Non potevo starmene lì con le mani in mano e vederli ballare assieme. Qualcosa era cambiato tra noi, lo sentivo ed ero certo centrasse Jacopo. Uscii fuori nel cortile e guardai le stelle mentre tenevo le mani in tasca. Nella sala, intanto, stavano suonando Halleluja.
«Ecco, finalmente ti ho trovato. Eri sparito», disse Sara raggiungendomi.
«Che cosa voleva Jacopo? Di quale questione dovevate discutere?», chiesi senza distogliere lo sguardo dal cielo.
Ci fu un attimo di silenzio. «E'meglio se ne parliamo a casa», disse fissando il cemento.
«Voglio saperlo ora!», gridai fissandola con occhi di ghiaccio.
Sara sospirò prima di parlare. «Jacopo ha fatto una cosa. Ha inviato... ha inviato ad un concorso alcuni miei bozzetti. Ho vinto Jake, sono una stilista. O meglio lo sarò, sempre se accetto. Cosa che ho... deciso... di fare», disse con un sorriso triste in volto.
Ero felice per lei, il suo sogno si stava avverando, ma questo ancora non aveva senso. Doveva esserci qualcosa che non andava e l'avrei scoperto.
«Dov'è?», chiesi temendo già la risposta.
«E' a New York», disse con le lacrime agli occhi.
«A New York? Come sarebbe a New York? Cazzo Sara!», sospirai, «Quando è la partenza?», chiesi sconvolto.
«Stasera.»
«Cosa? Stasera? Diamine quando avevi intenzione di dirmelo?», urlai arrabbiato.
«Scusami. Mi dispiace tanto. È che io... mi dispiace. Ma credimi durerà pochissimo. Sarò a casa il prima possibile.»
«Partirai sola? Oppure con Jacopo?»
Non rispose. Mise le mie mani attorno al mio viso ma io non potevo tenerla così vicina a me, avevo bisogno di spazio, non riuscivo nemmeno a respirare. Presi le sue mani nelle mie.
«Ti ha baciata, non è vero?», domandai con aria distrutta.
Annuì con le lacrime agli occhi. Allontanai le sue mani dalle mie e mi sedetti sul muretto del marciapiede.
«Mi dispiace tanto! Non avrei dovuto.»
«Quando? Quando vi siete baciati?»
«Poco prima della fine degli esami, il giorno in cui Sofia e Kevin ci hanno detto che si sarebbero sposati», ammise tra le lacrime. «E' stato un solo secondo. lui si è avvicinato, mi ha baciata e poi l'ho spostato.»
«Perché diavolo non me lo hai detto?», le domandai incazzato.
«Io, non lo so. Jake credimi. Per me quel bacio non ha significato niente!», gridò cercando di toccarmi ma io indietreggiai.
«Se per te quel baciò non avesse significato nulla, allora me lo avresti detto!», urlai arrabbiato mentre una lacrima mi cadeva sul volto.
Sara scoppiò a piangere, negando quella mia affermazione con la testa.
«Io non posso certo impedirti di partire. Perciò se vuoi farlo, allora fallo. Ma sappi che in quel caso tra noi è finita per sempre», le dissi andandomene.
Camminai senza voltarmi, nonostante il mio cuore fosse rimasto assieme a lei, nonostante continuasse a urlare il mio nome e a pregarmi di restare. Sparii nella notte. Camminavo sul marciapiede piangendo e pensavo a lei. Non sapevo che fare, non sapevo nemmeno dove stessi andando. Perché non me lo aveva detto? Le avevo chiesto di dirmi se Jacopo le avesse detto o fatto qualcosa ma lei non aveva mantenuto la promessa. Non mi importava di sapere se avesse ricambiato si o no il bacio. Lei mi aveva spezzato il cuore e io volevo solo starmene da solo. Misi le cuffie alle orecchie e sotto le note di She has no time di Keane mi persi tra i pensieri. Perché non mi aveva detto nulla di questo concorso? Perché Jacopo ne era a conoscenza ed io no? Ad un certo punto mi ritrovai al ponte. Lo stesso ponte del giorno della partita. Mi ricordai di quell'istante, del suo volto mentre teneva gli occhi chiusi e le sensazioni che avevo provato. Di tutto quello che era successo tra noi, dell'amore che sentivamo. Mi ricordai della prima volta che l'avevo vista alla fermata dell'autobus e poi a scuola. Di quando ci eravamo fissati negli occhi mentre le restituivo la matita e dei nostri intervalli assieme. Delle sensazioni che provavo nel camminare al suo fianco, del sapore delle sue labbra al nostro primo bacio e dell'amarezza delle lacrime quando l'avevo persa. Della dolcezza con cui mi aveva perdonato e del profumo della sua pelle mentre facevamo l'amore. Fu allora che capii ogni cosa. Non potevo lasciarla andare così facilmente. Corsi il più veloce possibile verso casa sua. Ogni passo che facevo sentivo che mi stava scivolando dalle dita. Non potevo permettere che accadesse. Ero stato uno stupido a dirle una cosa del genere. Sara si meritava il suo sogno, era la ragazza più pura di tutte e io dovevo incoraggiarla, e non sbarrarle la strada. L'amavo e avrei fatto qualunque cosa per lei, persino prendere un volo di sola andata per New York se solo me lo avesse chiesto. Arrivai davanti alla sua villa e mi precipitai all'interno.
«Sara, Sara? Dove sei?», iniziai ad urlare. «Ti prego, ho sbagliato, io...», dissi quando sentì dei rumori provenire dalla cucina.
«Sara? Dov'è Sara?», chiesi arrabbiato appena mi accorsi che era Elena e non la mia ragazza.
Mi fissava con occhi pieni di lacrime e una dolorosa consapevolezza si fece strada in me. Non potevo crederci, non volevo crederci.
«Sara dov'è?», chiesi disperato.
Elena abbassò lo sguardo tra le sue dita nelle quali c'era una lettera col mio nome sopra. Feci ruotare gli occhi per tutta la stanza, nella speranza che si trattasse di uno stupido scherzo, ma mi sbagliavo.
«Mi dispiace Jake, se ne è andata.»
Caddi a terra. Se ne era andata, mi aveva lasciato. Quello che avevamo avuto fino a un momento prima ormai era sparito, non esistevamo più come coppia, non stavamo più insieme. Distrutto tornai a casa. Non potevo parlare con nessuno, non volevo nessuno. Volevo solo lei, ma era andata via, portandosi il mio cuore con sé. Mi chiusi in camera sedendomi con le spalle alla porta. Piansi immensamente, urlando come un disperato tutto il dolore che provavo. Aveva fatto la sua scelta e non ero io. Ripensai alle parole di Jacopo e mi resi conto di quanto fossero vere. Una volta che le lacrime non uscivano più mi alzai con fatica. Presi la lettera e senza nemmeno aprirla la gettai nel cassetto che chiusi bruscamente proprio nello stesso modo in cui era finita tra noi.
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AMORE: 5 lettere che ti possono incasinare la vita (1- The Lovers Series)
Storie d'amorePer Jake Ricci esistono solo poche cose importanti: gli amici, i libri, il basket e le ragazze. L'amore è semplicemente una perdita di tempo, questo almeno fino a quando non incontra Sara. Bellissima e dal carattere poco accomodante, mostra a Jake u...