CENA A CASA GRANGER

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Hermione si era sempre chiesta quanto enorme dovesse essere il tavolo della cucina di casa Weasley.
"Almeno due metri" pensava "Altrimenti come fanno a starci tutte quelle persone?!"

-Hermy, questa sera i Weasley verranno a cenare da noi! Ovviamente ci saranno anche i Potter e i Riddle!- la informò sua madre mentre cucinava in una pentola una strana sostanza marroncina, che Hermione sperò vivamente fosse zuppa di carote.
-Allora, Hermy... non sei contenta? Rivedrai quei due simpaticissimi gemelli che non vedono l'ora di metterti le mani addosso- sghignazzò Harry tanto per ricordarle che era fregata.
"Perché proprio a me mi sono capitati dei vicini così... impegnativi?" si chiese la bruna battendosi una mano sulla fronte.
-Scommetto che invece a te non va' proprio per niente di incontrare la piccola, dolce Ginevra- lo rimbeccò lei con un sorriso astuto.
Lui divenne leggermente rosso, aprì la bocca per parlare, fece un colpetto di tosse molto teatrale, per poi chiudersi in un dignitoso silenzio.
La ragazza ghignò.
1-0 per Hermy.

Hermione si fece una bella doccia rinfrescante, indossò un paio di jeans chiari e strappati, una maglia gialla fosforescente, delle scarpe da ginnastica dello stesso colore, si piastrò i capelli finché divennero liscissimi (anche perché aveva usato Pantene, così i capelli le facevano swish), e si smaltò le unghie dell'azzurro chiaro dei pantaloni.
Si passò un leggero strato di matita marrone e un po' di ombretto giallo chiaro, quasi bianco.
Appena uscì dalla camera Harry fece un fischio.
-Un po' li capisco quei due...- disse rivolgendole un sorriso.
-E io al posto di Ginny cadrei subito ai tuoi piedi- ribattè la ragazza contemplandolo in tutta la sua bellezza.
Un tempo, quando erano ancora piccoli, Harry le piaceva.
Poi si era resa conto che era solo sincero affetto fraterno.
Questo però non toglieva il fatto che fosse un gran bel pezzo di figo: occhi di un verde smeraldo che lasciava senza fiato, con un fisico su cui qualsiasi creatura di sesso femminile avrebbe fatto pensieri poco casti (Hermione una sera l'aveva visto in mutande, e non era riuscita a togliersi dalla testa quella fantastica visione per una settimana, ma questa è tutta un'altra storia...).
"Però quando guardo Harry negli occhi non rimango proprio senza parole... non rimango "wow" come invece è successo con..." scacciò via il pensiero, diventando rossa.
-Okay, forse non avrei dovuto descriverti esattamente quello che vorrei fare con lei, sei diventata tutta rossa...- disse Harry riportandola alla realtà.
Probabilmente le aveva fatto tutto un discorso sconcio su Ginny che lei non aveva neanche ascoltato... poco male.
-Hermy! Harry! Scendete! Sono arrivati tutti!- urlò la madre di "Hermy".
I due scesero con un'aria indifferente finta quanto una banconota da tre euro.
Hermione faticava a nascondere di essere un tantino (ma proprio una goccia, eh) felice di rivedere quelle iridi azzurre.
Harry sperava di riuscire in qualche modo ad avvicinarsi con cautela, e senza che nessuno se ne accorgesse, a Ginny.
Appena entrarono in cucina calò un silenzio di tomba.
Hermione non fece in tempo ad individuare le due teste rosse che tanto aveva aspettato di rivedere, che si sentì prendere per mano.
Abbassò lo sguardo e rivide quella splendida cascata striata d'oro.
Rimase incantata dinnanzi a quello spettacolo che madre natura si era offerta di farle vedere.
Poi si riscosse, notando che uno dei gemelli era inginocchiato davanti a lei e le teneva la mano.
-Mia bellissima Mione! Prendimi come tuo sposo!- esclamò con passione facendo ridere tutti i presenti.
"Mione: solo una persona mi chiama così..."
-Oh! Quel ragazzo mi piace! Eccome se mi piace! Mamma approva! Mamma approva!- si mise a urlare Jean in estasi.
Altro scoppio di risate seguito dal rossore preoccupante di Hermione.
-FRED!- urlò Molly rassegnata.
-Ti sposerò solo quando gli asini voleranno, Weasley!- rispose invece Hermione, pensando che tutto sarebbe finito lì.
Proprio in quel momento qualcuno (probabilmente George) fece partire una specie di aereoplanino grigio che svolazzò per la stanza.
Tutti lo seguirono con lo sguardo.
-Ma è...- farfugliò Bellatrix stringendo gli occhi per vederlo meglio.
Quel cosino di carta emise un sonoro Hi-oh.
-E' proprio un asino seppur di carta! E sta volando!- urlò Arnold, scioccato.
-Beh, Mione! Adesso mi aspetto perlomeno un bacio... ma se vuoi possiamo spingerci anche oltre- buttò lì Fred increspando le labbra subito dopo averle fatto l'occhialino.
Il rosso si ritrovò ben presto inzuppato d'aranciata in posti in cui l'aranciata non dovrebbe stare.

Fremione: sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora