Chapter XXIII: calm down

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- Sai a volte mi soffermo solo sui particolari

Perché un viaggio cambia strada a seconda dei binari

Perché un viaggio cambia senso da come riempi i tuoi bagagli

Perché ogni vita pesa a seconda degli sbagli

Sai a volte resto sveglio e aspetto che la luce torni

Altre volte mi rinchiudo e lascio agli altri i miei impegni

A cosa pensi sia servito, vedi adesso cosa siamo... due puntini da lontano -



Natsu's point of view

<<sicuro?>> chiesi a Gray.

<<si, è quello di cui ho bisogno>> mormorò lui, prima di aprire la portiera e scendere dall'auto, chiudendola delicatamente.

Osservai la figura slanciata del mio migliore amico scomparire dietro la porta di una discoteca, mi aveva detto, subito dopo essercene andati da casa di Gildrats, che aveva bisogno di bere, di fare a botte e, magari, anche di fare sesso. Sospirai appoggiando la nuca contro il sedile.

Non sapevo in quanto si sarebbe ripreso, ma quando era triste o pensieroso, quelle erano le uniche cose che avevano il potere di distrarlo.

Gildrats era definitivamente un nostro alleato, ma quello che mi aveva proposto, bhe, era inaccettabile.

Girai la nuca e guardai Lucy, la quale dormiva beatamente sui sedili posteriori, rannicchiata su se stessa come un piccolo gattino.

Sorrisi e la fissai per un po', fin quando i suoi occhi marroni pian piano si schiusero.

Lucy mi fissò, poi sorrise, si tirò su e mi diede un bacio.

<<dov'è Gray?>> chiese poi, guardandosi attorno.

<<oh, tranquilla...>> dissi io, rimettendo in moto l'auto.

Lei rimase zitta, capì che non era il caso di sapere o di insistere. Lei era l'unica che poteva comprendere il Fullbuster fino in fondo, dato che le loro vite erano connesse e i loro passati molto simili.

Per la prima volta in vita mia, mi ritrovai a provare gelosia. Ero geloso di ogni singolo ragazzo che la guardava, che la sfiorava o che respirava la sua stessa aria. Ero geloso perfino di Gray e di quello che li accomunava. Non mi era mai successo, mai. Ero quasi spaventato da ciò.

Quando vedevo un maschio con lei, dentro di me si scatenava una rabbia infondata, che mi portava, molte volte, a tirare pugni di nascosto per sfogarmi. Non potevo mostrare questi segni di gelosia davanti alla sua banda, ci avrebbero scoperti e avrei di sicuro messo nei guai la ragazza che amavo, fino al punto di perderla.

<<posso venire davanti?>> chiese Lucy, con voce tremendamente tenera.

<<certo piccola>> dissi io, sorridendo.

Lei passò dai sedili posteriori a quello passeggero, si allacciò la cintura e sbadigliò coprendosi la bocca con la sua piccola manina.

Poggiai la mano sulla sua coscia, e lei sovrappose la sua alla mia, come era nostro solito fare quando eravamo in macchina.

Ad un certo punto, quando lei stava per riaddormentarsi, il suo stomaco emise un brontolio che riecheggiò per tutta la vettura, facendomi ridere.

<<hey!>> borbottò lei, rossa dalla vergogna. Puntò lo sguardo fuori dal finestrino e avvolse la pancia con le braccia.

|nalu| Undone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora