Ch 19

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(Ps. Per godersi meglio la storia ascoltarsi nel mentre la canzone "Jet Lag" dei Simple Plan  u.u)

Avevano dormito assieme, abbracciati e rannicchiati.
Keith si era svegliato con un braccio dolorante, ma dopotutto non gli aveva dato molto peso.

L'importante era di aver passato ancora più tempo con Lance.

Quando se ne andarono dall'hotel nessuno disse niente. Se ne stettero tutti in silenzio fino all'aereoporto.

All'aereoporto una flotta di paparazzi li investì pronti a scattargli foto.
Shiro cercò di guidarli al check in e una volta entrati, per fortuna, non li importunò più nessuno.

A quel punto venne il momento dei saluti.
E Hunk scoppiò a piangere.

-Mi mancherete voi due!- abbracciò con forza prima Shiro e poi Keith, quasi alzandolo da terra.

Entrambi ricambiarono l'abbraccio.
Pidge non abbracciò nessuno, li salutò soltanto pur riuscendo a malapena a nascondere gli occhi lucidi.

Allura e Coran sarebbero tornati con loro, perchè a quanto pare abitavano entrambi nella periferia di Brooklyn.

Lance stette in silenzio, salutando Shiro soltanto con un lieve sorriso.

Tutti pensarono fosse meglio far avere un po' di privacy a quei due, quindi chi con una scusa, chi con un'altra li lasciarono da soli.

Stettero per qualche minuto in silenzio, non sapendo come iniziare una conversazione.
Era un momento difficile, probabilmente si sarebbero visti di persona due volte al mese a dir tanto.

-Quindi... verrai a trovarmi?-

Keith alzò gli occhi vedendo un Lance che oltre ad aspettare la sua risposta stava per scoppiare a piangere.

-Credo ... di sì.- si sforzò di sorridere, ma diamine, in un momento simile era davvero difficoltoso.

-Mi mancherà darti fastidio... chi prenderò in giro?- il castano rise, ma la sua risata pian piano si trasformò in pianto.

Il moro subito lo abbracciò a sè, cercando di confortarlo, ma inevitabilmente anche lui si mise a piangere.

-Sei orrendo mentre piangi.- mugolò Lance mentre cercava di togliergli le lacrime dalle guance con le proprie mani tremanti.

-Non che tu sia meglio.- rispose Keith.

Sapeva che questo era il modo del cantante per alleggerire il dolore... e in un certo senso ci riusciva.

A quel punto arrivò Hunk tutto trafelato -Lance!-

-Che c'è? È successo qualcosa?-

-Ci hanno cambiato l'orario del volo! Parte tra 15 minuti! Dobbiamo sbrigarci!- esclamò il ragazzone prendendo Lance per un braccio.

Keith avrebbe voluto stringere il cantante a sè... non farlo andare via...
Ma sarebbe stato ingiusto.
Lance voleva tornare a casa sua tanto quanto voleva stare con Keith.
Ma a Cuba aveva la sua famiglia... e probabilmente gli mancava molto...

Quindi tutto ciò che fece fu lasciargli un delicato bacio sulle labbra e allentare la presa, lasciando che Hunk lo trascinasse con sè verso l'aereo.

Questo fu il loro arrivederci.
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Le vacanze di Natale, un mese dopo, Lance le passò da Keith, a Brooklyn, dormendo da lui e vivendo in quel piccolo appartamento come una vera coppia.

Ovviamente aveva portato dei regali per tutti!

A Shiro aveva portato una maglia di materiale olografico con stampato a caratteri cubitali blu "80's Disco Babe".

Keith l'aveva giudicata orrenda, ma Shiro aveva apprezzato e se l'era provata subito.

A Keith aveva regalato un maglione, che aveva fatto lui con le sue mani.
Era la prima volta che ne faceva uno, ma gli era venuto piuttosto bene.

Era rosso con dei disegni bianchi di renne e stelle di Natale... e con scritto "Proprietà di Lance Mc Clain" sul retro...

-Perchè...? -

-Perchè non voglio che in mia assenza qualcuno ci provi con te. - rispose il castano strusciando la sua guancia a quella dell'altro.

Keith invece aveva pensato a qualcosa di più serio. Ci aveva pensato da quando si erano separati all'aereoporto...

Prese da sotto l'albero di Natale (che lui e Shiro erano riusciti ad incastrare nel ristretto salotto) un ramoscello di vischio.

-Se volevi un bacio da me non serviva usare il trucchetto del vischio.- rise Lance incrociando le braccia.

-In realtà è il tuo regalo.- Keith glielo lanciò e il cantante lo riprese, guardandolo con un'espressione perplessa.

-Il mio... regalo?- lo rigirò tra le mani e notò che il fiocco  che stringeva il ramoscello stringeva anche un'altra cosa... argentata... e che brillava.

- È quello che penso...?- Lance prese il piccolo oggetto circolare.

Keith annuì - Penso sia arrivato il momento di chiederti se vuoi essere il mio fidanzato... no?-

Il castano si mise a ridere e nel contempo a piangere, felice e commosso -Sì. Sì che voglio.- si mise l'anello e saltò al collo dell'altro, abbracciandolo con forza.

Per tutta la serata Lance stette ad ammirare l'anello, contento ma anche incredulo.

Però dopo le vacanze se ne andò. Tornò a Cuba. E Keith si sentì nuovamente come al loro ultimo addio.

Era come se una parte di sè gli fosse stata strappata via con brutalità.

Provò la stessa cosa ogni volta che Lance dopo esser venuto a trovarlo se ne andava.

Era una sensazione orrenda.




Ps. Il prossimo per la vostra felicità sarà l'ultimo capitolo 💙❤

Vi prego di non mandarmi minacce di morte 🙃

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