'Non è niente di preoccupante. Il dolore scomparirà tra una decina di giorni, intanto dovrai camminare con delle stampelle e cercare di non sforzare troppo la caviglia' aveva detto il medico quando Justin e Bruce mi avevano accompagnata al pronto soccorso. Dalle lastre non avevo nessun osso fuori posto, nulla di spezzato o cose del genere. Avevo semplicemente una distorsione della caviglia. Il problema non era il dolore che provavo, anzi, non m'interessava minimamente del dolore.
Il problema vero e proprio era camminare con quegli aggeggi infernali più comunemente chiamati col nome di 'stampelle'. Come diavolo si usavano?! Neanche Tom Cruise avrebbe portato a termine una missione simile, avevo sempre odiato quelle.. cose. Quando da bambina caddi dall'altalena e mi ruppi una gamba il dottore mi diede un paio di stampelle con cui camminare e, indovinate? Non appena le usai caddi e mi slogai anche un polso. Non potete immaginare il dolore che provai quel giorno.
-Justin, ti prego, ti scongiuro, ti supplico..- gettai le stampelle per terra -mi porti tu in cucina?- chiesi, il labbro inferiore rivolto verso il basso e gli occhi da cucciola.
-Hai già scoperto il mio punto debole- gemette prima di sorridere e prendermi come una sposa per la seconda volta quel giorno.
-La cucina è di là- indicai una porta sorridendo, poggiai la testa nell'incavo del collo di Justin. Il suo profumo..
-Hai una bella casa- disse poggiandomi sul tavolo una volta essere entrati in cucina.
-Era di mia nonna, è l'unica cosa che mi è rimasta di lei- risposi sorridendo appena -Oltre alla chitarra che mi ha lasciato nonno-
-I tuoi nonni sono..- lasciò la frase in sospeso, annuii -Oh, mi dispiace..- mi accarezzò il viso.
-Non importa, avrei solo voluto conoscerli-
-Non li hai mai conosciuti?- chiese poggiando la testa sulla mia spalla e accarezzandomi il braccio.
-Mamma dice che sono morti poco prima della mia nascita- sussurrai sentendo le dita di Justin giocare con le punte dei miei capelli.
Rimanemmo per minuti interi così, più o meno abbracciati. Il suo respiro caldo picchiettava sul mio collo scoperto provocandomi brividi indescrivibili, le sue dita invece giocherellavano con le punte dei miei capelli.
Insicura e con la mano tremante arrivai al suo petto, toccai il suo maglione, mi fermai sul suo cuore. Lo sentivo battere, aveva un ritmo pacato e regolare. Arrivai poi poco più su, fino al suo collo, fino al suo viso. Chiusi gli occhi e accarezzai la sua pelle così tremendamente calda, liscia, morbida. Percorsi con i polpastrelli il tratto di viso che partiva dalla tempia e finiva sul mento, nel mentre le sue dita percorsero il mio collo e si fermarono su di esso. Sentii il mio cuore accelerare sempre più, era come se volesse uscirmi dalla cassa toracica. Non appena Justin si rese conto del battito accelerato del mio cuore, con l'intera mano scese più giù, toccò il mio seno e si fermò poco più sotto di quest'ultimo. Trattenni il respiro, o meglio, mi mancò proprio il respiro. Nel suo gesto non trovai malizia o perversione, era tutt'altro. Era un gesto fatto con amore, con la voglia di sapere ciò che dentro di me stava succedendo a causa sua. Non gli tolsi la mano, non mi opposi. Lo lascia fare, beandomi delle sensazioni che in quel momento stavo provando.
Dentro di me si stava manifestando il caos. Come riusciva a mandarmi in estasi con così poco? Come riusciva a mettere k.o. il mio povero cuore con così poco? Cosa mi stava facendo? Non riuscivo a dare una risposta a tutte le mie domande, eppure mi sentivo così bene con me stessa. Era una sensazione dannatamente bella, solo lui riusciva a farmi sentire in quel modo; un modo che, tra l'altro, neanche riuscivo a descrivere a parole. Avete presente quando siete con una certa persona e sentite uno strano calore dentro? Avete presente quando siete con una certa persona e il cuore comincia a battervi all'impazzata non appena la sua mano sfiora la vostra? Avete presente quando siete con una certa persona e non smettete di sorridere, perché questa persona riesce a farvi stare bene anche solo con la sua compagnia? Ecco, mi sentivo così, mi sentivo completa. Lui mi faceva sentire completa.
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We Can Fly To Never Neverland [COMPLETA]
FanficCos'è un Natale senza le persone che ami? Freedom lo sapeva, Freedom l'aveva sempre saputo. Genitori separati, un padre che viveva in un'altra città, una mamma sempre impegnata a lavoro, la casa vuota ventiquattro ore su ventiquattro. La magia del N...