Ch 17

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Il giorno dopo al mattino, ci fu una schiera di paparazzi davanti all'entrata dell'hotel.
Non appena uscirono Lance e Keith iniziarono a scattare foto e a spingersi avanti.

Lance subito schermò protettivamente il viso del moro per rendere impossibile ai paparazzi di fotografarlo in viso.
Shiro invece faceva da apripista e spingeva di lato tutti quei fotografi invadenti.

Fu difficile raggiungere l'aereo, ma alla fine ce la fecero e Pidge, affacciata a uno dei finestrini fece diverse smorfie ai paparazzi che non potevano seguirli dentro.

Lance lasciò andare un sospiro di sollievo appena si sedette -Finalmente un po' di pace!-

-È stato carino da parte tua proteggermi da quei fotografi di serie C.- disse Keith rinvolgendosi nel giubbotto che il cantante gli aveva regalato.

-È perchè ti voglio solo per me!- aggiunse poi mentre appoggiava la testa sulla spalla del moro - E perchè so che  non sei un tipo a cui piacerebbe finire in copertina.

-Beh, a meno che non abbia scattato io la foto... Lascio a te il ruolo di celebrità da copertina.- ridacchiò.

Appena l'aereo decollò, al fotografo venne spontanea una domanda - E se ti trasferissi da noi? Insomma... io e Shiro abbiamo un appartamento piuttosto piccolo... e dobbiamo ancora finire di pagare l'affitto, ma... sono sicuro che ci starai bene...- balbettò.

-E dove vivete?-

-Brooklyn.-

Il castano sospirò mestamente -È molto diversa da Varadero Beach...-

-È dove abiti?-

-Sì... da due anni... ho una casa... piccola ... ma carina...-

Keith capì dal tono di voce che a Lance non sarebbe mai piaciuta Brooklyn.
Non era il suo posto.
Come Keith sentiva non essere il suo.
Aveva dovuto trasferircisi per tenere compagnia a Shiro e per frequentare una buona scuola... ma in realtà odiava stare lì.

E Lance... un tipo così spensierato... semplice a modo suo... e solare...
In quella città avrebbe sofferto.
E Keith era l'ultima cosa che voleva.
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Arrivati ad Helsinki raggiunsero a corsa l'hotel, sempre pedinati dai paparazzi.
Shay li rassicurò che lei e lo staff si sarebbero occupati dello scarico delle attrezzature.

Keith e Lance passarono tutto il pomeriggio in una sala lettura dell'hotel, accoccolati l'uno contro l'altro.
Il fotografo leggeva a bassa voce e Lance con gli occhi chiusi lo stava ad ascoltare.

Keith nonostante la lettura, non riusciva a distrarsi...
Quel momento...
Lance così vicino... e affettuoso...
Era ormai una cosa da tutti i giorni...

Ma dopo il tour?

Soltanto per dirsi "buongiorno" avrebbero dovuto chiamarsi via Skype... e non era la stessa cosa che nella vita reale...

Il moro non poteva che rattristarsi all'idea.

-Qualcosa non va?-

Lance aveva aperto gli occhi e guardava l'altro con un'espressione indecifrabile.

-Perchè me lo chiedi?-

-Hai smesso di leggere... e hai uno sguardo triste...-

-Scusa...- ricominciò a leggere ma Lance lo interruppe bruscamente.

-Stai già pensando alla nostra relazione a distanza?-

Keith rimase senza parole e dovette balbettare un po' per comporre una frase di senso compiuto -Sì... Purtroppo... sì...-

Take a photo while I singDove le storie prendono vita. Scoprilo ora