Chapter XXV: crown

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-Ero solo un figlio dell'universo
Ma poi ho incontrato te
Tu sei il sole ed io solo i pianeti
Che girano intorno a te
Girano intorno a te
Eri troppo bella per essere vera
Placcata d'oro
Ma cosa c'è dentro di te
Ma cosa c'è dentro di te
So che tutta questa dannata città pensa di aver bisogno di te
Ma non tanto quanto me, quanto ti amo.-

Lucy point of view

SEVEN DAYS LATER

<<ecco qua, tutto quello che mi hai chiesto>> Juvia appoggiò lo zaino pieno zeppo di vestiti e cose essenziali per la mia sopravvivenza, tipo le mutante, sul pavimento del bagno della scuola.

I suoi lunghi, lisci, capelli azzurri le ricadevano sulle spalle in modo ordinato, il trucco era impeccabile come sempre, la manicure fatta ed indossava un outfit da ragazza per bene: jeans attillati, camicetta a righe azzurre e bianche e all star blu ai piedi.

Io invece indossavo dei jeans neri, i quali presentavano due strappi all'altezza delle ginocchia, una maglia bianca larga e un golf grigio, che arrivava fino alle cosce. Ai piedi portavo anche io delle all star, solo che le mie erano nere.

Come trucco avevo solo un filo di mascara e del correttore per coprire le occhiaie.

<<grazie mille>> dissi abbracciandola, appoggiando la guancia sulla sua esile spalla.

<<non c'è di che...anche se entrare dalla tua finestra è stato veramente faticoso. Salire tutte quelle scale antincendio non è una passeggiata, te lo assicuro>> borbottò lei, avvolgendomi con le braccia.

<<mio fratello era in casa?>> chiesi.

<<no...nessun segno della sua presenza, era tutto al suo posto, niente è stato mangiato o bevuto, il letto era ancora fatto ed era tutto in ordine>> annuii sospirando.

<<Lulu, tesoro, si risolverà tutto, lo sai. La storia di Yukino è stata un trauma per lui, per questo cerca di evitare che anche tu passi quello che ha passato lui...ma la situazione qua è diversa, quindi vedrai che ragionerà e si risolverà tutto>> disse.

<<speriamo...speriamo anche che non si sia messo nei guai>> borbottai staccandomi da lei, in contemporanea al suono della campanella.

Presi lo zaino scolastico da terra, mettendomelo in spalla, mentre quello contenete i vestiti venne afferrato dalla mia mano sana.

<<ti fa ancora male?>> chiese la mia migliore amica, mentre uscivamo dal bagno.

<<non troppo>> dissi guardando di sfuggita la fasciatura.

Camminammo per i corridoi, mentre una mandria di alunni correva fuori dall'edificio, spingendosi a vicenda come delle bestie.

Tirai un sospiro di sollievo,quando, finalmente, misi piede fuori dalla scuola. Osservai un gruppo di ragazzi accalcati al cancello, i quali stavano fissando un punto ben definito fuori dal cortile.

Aggrottai le sopracciglia mentre mi avviavo verso l'esterno. Con la coda dell'occhio vidi Juvia alzarsi sulle punte per cercare di vedere quello che stava succedendo, ma le persone erano troppe e la visuale era bloccata.

<<fuori dalle palle>> sbottai cominciando a spingere tutti per uscire dal cortile. Mi guadagnai degli insulti e qualche spinta sgarbata, ma mantenni la calma e non feci mosse azzardate.

Finalmente, dopo aver spinto una ventina di ragazzi, essere state sballotate qua e la ed essere state riempite di insulti, io e Juvia riuscimmo ad uscire da quella mandria accalcata di ragazzi.

|nalu| Undone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora