveva baciato, proprio davanti a me, mi ero sentita solo presa in giro. Era come se l'avesse fatto apposta, era come se l'avesse baciato solo per farmi star male. Quella grandissima trota. Quando ci vuole, ci vuole.
-È ora di alzarci- disse Justin, alzandosi e trascinandomi con sé.
-Ahia-ansimai toccandomi il braccio sinistro. Justin mi lasciò subito mettendomi seduta sul letto.
-Ti fa tanto male?- mi chiese sedendosi al mio fianco, prese il mio braccio tra le sue mani.
-Sì- sussurrai, sospirando.
Restammo in silenzio per pochi minuti, i suoi polpastrelli accarezzavano ogni tanto i tagli profondi sul mio polso. Non premeva, non mi faceva male. Li accarezzava solamente, con tanta delicatezza e tanto amore, mi fece dimenticare per un momento il dolore. Pochi secondi dopo alzò il mio braccio, lo avvicinò alle sue labbra e stampò su ogni taglio un piccolo bacio. Le mie guance erano ormai rigate da lacrime, ma non erano lacrime di dolore, non mi stava facendo male. Erano lacrime di riconoscimento. Dopo aver dato un bacio su ogni taglio, alzò lo sguardo incrociando il mio. Piangeva anche lui. Nell'arco di un secondo, mi ritrovai stretta tra le sue braccia, le mie lacrime a bagnare il suo petto e le sue braccia a stringere forte il mio corpo.
-Non farlo mai più, capito? Mai più- sussurrò.
-Non lo farò- tirai su col naso.
-Me lo prometti?-
-Ci proverò..- mi prese le mani.
-Io voglio che tu me lo prometta- ordinò guardando i miei occhi. Abbassai lo sguardo -Freedom..-
STAI LEGGENDO
We Can Fly To Never Neverland [COMPLETA]
FanfictionCos'è un Natale senza le persone che ami? Freedom lo sapeva, Freedom l'aveva sempre saputo. Genitori separati, un padre che viveva in un'altra città, una mamma sempre impegnata a lavoro, la casa vuota ventiquattro ore su ventiquattro. La magia del N...