Chapter XXIX: positive

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- Mi sento glorioso
Ha avuto la possibilità di ricominciare
Sono nato per questo, nato per questo
Sono chi sono, come potrei dimenticare?
L'ho fatto attraverso la parte più scura della notte
Ed ora vedo l'alba
Ora mi sento glorioso-

Lucy's point of view

Mi risvegliai alle 3 e 45 del pomeriggio seguente alla battaglia, con un dolore lancinante alla gamba e alla pancia a farmi compagnia.

Sbattei le palpebre un paio di volte, per abituare i miei occhi alla luce presente in quel posto, ed era veramente forte, credetemi.

Quando fui in grado di mettere a fuoco, capii di trovarmi in un ospedale.

Storsi la bocca quando vidi una flebo piantata nel mio braccio, con una sacca di sangue posta poco distante dal mio letto, alla mia destra.

Feci scorrere lo sguardo per tutta la camera, notando un altro letto poco distante al mio, sul quale era disteso Sting, con una gamba ingessata, tenuta alzata grazie a delle fasce.

Il ragazzo dormiva ancora, e Yukino era al suo fianco, con la testa appoggiata sul materasso.

Anche lei dormiva.

<<ti sei svegliata>> sobbalzai perdendo almeno 10 anni di vita per lo spavento.

Fino a quel momento non avevo nemmeno notato che qualcuno mi stava tenendo la mano sinistra, ne avevo notato la presenza di qualcuno accanto a me.

Deglutii girando lentamente il capo.

Natsu aveva la nuca appoggiata alla parete, leggermente piegata verso di me e mi fissava.

Il suo braccio sinistro era interamente bendato, il suo viso ricolmo di lividi, le labbra spaccate, la testa fasciata.

Indossava una maglietta di una band, la quale sarà stata di almeno due taglie in più, dei pantaloni neri da ginnastica, e le sue solite scarpe.

La sua mano era stretta attorno alla mia, e sul polso presentava il braccialetto dell'ospedale, segno che non era ancora stato dimesso.

Lo fissai dritto negli occhi, provando una gioia immensa nel vedere che entrambi ce l'avevamo fatta.

<<hey>> dissi con le lacrime agli occhi, cercando di tirarmi a sedere, ignorando il dolore all'altezza dello stomaco.

Il mio ragazzo mollò la mia mano e si alzò di scatto.

<<no>> disse, posandomi una mano sulla spalla, per cercare di farmi distendere nuovamente.

Ma io lo ignorai, e avvolsi le sue spalle con le braccia, stringendolo a me. Ignorai anche l'ago piantato nel mio braccio, non curandomi se si stesse per staccare o no.

Natsu, titubante, non ricambiò subito la stretta, ma, quando sentii le sue braccia avvolgere il mio corpo, scoppiai a piangere.

Piansi in silenzio sulla sua spalla, e, per la prima volta, pianse anche lui sulla mia.

Ci stringemmo forte, fu forse l'abbraccio più profondo della mia vita.

Provavo così tanta gioia, così tanta felicità, così tanto sollievo nel sentirlo vicino a me.

Avevo così paura di non rivederlo mai più, che quell'idiota mi avesse seriamente detto addio.

Avevo paura di aver perso l'unica ragione che avevo per stare al mondo.

<<ho avuto così paura>> confessai fra un singhiozzo e l'altro, stringendo la sua maglietta.

Lui scosse la testa, e si tirò indietro, per guardarmi negli occhi.

|nalu| Undone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora