Quando tornò in classe e si sedette accanto a me, non mi guardò nemmeno. Non riuscivo a capire il suo comportamento. Cosa voleva da me? Cosa avrei dovuto fare? Parlava proprio lui che si era fatto mezza scuola, ora per un bacio voleva fare tutto questo casino? La mia tristezza si trasformò in rabbia. «Sei ridicolo lo sai, vero?», gli sussurrai all'orecchio.Jake non disse nulla. Guardò davanti mentre tentava di placare la rabbia. Per un momento giurai di vederlo contare tra sé per evitare di fare una scenata.
«Se non vuoi parlarmi fa come vuoi!», risposi seccata.
Con la coda dell'occhio lo fissai e vidi che continuava a seguire la lezione di Filosofia. Scossi la testa e mi rimisi a prendere appunti. Quando le lezioni finirono Jake prese i libri e scappò via. Di solito mi aspettava, ma oggi sembrava non averne intenzione. Jacopo mi stava aspettando fuori dal cancello.
«Ciao!», mi disse chinandosi su di me.
Mi spostai appena vidi Jake sulla moto che ci stava fissando. Quando notai Sofia dietro di lui, una strana gelosia si fece largo in me e presi il volto di Jacopo stampandogli un profondo bacio sulla bocca. Jake se ne andò a tutta velocità e io tornai a casa con il mio corteggiatore.
Jacopo rimase con me per un po'. Durante il tragitto parlammo del più e del meno. Mi fece molte domande su di me, sulla mia famiglia e sui miei progetti per il futuro.
«Beh, la parola progetti mette un po' d'ansia a quest'età, ma se dovessi pensare al mio futuro, sicuramente sarebbe nel campo della Moda.»
«Davvero? E' molto interessante», mi disse sinceramente.
Sorrisi annuendo. «Si... e difficile, ma ci voglio provare. Sai, recentemente ho trovato un concorso a New York che sembra essere molto interessante. Diciamo solo che non è proprio dietro l'angolo, tuttavia...»
«Tuttavia credo che se ti interessa davvero questa cosa, dovresti andare fino in fondo», mi appoggiò.
«Già, hai ragione.»
Arrivammo davanti alla villa. «Wow, così questa sarebbe casa tua?», mi chiese dolcemente.
«Già, non male, vero?», dissi sorridendo.
«Ti va di uscire con me? Sai mi piacerebbe frequentarti se per te non è un problema», mi disse baciandomi la mano.
«Affatto, mi farebbe molto piacere», risposi emozionata.
«Bene, passo stasera per le nove e trenta?»
«Certo!», dissi e prima di andarsene mi baciò ancora.
Entrai in casa con il sorriso sulle labbra. Sarei uscita con Jacopo e il cuore mi batteva all'impazzata.
Mi preparai al meglio, indossando un tubino nero e stivaletti bassi dello stesso colore. I capelli decisi di lisciarli e li raccolsi in una coda lunga fino a metà schiena. Mi truccai gli occhi di scuro in modo da far risaltare il colore naturale delle mie iridi e misi un po' di rossetto chiaro.
Alle nove e venti sentii bussare, ma quando aprii la porta mi trovai davanti Jake.
Era bagnato fradicio per via della pioggia che si era scatenata da circa mezz'ora.
«Cosa ci fai qui?», chiesi con un groppo in gola. Era bello da mozzare il fiato coi capelli spettinati e la pelle bagnata di acqua.
«Stai uscendo?», mi chiese confuso mentre osservava la mia mise.
«Si.»
«Con chi?», mi domandò improvvisamente agitato.
«Secondo te?»
Lo sentii sospirare forte e fissare in alto. Si bloccò, le mani sul telaio della porta per evitare di colpire qualcosa. Era talmente arrabbiato che le sue nocche cambiarono colore e i suoi occhi divennero pericolosi. «Non farlo, ti meriti di meglio.»
Incrociai al petto le braccia. Ero stanca dei suoi sbalzi d'umore. Non poteva farmi questo, non lo sopportavo. «E chi mi meriterei? Te?», chiesi sapendo di fare la stronza.
Jake trattenne la rabbia ed entrò in casa chiudendo la porta alle sue spalle. «Ti meriti qualcuno che ti ami.»
Lo guardai arrabbiata, anche se sentivo le lacrime che stavano per affiorare. «E chi ti dice che lui non potrebbe amarmi?»
«Lui non ti ama, mi spiace dirlo ma gli interessa una sola cosa e quello non è il tuo amore!»
Non potevo crederci, proprio lui mi veniva a dire una cosa del genere! «Sai, detto da te suona molto ironico!», risposi su tutte le furie.
«Sara io...», cercò di dire ma io lo bloccai con un gesto della mano.
«No, non mi interessa! Non mi importa, io uscirò con lui e starò con lui, quindi vedi di fartene una ragione!», gridai prendendo il cappotto.
«E se ti dicessi che posso essere quello che vuoi! Che posso rinunciare a tutto per te, cosa faresti?», mi chiese con voce rotta.
«Devo andare Jake, spostati», gli dissi con un groppo alla gola.
«No, non me ne vado, non finché non mi darai una risposta!», urlò con gli occhi speranzosi mentre mi teneva i polsi nelle mani.
«Non c'è nessuna risposta! Noi siamo amici, punto! Non potresti mai darmi quello che voglio!», gridai cercando di liberarmi.
«Potrei se solo me lo lasciassi fare», disse fissandomi le labbra.
Voleva baciarmi e anche io avrei voluto, ma non potevo.«Smettila Jake!», gli dissi spostando il volto in modo che le sue labbra sfiorassero solo l'angolo della bocca. «Tu sei importantissimo per me, sei un prezioso amico e io non voglio perderti ma se continuerai così potrebbe accadere.»
Mi lasciò andare e mi infilai il cappotto. Se ne andò sbattendo la porta di casa e io cercai invano di trattenere le lacrime.
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AMORE: 5 lettere che ti possono incasinare la vita (1- The Lovers Series)
RomancePer Jake Ricci esistono solo poche cose importanti: gli amici, i libri, il basket e le ragazze. L'amore è semplicemente una perdita di tempo, questo almeno fino a quando non incontra Sara. Bellissima e dal carattere poco accomodante, mostra a Jake u...