Capitolo 18

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[Hana's pov]
Alla fine ci siamo addormentati insieme e abbracciati.
La sdolcinatezza non ha limiti.
Appena realizzo di essere sveglia, sento Klayn che mi accarezza i capelli.
Mi alzo piano e poi lo guardo assottigliando gli occhi
-Non usare la scusa che io dormivo sopra di te- lui ride
-Tranquilla, oggi non dobbiamo lavorare, abbiamo il giorno libero-
-E come fai a saperlo?-
-La direttrice ha mandato un messaggio a noi 10 promossi e diceva che hanno avuto dei problemi con i computer- di nuovo? Mmm, che strano…
-Perché non andiamo alla sala virtuale?- si alza e si avvicina a me
-Primo, ricordarti che una volta usciti da qui siamo Erech e Cloe, secondo, non andiamo alla sala virtuale- lui gira gli occhi da un’altra parte
-Niente storie, è arrivato il momento di scoprire la verità-
-E che sei…un’investigatrice?- dice ridendo ritornando a guardarmi dall’alto in basso
-No, sono Hana- lui si mette una mano in faccia mentre io vado a prepararmi fiera in volto.
[….]
Bussiamo al portone della sala dove negli ultimi tempi lavoriamo ma non riceviamo risposta.
Dunque la apriamo e troviamo, nei dieci unici posti di lavoro, degli uomini e delle donne immersi a digitare sui computer password e cose simili.
Solo dopo notiamo la direttrice che invece si è accorta sin da subito della nostra presenza.
-Buongiorno ragazzi, avete bisogno di qualcosa?- chiede dolcemente avvicinandosi
-La verità- rispondo dura
-Non sei più l'innocente e paurosa ragazzina che si è presentata a me il primo giorno in questa agenzia. L'ho immaginato che voi due non eravate chi dicevate di essere- guarda entrambi per poi darci le spalle
-Seguitemi, vi spiegherò la vera situazione- ci conduce in una stanzetta collegata alla sala grande
-Vi prego, accomodatevi- ci accoglie in questa elegante stanza.
Io e Klayn ci sediamo in un divanetto davanti a lei.
-Siete stati mandati da qualcuno per spiarci, vero?- chiede bevendo un tè
-Dal presidente stesso- rispondo io. Lei si gira di scatto e sbarra gli occhi.
-Dal presidente, dite…avrei dovuto capirlo dalla vostra bravura con i computer-
-Eliminate le barriere contro il presidente o saremo costretti a farlo noi e a farvi arrestare- dice Klayn
-Vi ha detto così? Interessante- continua a bere il suo tè
-Cosa stai blaterando?- chiedo
-Vi ha mentito, vi sta solo usando-
-Ma di cosa sta parlando?!- dice Klayn. Lei appoggia la tazzina sul tavolino lì a fianco, fa un bel respiro e poi si volta verso di noi.
-Le barriere le abbiamo messe per bloccarlo perché lui vuole il controllo di questa agenzia perché siamo a capo di tutte le entità segrete di questo paese. Il presidente è avido di potere. Vi ha mentito per usare la vostra intelligenza per i suoi interessi. Non vi sto dicendo il falso. Se volete una prova di quel che dico guardate con i vostri stessi occhi la situazione- ci indica la porta che si apre sulla sala grande di prima.
Quindi noi ci alziamo e andiamo verso di essa.
Ci separiamo e andiamo a controllare ogni singolo computer.
Tutti hanno un attacco hacker partito da pc collegati a quello del Presidente.
Tutti stanno respingendo l'invasione di quest'uomo.
Io mi avvicino a uno di questi computer ed apro una scheda.
Scrivo un messaggio.
“Salve Presidente. Sta sudando freddo immagino, dato che ha fallito. Oh che sbadata, mi sono dimenticata di dirle che sappiamo la verità. Ci ha usati. Ma non deve temere, riusciremo a portarla in tribunale. Arrivederci, Hana”
Invio. Dopo un minuto arriva una risposta.
“Salve anche a te, ragazza. Sì, hai ragione: vi ho usati. Eravate due ragazzini ingenui, perché non approfittarsene? Io volevo il potere assoluto ma per farlo avevo bisogno del controllo di questa agenzia. Salutami Elvereth. È stata molto furba e mi ha scoperto dopo poco. Ci vedremo in tribunale allora”
I messaggi sono stati visualizzati sullo schermo che ricopre tutta la parete.
La direttrice Colarien mi sorride.

Anno 3017: doppiogioco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora