12. Cosa fai quando vorresti stare meglio?

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JUSTIN'S POV.
Farmi aiutare da Dafne a conquistare Freedom era stata la scemenza più grande che avessi mai fatto. Avevo visto Free andare via, da sola.. la mia Free. Aveva detto che ci saremmo visti a scuola il giorno dopo ma io non volevo vederla solo a scuola, cavolo. Io volevo stare con lei ogni minuto, ogni secondo, ogni attimo. Volevo passare giorni interi con lei, serate sul divano a vedere la TV, notti svegli a parlare abbracciati sul suo letto. Volevo viverla, volevo che lei fosse mia. Non volevo vederla direttamente il giorno dopo, cos'avrei fatto tutto il pomeriggio a casa da solo? Mi sarei girato i pollici?

Bella mossa, Bieber.- mi intimò la mia coscienza, ma in quel momento la mandai a farsi fottere. Sapevo di esser stato un cretino.

Parcheggiai la macchina fuori al vialetto di casa della mia principessa -se potevo ancora definirla tale. Era passata poco più di mezz'ora da quando era andata via, avevo da poco lasciato Dafne alle sue compere perché doveva dirmi altri dettagli del suo dannato piano. In pratica, dovevamo far ingelosire Freedom per capire se realmente mi desiderava come io desideravo lei per poi dirle che era tutto uno scherzo, chiederle di stare insieme e vivere per sempre felici e contenti. Mi sembrava un piano perfetto, ma forse era solo l'arte della retorica che possedeva Dafne a far sembrare tutto perfetto. A differenza delle aspettative, sembrava che proprio con quel piano avessi rovinato tutto.

Una volta sceso dalla macchina, mi avviai a passo svelto verso l'entrata di quella piccola casetta imbiancata. Poco prima avevo mandato un messaggio a Freedom ma non avevo ricevuto risposta. Le avevo scritto che mi mancava e che volevo passare il pomeriggio a coccolarla e in quel momento mi trovavo fuori casa sua proprio per poter fare ciò che avevo scritto nel messaggio. Volevo sedermi con lei in braccio sul divano, accarezzarle il corpo e farla rilassare sotto al mio tocco, volevo farle capire che lei era l'unica per me ed io volevo essere l'unico per lei. Dato che però non avevo ricevuto risposta, avevo abbastanza dubbi sul fatto che volesse ancora vedermi.

Toc. Toc. Toc.

Con le nocche bussai alla sua porta. Mossa stupida dato che aveva una porta in legno massiccio e non si sentiva nulla.

Driin, driiin.

Mi allontanai di qualche metro sentendo i passi di qualcuno dietro la porta, quest'ultima si aprì, ma stranamente non incontrai gli occhi azzurri di Free.

-Nicholas? Cosa ci fai qui?- chiesi perplesso.

-Cosa ci fai tu qui- chiese a sua volta squadrandomi -Non ti è bastato far piangere Free già una volta? Vuoi il bis?-

-Cosa?- chiesi -Dov'è Free?-

-Sta dormendo- rispose scocciato -Non sai cos'ha passato fino a poco fa-

-Cos'è successo?- chiesi, ancora più preoccupato.

Non volevo che fosse successo qualcosa a Free a causa mia, non mi sarei mai perdonato una cosa del genere. L'avevo fatta piangere? Quando Nicholas me lo aveva palesemente sputato in faccia mi era caduto il mondo addosso. Il solo pensiero che la mia piccola avesse versato qualche lacrima a causa mia mi faceva salire la nausea, soprattutto dopo tutto ciò che le avevo detto. Non volevo che stesse male, io volevo la sua felicità, volevo vedere il suo sorriso. Ero stato solo un cretino ad accettare la proposta del piano.

Nicholas scosse la testa e aprì completamente la porta per farmi entrare, dopodiché mi portò in cucina. Il moro chiuse la porta alle nostre spalle e ci sedemmo al tavolo. Sinceramente, mi dava fastidio la sua presenza a casa di Free. Non ero abituato a vederla con altri ragazzi, era sempre e solo stata con me in quei giorni e non volevo assolutamente che qualcun'altro potesse rubare ciò che apparteneva a me. Solo a me.

We Can Fly To Never Neverland [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora