Chapter XXVIII: we gonna losing her

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-Dimmi che vuoi farlo e moriremo insieme,

Punterò il fucile contro quel cassiere

ero già famoso leggenda al quartiere

con i miei amici sarei andato uguale in tele-

Lucy's point of view

Avevo difficoltà a respirare. Il petto faceva male, il mio corpo tremava e il mal di testa aumentava ogni secondo di più.

Avevo un miscuglio di emozioni dentro di me, tale da farmi perdere la testa.

Strizzai gli occhi, e, a fatica, mi girai di lato, con ancora gli occhi marroni della ragazza, puntati, preoccupati, su di me.

Con una mano, mi innalzai, avvertendo fin da subito un malessere prendere possesso del mio corpo. La testa prese a girare, ma riuscii comunque a mettermi seduta.

Mi massaggiai le tempie.

"okay, può essere che sia solamente un'allucinazione dovuta al mal di testa...ora apri gli occhi, e lei non sarà più davanti a te." pensai prima di tirarmi anche un pizzicotto sul braccio, così da essere sicura di non star sognando.

<<tutto okay?>> chiese, preoccupata Yukino, la quale era ancora, in carne ed ossa, davanti a me. Mi stava fissando preoccupata, scrutando il mio corpo alla ricerca di qualche,eventuale,ferita.

Dischiusi leggermente le labbra, mentre, senza nemmeno accorgermene, le lacrime ricominciarono a sgorgare, incontrollate,dai miei occhi, appannandomi la vista.

La rabbia, la tristezza, la curiosità....erano tutte emozioni che presero il sopravvento su di me, e mandarono in tilt il mio cervello.

Mi asciugai  velocemente le lacrime con la manica della felpa, mentre lo shock si impossessava del mio corpo.

Assottigliai gli occhi, guardando intensamente Yukino con una rabbia ardente nelle pupille.

Era lei...era lei, e si accorse anche dell'ira presente nel mio sguardo, perché la sua espressione diventò più dura.

<<sparisci per due anni...facendoti credere morta...e la prima cosa che mi dici è un fottuto "tutto ok?">> sputai, acida.

La sua faccia si trasformò in una smorfia di tristezza, e, abbassando gli occhi scuri, sospirò.

Piano piano si inginocchiò ai piedi del mio divano, prendendo poi a graffiare  il tessuto dei suoi jeans scuri con le unghie.

Portava un giubbotto di pelle, il quale presentava la cerniera alzata fin sopra il seno e degli stivaletti consumati, come era suo solito fare anche due anni prima.

I suoi capelli erano lunghi fino alle spalle, lisci e lucenti come argento.

Aveva anche una frangetta, che le copriva la fronte.

I suoi occhi erano contornati da uno strato molto calcato di eyeliner, e sulle labbra aveva un rossetto rosso che saltava subito all'occhio.

Aggrottai le sopracciglia, allungando poi, titubante ed incerta, la mano per spostare i capelli dal suo viso.

Il mio respiro cessò quando i miei occhi ricaddero sulla cicatrice presente sulla sua fronte.

Yukino mi guardò con un'espressione che non trasmetteva nessuna emozione se non il dispiacere e il pentimento.

<<perché non sei venuta da noi?>> chiesi con un filo di voce, togliendo lentamente  la mano dal suo viso, facendo ricadere nuovamente i capelli su di esso, coprendo  il taglio,ormai del tutto rimarginato.

|nalu| Undone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora