STUPIDA CONSAPEVOLEZZA E ANCOR PIÙ STUPIDA GERTUDE

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"I miei pomeriggi sarebbero certo migliori se incontrassero i tuoi baci".

Hermione fissava il soffito della sua camera.
Era rosso, indiscutibilmente, prevedibilmente, illogicamente rosso.
Perché nella sua vita quel colore era diventato di vitale importanza?
Perché di fronte a dei capelli rossi, a degli occhi azzurri striati d'oro, a un ragazzo troppo alto e troppo magro, tutto il resto scompariva?
La risposta lei la sapeva già.
L'aveva temuta, ma alla fine non aveva potuto impedire al suo cuore di accoglierla.
Era scoppiata dentro di lei come una bomba quando il gemello del ragazzo che amava l'aveva baciata.
Già, Hermione si era innamorata di Fred Weasley.

Erano le tre di notte e lei non riusciva a prendere sonno.
Si affacciò alla finestra per ammirare le stelle.
"Il firmamento è bellissimo" pensò, rilassandosi per un attimo.
"Ma mai quanto i suoi occhi"
La ragazza sbuffò.
Aveva bisogno di uno psicologo, ormai era ovvio.
"Vorresti spegnere la parte più intelligente del tuo cervello?!"
"Sarebbe?" Hermione, sarcastica.
"IO!" Geltrude, infuriata.

Un'ora, era passata un'altra ora.
Aveva sonno, tanto, ma non riusciva ad addormentarsi.
Non voleva rivivere la scena.
L'aveva odiato in quel momento.
Si, aveva odiato George per averle detto la verità.

-George... che cosa...-
-Hermione, calmati. Non è successo niente-
Lei lo guardò male.
Molto male.
Infinitamente male.
-Mi hai baciata- scandì incrociando le braccia sotto al seno.
-Si, ma l'ho fatto per te. Anzi, per voi-
Lo guardò senza capire.
Lui si passò teatralmente una mano sulla fronte.
-Per te e per Fred, ovviamente. Lui ci ha visti ed è geloso marcio! Certo che anche tu però potresti impegnarti un po' di più...-
Hermione battè nuovamente il record mondiale arrivando a ventisette sfumature di rosso.
-M-ma ch-che dici?!- balbettò stringendo i pugni.
-Dico che tu lo vuoi e lui ti vuole. Assurdo, eh?- spiegò con il tono di voce che potrebbe usare chi sta parlando con un bambino di cinque anni particolarmente lento di comprendonio.
Lei non sapeva che dire.
-E che c'entra il... il coso- sibilò confusa.
George ghignò.
-Molte ragazze ucciderebbero per un mio bacio, e tu hai il coraggio di definirlo "coso"? Così mi ferisci...- disse facendo la faccina da cucciolo.
-Rispondi!- gli intimò recuperato un minimo di autocontrollo.
-Un po' di sana gelosia non fa mai male. E con Fred funziona alla grande. Per di più ci ho guadagnato una scatola di fuochi d'artificio...- snocciolò convinto.
Lei lo guardò dubbiosa.
Della storia dei fuochi d'artificio, poi, non voleva saperne niente...
-E tu staresti facendo tutto questo solo per aiutarmi?- scettica.
-Ovviamente no! Lo faccio perché amo passare il mio tempo con le belle ragazze e tu lo sei!- tranquillo.
-E sentiamo, se il tuo piano funziona cosa succederà?-
-Ti metterai con Fred, mi darete taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanti (conosco mio fratello, si darà da fare) bei nipotini dai capelli rossi e gli occhi castani, e vivrete per sempre felici e contenti!- predisse come se fosse la cosa più normale del mondo.
In quel futuro ipotetico lei stava con Fred, e nella realtà, per qualche strano motivo, era felice di questo.
E poi l'improvvisa consapevolezza.
A lei piaceva Fred.
No, non solo gli piaceva, lei amava Fred.
Amava Fred e secondo George lui ricambiava.
Amava Fred e voleva taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanti bei bambini con i capelli rossi e gli occhi castani.
Si arrese di fronte all'evidenza.
-Dimmi solo cosa devo fare per concquistarlo- borbottò seccata.
George ghignò. Come sempre.
Cattivo segno.

"Forse non lo amo, forse è solo una stupida cotta!" cercò di convincersi la ragazza.
"Certo, e Tom non ama il rosa!"

Fremione: sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora