ROSSO È SINONIMO DI WEASLEY

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Hermione si aspettava una piccola famigliola formata al massimo da tre, quattro persone.
Come poteva immaginare che nella (per fortuna enorme) casa affianco alla sua si sarebbero trasferite ben tredici persone?

Harry non ebbe nemmeno il tempo di aprire il portone del salotto (che, per la cronaca, aveva a tre centimetri dal naso), che Jean si precipitò come un'ossessa verso di esso per poi spalancarlo e correre come una pazza giù dalle scale verso la casa attaccata alla sua, lasciando tutti alquanto perplessi.
-Forse ho fatto davvero bene a non sposarmi...- borbottò ancora scioccato Severus.
-Come se tu fossi single per scelta...- lo riprese il fratello James.
-Sai che io in tutta la mia vita ho amato soltanto...- ribattè pronto a fare un discorso poetico, che fu prontamente stroncato dalle occhiatacce di tutti i presenti.
-Forse è meglio se scendiamo...- suggerì Tom Riddle, spuntato da chissà dove.
-Oh, Tom! Quand'è che ti sei unito a noi?- chiese Minerva curiosa.
-Mentre venivate quì in salotto sono entrato dalla porta della cucina e vi ho seguito- spiegò pratico -Dov'è Jean che la saluto?-
-Ehm... al momento è impegnata- disse Arnold Granger, rassegnato all'idea che alla moglie mancasse giusto qualche rotella.
-A proposito, perché non andiamo anche noi a salutare i vicini?- chiese Bellatrix tenendo per mano i due figli Erik e Sasha.
-E voi da dove siete spuntati?!-
-Abbiamo seguito Tom, che seguiva voi, che seguivate Jean...- spiegò con un'alzata di spalle.
Da fuori provenne un altro rumore sinistro, seguito da un altro urlo "Arthur che cavolo! I miei piatti!".
Senza dirsi una parola uscirono tutti in giardino, diretti verso il cortile della casa accanto.
Un signore teneva in mano uno scatolone almeno due volte più alto e grosso di lui, e una donna, che probabilmente era la dolce creatura che aveva cacciato un urlo disumano tre secondi prima, guardava terrorizzata il sopracitato tizio mentre cercava di far passare per la porta il sopracitato scatolone, impresa impossibile dato che la porta era molto più stretta rispetto allo scatolone.
Jean intanto, cercava di aiutare il tizio a girare lo scatolone e farlo passare per la porta in verticale.
Parcheggiate sul vialetto c'erano due Ford Anglia identiche.
Dalla prima scesero cinque persone.
Il primo a scendere fu un ragazzo con dei lunghi capelli arancio vivo, gli occhi castani, molte lentiggini, e uno strano orecchino a forma di zanna.
Di media statura, abbastanza magro, un po' strano nell'insieme.
Tese una mano a una ragazza piuttosto carina: di media statura, magra, lunghi capelli biondi e liscissimi, occhi verde smeraldo.
Lei a sua volta teneva in braccio un bambino avvolto da una soffice copertina azzurra.
Scesero anche due bambine di circa sei anni una e tre l'altra.
La prima castana con gli occhi verdi, la seconda bionda con gli occhi azzurri.
Il ragazzo chiuse lo sportello e si diresse verso di loro.
-Piacere io sono William Weasley, ma potete chiamarmi Bill. Questa è mia moglie Fleur, e questi i miei figli Victoire, Dominique e Louis.-
Fleur fece un piccolo inchino e sorrise. Anche le bambine sorrisero timidamente. Erano di una bellezza che lasciava storditi.
Dalla seconda macchina invece scesero molte più persone.
Hermione si ritrovò a contarle.
"Ma quanti sono?" si chiese arrivata alla quarta "E soprattutto come fanno a viaggiare in una macchina così piccola, miseriaccia?".
Il primo a scendere dalla seconda macchina era la copia sputata di Bill, tranne per il fatto che non portava nessuno strambo orecchino.
Subito dopo scese un ragazzo dai capelli più scuri, piuttosto alto e molto magro.
Possedeva un naso adunco e delle mani sottili in continuo movimento.
Aveva un portamento fiero, quasi altezzoso.
Fece la sua comparsa un altro ragazzo ancora.
Questo era più bassino (ma sempre piuttosto alto), meno magro, più impacciato, sempre con i capelli rossi tipici della famiglia, molte lentiggini sul viso, degli occhi azzurrini.
Finalmente (Hermione ormai si era rassegnata al fatto che in quella famiglia nascessero solo maschi) scese una ragazza.
Aveva i soliti capelli rossi (ma nel suo caso tendevano al castano ramato), aveva gli occhi castani, a differenza di tutti gli altri componenti della famiglia era bassina, formosa, e aveva la solita spruzzata di lentiggini sul viso.
Hermione tirò un sospiro di sollievo quando vide la ragazza chiudere la portiera.
"Non potevano essercene altri. Sarebbero stati un orda" ridacchiò fra sé e sé.
Invece qualcosa impedì allo sportello di chiudersi.
Era una mano.
"Ci sono altre persone?!" pensò incredula.
Dalla macchina, da due lati opposti, uscirono due ragazzi identici.
Stessi capelli rosso fuoco corti e ribelli, stesse iridi azzurre striate d'oro, stesso fisico...
"Wow"
Okay, Hermione si trattenne dallo sbavare come un cane.
Però non riusciva più a formulare una frase che non fosse "Wow".
Erano altissimi, magri ma con dei muscoli che... semplicemente...
"Wow" si ripetè per l'ennesima volta.
-Volevi lasciarci quì dentro, vero sorellina?- chiese uno dei due con un sorriso che era...
Beh, "Wow"!
E poi aveva una voce calda, gioiosa, profonda, che l'aveva lasciata senza parole (Tranne "wow" s'intende!).
-Sarebbe il mio più grande sogno- rispose lei con un ghigno trattenuto a stento.
Hermione li trovò da subito molto simpatici.
A turno si presentarono tutti.
-Hey! Io sono Charles, detto Charlie, molto piacere!- si presentò il primo.
-Percy- disse il secondo, asciutto.
-Ronald... il mio nome non è un granchè, lo so! Chiamatemi Ron!- disse imbarazzato stringendo la mano prima a Harry e poi a Hermione.
-Ginevra, ma è molto meglio Ginny!- si presentò la ragazza abbracciando lei e Harry con trasporto.
Hermione sentì l'amichetto deglutire.
"Ohoh... qualcuno quì ha una cotta..." pensò perfida.
-Noi siamo Fred e George- dissero i gemelli parlando all'unisono e stringendo le mani a tutti.
Arrivati davanti a Hermione i due si arrestarono.
Si scambiarono uno sguardo veloce.
-Hey, bocconcino! Perché non andiamo a fare un giro dopo?- chiesero sempre in coro con uno sguardo molto ammiccante.
Hermione si tinse di diciotto sfumature di rosso.
-Avere una vicina così carina non dispiacerebbe a nessuno- si giustificarono (sempre in coro!) con nonchalance.
Diciannove sfumature, ormai aveva raggiunto un record mondiale.
"Certo, non posso dire che a me dispiacerebbe fare la loro conoscenza ma..."
Si riprese subito da quel pensiero stupido e con un sorriso tirato si presentò.
-Hermione Granger- disse senza stringergli la mano.
Loro la presero sottobraccio e la condussero dalla madre.
Venti sfumature, facciamo progressi!
-Mamma lei è Hermione Granger! Non pensi sia bellissima?- chiese uno dei due, anche se sembrava più una domanda retorica.
Almeno non parlavano più in coro.
-Oh, si che lo è! Che dici mà, ci dai la tua benedizione per sposarla?- chiese l'altro stringendola più forte.
Hermione iniziò a balbettare furiosamente.
Quello che se aveva capito bene doveva essere Fred, allontanò da lei il gemello con uno spintone e la prese in braccio come un sacco di patate.
-Ora scapperemo insieme, Mione- le sussurrò.
Tutti i presenti (tranne la Signora Weasley che lo guardava in cagnesco con un mattarello in mano) scoppiarono a ridere.
-Fred! Lascia subito Hermione!- lo rimproverò la madre.
Lui mise il broncio e la adagiò delicatamente al suolo.
-Oh, cara! Non sai quanto mi dispiace! Che figlio degenere che ho...- si scusò la Signora Weasley -Comunque sono Molly, piacere-
-Tesoro, sono riuscito ad entrare la scatola!- urlò il Signor Weasley orgoglioso.
-Finalmente Arthur! Ce ne hai messo di tempo!- disse lei con finta irritazione.
Si sorrisero a vicenda.
Hermione si addolcì.
-Anche noi saremo così un giorno- le disse qualcuno passandole una mano intorno alle spalle.
-Adesso basta Freddie! Lasciane un po' anche allo Zio Georgie!- lo riprese scherzosamente il gemello.
-Mentre voi discutete io andrò a chiaccherare un po' con Ron e Ginny!- disse frettolosa Hermione dileguandosi.
-Sembra che il nostro fascino non l'abbia colpita particolarmente...-
-Ma che dici! Se era tutta rossa!-
-Oh, a me questo non basta, George! Sai che non vado per il sottile...-
-Che ne dici di una scommessa, Fred?-
-Spara-
-Il primo che riuscirà a farsi baciare da lei comprerà all'altro uno scatolone di fuochi d'artificio- propose tendendo la mano al gemello.
-Ci sto- disse l'altro stringendogli la mano.

Fremione: sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora