Capitolo 7

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[Molte lune dopo]
È passata una settimana e, come ci eravamo accordati, oggi inizia la nostra operazione sotto copertura.
Da questo momento in poi per il mondo esterno sono Cloe Shire, una ragazzina debole ed indifesa sempre appiccicata al suo migliore amico Erech che la protegge da tutto e tutti.
Ma ci rendiamo conto che sembra una storia per bambini nello stile delle principesse?
E poi io dovrei essere una “dolce cucciola” con Klayn?!
Sto seriamente pensando di chiedere al Presidente quanto mi pagano per farlo.
[….]
-Benissimo, siete arrivati entrambi- dice il Presidente felice vedendo sia me che Klayn sull'atrio.
-Cloe, Erech, seguitemi: vi accompagneranno i vostri tutori- ci conduce dalla parte opposta dell'edificio, in un parcheggio.
Lì troviamo un'auto nera con una coppia ad aspettarci.
-Cloe, Erech, questi saranno i vostri agenti di collegamento, invece, all’apparenza saranno i vostri tutori- il politico si gira verso di me e mi guarda un po’ male
-Cloe, inizia ad abituarti al fatto che quando incontri nuove persone sei spaventata e ti aggrappi ad Erech- mi rimprovera
-Eh? No no no- rispondo
-Non ti crederà nessuno altrimenti- dice la donna. Sospiro e mi aggrappo al braccio di Klayn.
-Vi va bene così?- chiedo stufata
-Si meglio, grazie, ora potete andare- conclude il Presidente
[….]
Nel viaggio mi addormento e quando mi sveglio realizzo di aver appoggiato la testa sopra le gambe di Klayn che ora mi sta accarezzando i capelli.
Faccio finta di dormire perché sono in una posizione comoda. Ovviamente solo per quello.
-Hey, siamo arrivati- mi sussurra invece lui scuotendomi leggermente.
Quindi mi metto seduta e subito scendiamo.
Si avvicina a noi una donna vestita di un grigio molto elegante.
-Buongiorno, ragazzi, vi stavamo aspettando- dice sorridendo dolce.
Io insceno la mia parte: mi attacco al braccio di Klayn e lui mi accarezza i capelli.
-Tranquilla Cloe, sei al sicuro- dice prima rivolto a me e poi si volta verso la donna -La scusi, ha avuto un trauma grave da bambina ed ora ha paura degli estranei-
-Oh capisco, tranquilla nessuno qui ti farà del male e se succedesse non esitare a chiamare me o i vostri tutori- mi sorride
-P-possi-iamo avere la stessa stanza, io ed Erech?- chiedo tremante
-Certo! Ci mancherebbe altro! Venite- ci conduce verso la nostra nuova stanza.
-Il codice di accesso è 5743. Per oggi riposatevi, inizierete domani alle 8 del mattino. Per qualunque cosa, chiedete di Elvereth Colarien: sono io- detto questo si allontana.
Inserito il codice, la porta si apre automaticamente e ci mostra una stanza davvero particolare ed elettronica, nel vero senso della parola: tutto è gestito dai computer e da dei comandi elettronici.
Entriamo e la porta si chiude da sola come si è aperta.
-Io prendo il letto di sopra!- comunico al ragazzo di fianco a me correndo verso il letto a castello nella parete adiacente.
-Come vuoi- risponde ridendo.
Appena mi accomodo sul morbido materasso noto sul muro alla mia sinistra una specie di finestra quadrata molto piccola.
La sfioro con le dita e questa si apre.
Al suo interno trovo i miei vestiti da “lavoro” e un portatile grigio perla.
Opto per la seconda opzione, se così possiamo chiamarla.
Apro il pc ed inizio ad inserire password su password e a mettere schemi di blocco per qualunque evenienza.
Dopo circa un quarto d’ora inizio a sentirmi osservata quindi con lo sguardo inizio a cercare l'unica persona che si trova in questa stanza oltre a me.
-Klayn, non mi fissare: mi infastidisce- dico appena lo trovo fisso con lo sguardo su di me, seduto su una poltroncina nella parete opposta ai letti.
-Non è un motivo valido per impedirmelo- risponde quasi ghignando
-È un motivo valido per me! Quindi vedi di rispettarlo!-
-Ti preferisco in vesti di Cloe-
-Bene allora non parlarmi! Parla solo con Cloe!-
-Ti sei fregata da sola, lo sai questo, vero?-
-Dannazione! Perché non ti stai zitto?!-
-Mi piace farti perdere la pazienza- dice sorridendomi maliziosamente
-Ah si? Quando la perderò seriamente faresti bene a guardarti le spalle più spesso perché la tua vita sarà in pericolo- dico in modo minaccioso chiudendo il portatile e sedendomi frontalmente a lui.
-Sto tremando dalla paura- ride
-Sì sì, vedrai-
-Dovresti preoccuparti tu della tua vita dato che dovrai fare la ragazza dolce con me per un bel po’ di tempo- io incrocio le braccia al petto e giro la testa da un lato per non guardarlo.
-Ed io potrò finalmente godermi la tua dolcezza- continua, al che mi giro di scatto verso di lui che si alza in piedi e si avvicina.
Siamo a poca distanza ed è una strana situazione dato che io di norma sono più bassa di lui ma ora io devo inchinarmi per guardarlo negli occhi.
-Non credere che io non approfitti della situazione- dice sorridendo e sdraiandosi nel suo letto.
Stupido criceto che non è altro!
(Scusate criceti, non ho nulla contro di voi).
Dovrò collaborare con questo mezzo furetto?
(Stesso discorso per i furetti)
Uff, perché a me?

Anno 3017: doppiogioco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora