Chapter III: this is my city and i'm the king.

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-E non riesco a smettere finché tutto il mondo non conoscerà il mio nome.Perché sono nato solo dentro i miei sogni.Fino a quando muori per me, fino a quando c'è una luce, la mia ombra su di te .Perché io sono il contrario dell'amnesia e tu sei un fiore di ciliegio.-

Natsu's point of view

La ragazza si girò lentamente,per poi sgranare gli occhi e ruotare completamente verso di me.

Si appiccicò alla ringhiera,guardandomi come se fossi un'arma di distruzione di massa pronta ad ucciderla.

Inarcai un sopracciglio chiudendo la porta dietro di me,mentre i suoi occhi scuri erano fissi come chiodi sul mio corpo.

Mi leccai il labbro inferiore,sentendo il freddo dell'anellino di metallo che portavo.

Aveva una felpa senza cappuccio totalmente nera,con dei pantacollant che le fasciavano perfettamente le gambe toniche.

I lunghi capelli biondi svolazzavano nell'aria a causa del vento.

Misi le mani in tasca e feci due passi in avanti; vidi le mani della ragazza stringersi attorno alle sbarre della ringhiera e la sua mascella serrarsi.

Continuai ad avanzare fino a raggiungerla.

Appoggiai gli avambracci sul corrimano di ferro,guardando Magnolia illuminata solo dalle luci della sera.

Sembrava tutto così tranquillo,tutto così pulito.

Ma le apparenze ingannano,quella era la città più marcia e pericolosa del pianeta.

Sospirai facendo uscire del vapore dalla mia bocca,gennaio era un mese freddissimo,ma a me non creava tanto disturbo,anzi,quasi mi piaceva.

Ma le uniche cose per cui provavo il sentimento che gli altri definivano "piacere" erano il sesso,la droga,l'alcol,il fumo e le risse.

Presi a fischiettare una melodia strana,divertendomi nel vedere il vapore creasi all'incontro del mio fiato caldo con l'aria gelida del primo mese dell'anno.

Con la coda dell'occhio vidi la bionda rilassarsi e girarsi verso il panorama,tenendo lo sguardo fisso davanti a se.

Appoggiò anche lei gli avambracci sulla ringhiera,incrociando poi le gambe.

Non aveva mai mostrato segni di debolezza,non aveva mai abbassato lo sguardo o la guardia,non era scappata via a gambe levate subito dopo avermi visto,come facevano tutti. Aveva sostenuto il mio sguardo tranquillamente senza paura.

Aveva coraggio,era una vera donna. Era Lucy Heartfilia.

Tastai con le mani le giacche del mio giubbotto nero,cercando il mio pacchetto di sigarette. Lo trovai in una delle tasche interne,ma notai l'assenza del mio accendino.

L'avevo di sicuro dimenticato di sotto.

Sbuffai portando la sigaretta alle labbra,alzando la testa verso l'alto,guardando le stelle nel cielo scuro.

Avevo bisogno di fumare e le opzioni erano due:

-o tornavo di sotto per prendere quel fottuto accendino e poi ritornavo su.

|nalu| Undone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora